Vede Michele Scarponi come favorito per il successo finale al Giro, ma Valerio Piva, direttore sportivo della Katusha, è consapevole delle possibilità di Joaquim Rodríguez, a patto che Purito si sappia gestire al meglio: «A Lago Laceno avrebbe anche voluto provarci, ma la sua paura era di essere preso in contropiede, visto che gli mancava pure Moreno, staccatosi sulla salita. E Joaquim non deve spendere energie gratuite perché pensa alla classifica. In ogni caso la maglia rosa è anche stress e lavoro giornaliero, e noi non vogliamo subito avere questo».
In vista del secondo arrivo in salita, "Purito" fa un punto della situazione: «Oggi la tappa è dura e non penso che arriveranno in tanti ai piedi dell'ultima salita. Il finale di Assisi è adatto a me? Io penso ad oggi, per Assisi vedremo».
Come da pronostico, è la Garmin-Barracuda ad aggiudicarsi la cronometro a squadre di Verona. La Garmin ha percorso i 33 km della prova in 37'04", precedendo di 5" la sorprendente Katusha e di 22" Astana e Saxo Bank. Quinta l'Omega Pharma QuickStep a 24", davanti persino all'Orica-GreenEDGE, che ha perso 25". Liquigas settima a 26" mentre la Lampre finisce 12a a 34" dalla Garmin. Cambia la maglia rosa, con Ramunas Navardauskas (primo lituano a vestire la maglia di leader al Giro) che precede Farrar ed Hunter di 10", quindi Hesjedal a 11" e Phinney a 13".
È un Alexander Kristoff sereno quello che si appresta a partire per la terza tappa del Giro d'Italia, a Horsens: controlla nei minimi dettagli la sua bici, e assolve Theo Bos, che ieri l'ha coinvolto in una caduta all'ultima curva della seconda tappa: «Spero di fare una buona corsa ed una volata. Adesso stavo controllando la bici nuova, ieri la mia s'è rotta nella caduta. Ho visto Theo Bos arrivare troppo veloce all'ultima curva. Non credo potessi fare niente di diverso. Oggi non ho incontrato Bos, sono cose che accadono in un normale sprint. Così è la vita».
Dopo la splendida Liegi-Bastogne-Liegi conclusa al secondo posto Vincenzo Nibali fa un bel balzo in avanti anche nel World Tour, passando dal sesto al secondo posto alle spalle dell'ancora inattaccabile Tom Boonen. Segue l'asturiano dell'Euskaltel Samuel Sánchez mentre Sagan scende dal secondo al quarto posto.
Questa la classifica individuale del World Tour: