Ieri José Adrián Bonilla, direttore tecnico della Coopenae Extralum (formazione Continental costarricense), aveva informato la stampa locale della positività di «alcuni corridori» durante la scorsa Vuelta a Costa Rica, disputata tra il 14 e il 25 dicembre scorso. La sostanza rintracciata nei campioni degli atleti in questione è l'ostarina, steroide che incrementa la massa muscolare e proibito dalla WADA.
La Seconda Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI ha emesso la sentenza nei riguardi di Francesco Reda in merito alla vicenda che lo ha visto protagonista di una positività nei controlli antidoping effettuati al termine del Campionato Italiano Professionisti 2015 di Superga, dove il corridore calabrese chiuse al secondo posto.
L'UCI risolve politicamente la vicenda Katusha in seguito alla recente positività di Eduard Vorganov al Meldonium. In base all'articolo 7.12.1 del regolamento antidoping dell'Unione Ciclistica Internazionale, la squadra russa rischiava una sospensione da 15 a 45 giorni in seguito a due positività riscontrate nell'arco di un anno.
Dopo la positività di Eduard Vorganov comunicata oggi dall'UCI, dalla Colombia arriva la notizia di due nuovi casi riguardanti altrettanti atleti: il quotidiano El Tiempo annuncia i nomi di Rafael Infantino e Iván Ramiro Parra come ciclisti positivi al GHRP-2, la medesima sostanza rintracciata la scorsa stagione nella loro connazionale Maria Luisa Calle Williams.
Con un comunicato l'UCI informa che Eduard Vorganov è risultato positivo in un controllo fuori competizioni effettuato lo scorso 14 gennaio. Nelle analisi dell'atleta russo del Team Katusha sono state riscontrate tracce di Meldonium, un prodotto farmaceutico che incrementa le prestazioni; tale farmaco è stato inserito tra le sostanze proibite dalla WADA nel 2015.
Una sentenza che farà discutere: la Audiencia Nacional, tribunale che ha giurisdizione su tutto il territorio spagnolo, ha stabilito oggi che lo Stato dovrà risarcire Roberto Heras con la cifra di 724mila euro. L'ex corridore aveva intentato una causa alla pubblica amministrazione tre anni fa, sostenendo di essere stato danneggiato dalla condanna per doping (positività all'EPO) patita nel 2005: in seguito alla squalifica per due anni, infatti, Heras non tornò più a gareggiare, non avendo trovato un nuovo ingaggio al termine dello stop.
In silenzio da luglio, quando al Tour de France risultò positivo alla cocaina, Luca Paolini ha ammesso in un'intervista alla Gazzetta dello Sport di averne fatto uso in ritiro.
Dopo anni di indagini e dibattimenti è stata messa oggi la parola fine al processo di primo grado nel caso riguardante la Lampre e l'ipotesi di doping di squadra: il tribunale di Mantova ha emesso una sentenza molto chiara e netta.
In uno scarno comunicato apparso poco fa sul sito ufficiale, l'UCI ha comunicato di aver sottoposto all'esame del proprio Tribunale il procedimento aperto nei confronti di Luca Paolini (Team Katusha) riguardante la positività alla cocaina riscontrata in occasione dell'ultimo Tour de France. La federazione internazionale ha poi affermato di non voler commentare ulteriormente la vicenda.
La federazione ciclistica brasiliana ha annunciato di aver sospeso in via provvisoria la 31enne ciclista Uenia Fernandes in seguito ad un controllo antidoping a sorpresa in cui sono state riscontrate tracce di EPO.