Al centro delle cronache qualche tempo fa, dimenticata oggi. È il caso di Vania Rossi, non solo compagna di Riccardo Riccò e madre di Alberto, ma anche corridore dell'Esercito Italiano e più volte campionessa italiana e azzurra nel ciclocross. La sua positività al CERA in occasione dei Campionati Italiani - nei quali era giunta al 2° posto dietro ad Eva Lechner - e a pochi mesi dalla maternità aveva sollevato un vespaio. Lo stesso non si può dire in merito alla negatività del campione B in occasione delle contranalisi.
Tanto rumore per nulla, a quanto pare.
Secondo il più classico degli scenari del ciclismo moderno, si rivela ingiustificata la sospensione di Alessandro Ballan dalle competizioni, decisa lo scorso 9 aprile dalla BMC di Evans.
Lo spagnolo Antonio "Toni" Tauler è risultato positivo in un controllo antidoping a sorpresa disposto dalla Federazione Ciclistica Spagnola prima dei campionati del mondo su pista, disputatisi in Danimarca nel marzo scorso. La sostanza contestata sarebbe l'EPO ma al momento l'atleta ne ha negato categoricamente l'assunzione.
L'UCI ha comunicato oggi di aver sospeso il ciclista della ISD-Neri Alessandro Colò a causa di valori anomali in un esame delle urine che risaliva allo scorso 25 aprile quando il ciclista era impegnato nella Vuelta Mexico. L'anomalia riscontrata sta nella presenza di una sostanza chiamata Clenbutérol: la sospensione durerà fino alla conclusione delle indagini del tribunale nazionale antidoping. Il ciclista ha ovviamente diritto alle controanalisi.
Floyd Landis, dopo aver a lungo tentato la via giuridica per proclamare la sua innocenza rispetto alle accuse di doping (suffragate da una positività al testosterone) che gli sono costate la vittoria del Tour 2006, cambia completamente strategia e si confessa al Wall Street Journal, in un'intervista in cui ammette l'uso continuativo di doping nel corso della sua carriera, e tira in ballo come corresponsabili Lance Armstrong e altri corridori incontrati nella US Postal (Leipheimer, Zabriskie e un'altra decina di nomi).
L'UCI ha ufficializzato con un comunicato stampa i primi tre nomi incappati in anomalie per quanto riguarda il passaporto biologico: oltre all'italiano Pellizotti e allo sloveno Valjavec, già menzionati in precedenza, il nome nuovo è quello dello spagnolo Jesús Rosendo dell'Andalucía Cajasur. Non viene citato l'altro italiano Scognamiglio, ufficializzato in qualche modo dalle dichiarazioni date dal presidente della FCI Di Rocco ad Italpress nel pomeriggio.
Era uscito nel pomeriggio come terzo nome della lista che l'UCI ha deciso di diramare a pochi giorni dal via del 93esimo Giro d'Italia: difatti il presidente della FCI Renato di Rocco aveva nominato Carlo Scognamiglio all'agenzia Italpress come secondo italiano coinvolto nell'affaire dei valori anomali del passaporto biologico. Appresa la notizia, ed accertata con l'UCI l'infondatezza della stessa, la replica di Angelo Citracca, team manager della ISD-Neri, la società per la quale Scognamiglio è tesserato, non s'è fatta attendere:
Come ogni volta, quando si parla di doping, scatta il toto-nome col beneplacito dell'UCI (che prima lancia il sasso, e mesi dopo - forse - scopre la mano...). Secondo il sito spagnolo Marca.com è Tadej Valjavec lo sloveno di cui Pat McQuaid ha parlato nel suo ultimo intervento. Il corridore doveva essere il capitano della formazione francese AG2R La Mondiale al prossimo Giro d'Italia e dunque anche per lui si profila lo stop da parte del team.