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Giro d'Italia 2012: Le dichiarazioni della settima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della settima tappa del Giro d'Italia.

Paolo Tiralongo (Astana) da Raisport
«Ho fatto molta fatica a prendere la ruota di Scarponi, poi quando ho visto che erano i 250 mentri ho pensato: "dovrà calare prima o poi, non potrà andare così fino all'arrivo". Son rimasto a 10 metri aspettando che si voltasse, non appena si è seduto ho fatto uno sforzo immenso pensando: "o adesso o non lo faccio più". Dopo l'arrivo non avevo più ossigeno. Ero stremato dopo l'arrivo, anche oggi è stata una tappa dura e lunga e la tappa di ieri s'è fatta sentire nelle gambe, domani ce ne sarà un'altra peggio di oggi. Io oggi dovevo restare davanti nel finale e ricongiungermi se partiva un gruppettino. Sapevo che c'era la diiscesa prima dello strappo, ho cercato di prenderla davanti agevolato da Cataldo che era partito, la Lampre ha fatto un bel forcing ma io stavo bene. Già stamattina l'avevo detto ai miei compagni, volevo sfruttare il mio momento e Roman (Kreuziger, ndr) deve solo star tranquillo. Il Giro è lungo, son tre settimane, e io lo aiuterò nella terza. Con Alberto (Contador, ndr) son sempre in contatto, so che sta lavorando duro e tornerà alla Vuelta l'Alberto che conosciamo tutti».
 
Michele Scarponi (Lampre) da Raisport
«È stata una tappa difficile. Sinceramente non pensavo di far niente, poi mi son trovato davanti in un'ottima posizione con Niemiec all'ultimo chilometro e mezzo e ho provato, partendo un po' lungo. Mi sarebbe piaciuto vincere, visto che c'ero. La corsa non cambia in nessun modo, siamo solamente all'inizio, non è successo nulla, abbiam corso bene e dobbiamo continuare a correre così».
 
Stefano Pirazzi (Colnago-CSF Inox) da Raisport
«Sono tre anni che provo a vincere tappe qui al Giro, ma sono sfortunato. Ci provo in tutti i modi ma questo risultato non arriva. Da qui alla fine del Giro ci riproverò, penso di aver dato grandi emozioni. Ho fatto la salita a tutta perchè sapevo che da dietro menavano, non mi sono risparmiato; poi all'ultimo chilometro ho sbagliato la curva, ho dovuto rilanciare l'andatura e le gambe mi si sono indurite, ho dovuto mollare. Spero che arrivi il risultato, è quello che voglio di più quest'anno. Sono in crescendo, speriamo che in questa settimana o nell'ultima del Giro possa arrivare il risultato».
 
Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) da Raisport 
«Oggi ci pensavo alla maglia rosa. Ieri ci sono andato già molto vicino e non volevo perdere questa opportunità. Ieri è stata una dura giornata, avevamo un programma e l'abbiamo seguito, è stato frustrante esser così vicino alla maglia rosa dunque oggi ho deciso di restare concentrato, la squadra è stata incredibile. Specialmente Vande Velde, mi ha messo al posto giusto a 600 metri dall'arrivo. Per la maglia rosa, sarà una corsa giorno per giorno. Per adesso me la sto godendo ed è una grande cosa. Come squadra vogliamo far molto e dunque spero di mantenerla».
 
Matteo Rabottini (Farnese Vini-Selle Italia) da Raisport
«Ai meno 8 km, quando la corsa si era già accesa, era molto difficile rimontare in sella e riprendere il passo. Ho provato, non è andata bene, ma il Giro è lungo e sicuramente ci riproverò. Sullo strappo dell'Aquila ho cercato di andarmene da solo, visto che il corridore della NetApp era ad un minuto in classifica: ho pensato che andandomene da solo il gruppo poteva anche lasciarmi andare. Non è andata come volevo».
 
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Era una salita molto pedalabile, con un arrivo dopo una discesa sullo strappetto finale, dove ho pagato un po' rispetto ai primi ma è assolutamente normale, con un arrivo così. La mia condizione è buona, andiamo avanti fiduciosi».
 
La Redazione

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