La 7a tappa del Giro d'Italia lancia un canadese in maglia rosa, il portacolori della Garmin-Barracuda Ryder Hesjedal che sul traguardo di Rocca di Cambio ha chiuso in quarta posizione. Nella conferenza stampa al termine della tappa Hesjedal ha espresso la sua felicità e una grande gratitudine nei confronti dei suoi compagni di squadra: «Sicuramente è stato incredibile avere tutta la squadra attorno a me e questa maglia ripaga tutti gli sforzi dopo la dura giornata di ieri.
Tra i fuggitivi della prima ora di questa settima tappa del Giro d'Italia con finale a Rocca di Cambio c'era anche Mirko Selvaggi della Vacansoleil: «Oggi volevo provarci, ieri mi ero staccato apposta per vedere se mi lasciavano andare via ma è ancora presto. Nei prossimi giorni ci riproverò». Decisamente più contento è Enrico Gasparotto visto che la sua Astana ha conquistato il successo di tappa con Paolo Tiralongo: «Alla fine per noi è molto importante questa vittoria, vuol dire che siamo una squadra unita; giornata importante per la squadra, per Tiralongo stesso e anche per Roman.
Sul traguardo di Rocca di Cambio, località d'arrivo della settima tappa di questo Giro d'Italia e primo vero appuntamento per i favoriti per la vittoria finale, Michele Scarponi è riuscito a guadagnare qualcosa sui suoi rivali giungendo al secondo posto: «Non pensavo di fare qualcosa - ha dichiarato - ma mi sono trovato in buona posizione con Niemiec e sono andato». Buona prestazione anche per Frank Schleck, terzo al traguardo su un arrivo forse non troppo ideale per lui: «Erano molto veloci, troppo veloci».
Con uno sforzo disumano per restare a ruota di Scarponi Paolo Tiralongo vince a Rocca di Cambio la settima tappa del Giro d'Italia. Vanno in fuga sin dal chilometro 0 in 4: Beppu, Rabottini, Selvaggi, Hollenstein. Vantaggio massimo di 9'15", si mantengono tra i 7' e gli 8'. A L'Aquila (-24 km all'arrivo) i quattro fuggitivi hanno 1'55" sul gruppo tirato dalla Garmin-Barracuda al gran completo. Rabottini saluta la compagnia ad inizio salita. Scatta Pirazzi e guadagna 20" ai -15 km ma Agnoli riparte ed esce dal gruppo tirato dalla Lampre (lo raggiungono Santaromita e Pietropolli).
Cesare Benedetti, trentino della NetApp, è stato in fuga tutto il giorno ed ha ottenuto un buon quinto posto a Porto Sant'Elpidio: «Era un mio obiettivo andare in fuga in questa tappa, ci pensavo già dalla Danimarca. Sul Passo della Cappella si è visto che Rubiano aveva una marcia in più. Poi Lastras è caduto e siamo rimasti in cinque. Rubiano se n'è andato ma noi, dopo tutta la fatica fatta, ci tenevamo ad arrivare. Malori mi ha chiesto di tirare, voleva prendere la maglia rosa. Sul percorso non c'era un metro di pianura, si sapeva. È una particolarità delle Marche»