La squalifica di 2 anni a Francesco De Bonis, comminata dal Tribunale Nazionale Antidoping non in seguito a una positività, ma sulla base dei dati del Passaporto Biologico. Il corridore era stato sanzionato (a decorrere dal 18 giugno 2009) perché risultavano valori anomali dagli esami compiuti tra il 2007 e il 2009. De Bonis aveva a sua volta presentato ricorso proprio mettendo in dubbio la validità del PB ai fini di una squalifica, ma il TAS oggi ha ribadito che «il Passaporto Biologico è un metodo affidabile per provare irregolarità in tema di doping».
Il 25 febbraio prossimo partiranno le udienze del TAS per i ricorsi che l'UCI ha inoltrato al tribunale svizzero riguardo ai casi relativi al passaporto biologico. Verranno messe sotto esame le cartelle di Francesco De Bonis e Franco Pellizotti (dal 3 marzo) che quindi verosimilmente potranno conoscere il loro destino prima del Giro d'Italia.
Arrivano in questi giorni le condanne per i corridori fermati nel giugno 2009 per anomalie nei rispettivi passaporti biologici: il 27 maggio era toccato a Francesco De Bonis incappare nei 2 anni di squalifica (più circa 30mila euro di multa) decisa dal TNA italiano fino al 17 giugno 2011, poi il 3 giugno è stato Pietro Caucchioli a vedersi infilggere 2 anni (più circa 5mila euro di multa) dallo stesso TNA, con la stessa scadenza del corridore laziale.