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La quinta tappa del Giro Rosa è dell'iridata Pauline Ferrand-Prévot. Nei 128 km da Trezzo sull'Adda all'Aprica caduta nel tratto di trasferimento, con Elena Cecchini tra le coinvolte. Fuga dapprima di Sarah Roy (Orica) e Jessie Daams (Lotto-Soudal), poi via un gruppo di 17, dal quale esce Tetyana Riabchenko. L'ucraina dell'INPA-Bianchi-Giusfredi viene raggiunta ai -7,, ma ripartono Katrin Garfoot ed Anouska Koster, a cui si unisce la giapponese Mayuko Hagiwara.
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Dopo due terzi posti (2009 e 2014), tre piazze d'onore (2010, 2011 e 2013) più svariati altri piazzamenti, Emma Johansson riesce a portarsi a casa la Durango-Durango Emakumeen Saria, gara in linea che apre le danze del ciclismo femminile nei Paesi Baschi (da domani si correrà l'Emakumeen Bira, gara a tappe vinta nel 2013 dalla svedese). La portacolori dell'Orica-AIS s'è avvantaggiata nel finale insieme alla polacca della Rabo Liv, Katarzyba Niewiadoma, che è stata poi freddata sul traguardo di Durango.
La quarta ed ultima tappa dell'Emakumeen Bira va a Marianne Vos, che con il successo odierno conferma il monopolio della Rabo Liv sulla corsa basca. Va via la fuga con Scandolara, Armitstead, Cecchini, De Jong, Hosking, Algisi, Olaberria, Delzenne, Rowney, Pieters e Carretta, restano in sette: Scandolara, Armitstead, Cecchini, De Jong, Delzenne, Pieters e Carretta. Lizzie Armitstead prova ad andar via da sola ma ai -20 fora e viene raggiunta nuovamente da Cecchini, De Jong, Delzenne, Pieters e Scandolara. Valentina Carretta è a 40", il gruppo a 1'36", in recupero.