Era la tappa della verità, una cronometro molto tecnica nel centro di Milano. Sui 28.2 km la sfida per la rosa era tra Hesjedal e Joaquim Rodríguez (anche se De Gendt insidiava il terzo posto di Scarponi). La vittoria di tappa va a Marco Pinotti, nettamente superiore, mentre la rosa è del canadese Ryder Hesjedal, vero outsider della corsa rosa. Subito un colpo di scena, con il terzo a partire, nonché uno dei favoriti, Taylor Phinney, che sbaglia strada (non sarà l'unico) e perde tempo.
La cronometro conclusiva del Giro d'Italia per le strade di Milano non sarà lunga 30 km ma solamente 28.2: dopo aver modificato il percorso già una volta, gli organizzatori hanno comunicato questa mattina la novità del taglio di 1800 metri per problemi di viabilità. Ricordiamo che in questa tappa Joaquim Rodríguez e Ryder Hesjedal si giocheranno il successo finale della corsa rosa con lo spagnolo che deve difendere 31" di vantaggio sul canadese della Garmin.
Domani nella cronometro di Milano Ryder Hesjedal e Joaquim Rodríguez si andranno a giocare la vittoria finale di questo Giro d'Italia ma in lizza per un posto sul podio ci sono anche Michele Scarponi e Thomas De Gendt: questa splendida lotta si accenderà a partire dalle 16.40, quando scenderà sul percorso anche lo spagnolo della Katusha, ultimo a prendere il via dei 157 corridori rimasti in gara.
Era la tappa regina, questa che arrivava sul Passo dello Stelvio. Se la prende Thomas De Gendt, che arriva da solo dopo un'impresa bellissima. Se ne va subito una fuga di 14 uomini: Amador, Samoilau, Slagter, Clement, Denifl, Zaugg, Caruso, Losada, Vande Velde, Rabottini, Frank, Kreuziger, Bono e Serpa. Vantaggio che fatica a salire ma che nei pressi dell'Aprica è a 3'10". Dietro tira la Colnago-CSF Inox di Pozzovivo. All'Aprica il vantaggio è di 4'04". A Teglio Rabottini transita per primo e conquista matematicamente la maglia azzurra di miglior scalatore. Il gruppo insegue a 5'58".