Alfredo Balloni fa un bilancio della sua prima settimana di Giro d'Italia, in cui ha vestito la maglia azzurra di migliore scalatore e in cui è andato più volte in fuga. Al terzo tentativo di evasione, è stato frenato da una foratura che non ha ricevuto adeguata assistenza: «Mi è rimasta dentro tanta rabbia, perché non si è trattato di un mio errore, o di una mancanza della squadra. Proverò ad andare in fuga di nuovo».
Sulla salita di Lago Laceno s'impone uno splendido Domenico Pozzovivo. Dopo la fuga del mattino, composta da Amador, Marczynski, Bérard e Mínguez, tutto si decide sulla salita finale. Ai 6800 metri dalla fine scatta Pozzovivo. Ai -5,5 km scatta anche Beñat Intxausti mentre la maglia rosa Ryder Hesjedal è un po' in difficoltà. Pozzovivo scollina da solo (-4 km), Intxausti è a soli 23" mentre il gruppo tirato dalla Liquigas è a 45". Sul traguardo Pozzovivo precede Intxausti di 23" e Joaquim Rodríguez che regola il gruppo e si prende 8" di abbuono.
Ivan Basso, alla partenza da Sulmona per l'ottava tappa del Giro d'Italia 2012, difende la sua Liquigas-Cannondale per quanto riguarda l'edizione della corsa rosa dello scorso anno, ma soprattutto ammette che la situazione di classifica in cui si trova è quella che lo stesso varesino e il team diretto da Amadio volevano ad inizio Giro. Basso torna con la memoria anche alle due cadute di marzo, che quasi pregiudicavano la sua presenza: «Non è stata pretattica», risponde (continuando a fare pretattica?).
È un Peter Stetina allegro quello intervistato stamattina da Cicloweb.it: «Il mio obiettivo è aiutare Ryder (Hesjedal, ndr) sulle grandi montagne e se ci riesco posso anch'io mantenere una buona posizione. Correrò sia per vincere che per portare Ryder a podio». E sul Giro d'Italia e dice semplicemente: «Lo amo. È una delle corse più belle che ci sono al mondo. E la cosa più buona che c'è qui è la mozzarella di bufala».
È un Paolo Tiralongo giustamente torrenziale quello che si è presentato in conferenza stampa ieri sera a Rocca di Cambio, dopo la vittoria ottenuta su Michele Scarponi: «Mi sento ancora gregario, e da domani si torna a lavorare a tutta per Kreuziger, ma questa tappa l'avevo puntata, mi piaceva, e avevo ottenuto l'ok dell'Astana per fare io la corsa. Ho dato tutto per tenere Scarponi, ai 400 metri pensavo di scoppiare durante la sua progressione, ma mi son detto "non può andare così fino alla fine", e così è stato».