Giro d'Italia 2012: Astanishing Pro Team - Da Kreuziger a Tiralongo, una squadra straordinaria
dal nostro inviato
La tappa di Macugnaga del Giro 2011 era già nel palmarès, e va bene, ma a Paolo Tiralongo quel "regalo" di Contador non dev'essere andato troppo giù.
O meglio, è stata cosa accettata e gradita (come disse lo stesso siciliano dodici mesi fa), ma Tiralongo è un corridore abituato a faticare e a lottare, i regali non è abituato a riceverli, non sa farlo.
Poi capita che al Giro di Romandia di qualche settimana fa Tiralongo si scopra "velocista". Anzi, diciamo veloce. Vero che le volate allora le vinsero Wiggins e (due) Luís León Sánchez, ma quei due terzi e quel quinto posto avran dato al corridore di Avola una diversa consapevolezza di se.
E allora, prima di mettersi a completa disposizione di Roman Kreuziger, il capitano designato dell'Astana in questo Giro d'Italia, Tiralongo ha ben pensato di chiedere una giornata di gloria.
Sapeva di poter ottenere qualcosa di buono, perché se si ottiene una top five in un arrivo piatto, sebbene dopo un frazionamento in gruppo e sebbene al Giro di Romandia, quello spunto "veloce" può tornare molto utile al termine di una salita pedalabile di 15 km, con lo strappetto finale ai 700 metri al 10% e gli ultimi metri che tornano leggermente all'ingiù.
Le richieste, però, implicano delle risposte: quando Tiralongo avrà chiesto di poter giocarsi la vittoria di tappa, diverse potevano essere le interpretazioni del management dell'Astana. Giuseppe Martinelli e Guido Bontempi hanno pensato bene di assecondare il volere del siciliano. Prima di tutto perché i risultati romandi lasciavano presagire qualcosa di buono, secondo perché l'apporto di quello che può essere il miglior gregario in salita per un capitano - al pari di Szmyd per Basso nella Liquigas - è troppo importante per cullare il sogno rosa con Roman Kreuziger.
Già, Kreuziger. Perché per un Tiralongo che - giustamente - esulta per la seconda vittoria in carriera (tutte e due al Giro, tra l'altro), c'è un Kreuziger che oggi perde (abbuoni compresi) 23" da Scarponi, 16" da Schleck, 8" da Joaquim Rodríguez e 2" da Basso. Distacchi certamente esigui, certamente recuperabili, ma comunque distacchi. Nell'economia della corsa forse varranno poco, forse no, forse nel corso del Giro un Tiralongo motivato al 110% nel perorare la causa di Kreuziger sarà più importante dei secondi persi oggi. È questo che hanno pensato Martinelli e Bontempi.
E poi non dimentichiamoci che nell'Astana ci sono anche l'estone Kangert 20esimo in classifica a 1'06", il belga Seeldraeyers, già maglia bianca nel 2009, 27esimo a 1'18", gli altri italiani Ponzi e Gasparotto, che saranno importantissimi in pianura finché potranno, e i kazaki Dyachenko e Zeits, che nelle tappe collinari, come quella di ieri, possono entrare nelle fughe e togliere parecchie responsabilità ai propri compagni di squadra. Ma, soprattutto, c'è un certo Paolo Tiralongo 2° in classifica a 15" da Hesjedal. Chissà se nella testa di Martinelli e Bontempi, che ricorderanno sicuramente l'8° posto del siciliano alla Vuelta a España del 2009, scatterà qualcosa, quantomeno per la tappa di domani.
Naturale che il capitano sia e resti Kreuziger, 7° a 35" dal nuovo capoclassifica Hesjedal, ma domani sera un siciliano vestito di rosa è un'immagine che potrebbe far clamorosamente gola.