Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Emakumeen Bira 2014: Ferrand-Prévot e le Rabo basche - Vittoria di Pauline, ottima Luperini. Longo Borghini costretta al ritiro | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Emakumeen Bira 2014: Ferrand-Prévot e le Rabo basche - Vittoria di Pauline, ottima Luperini. Longo Borghini costretta al ritiro

Versione stampabile

Pauline Ferrand-Prévot in maglia amarillo con Marianne Vos ed Anna Van der Breggen © Anton VosLo ricorderemo, questo 2014. Lo ricorderanno le avversarie di Marianne Vos, così come lo farà la stessa fuoriclasse olandese. Eppure, per una volta, non è lei ad aver vinto l'Emakumeen Bira, gara a tappe basca che di solito non fornisce tutte le indicazioni in chiave Giro, ma più di qualcosa lo svela. Ha rivelato che la Rabo Liv è un Dream Team, non sapremmo come altro definirlo. E ricorderemo quest'annata perché è la prima in cui a Marianne Vos si affiancano ragazze talentuose e pronte a vincere subito. Prima c'era lei, Marianne, e c'erano delle buonissime gregarie. Tolta Annemiek Van Vleuten, che da piccola ha fatto calcio, ma prima ancora equitazione, quindi si protraeva spesso in cavalcate solitarie o con la Vos, quasi il nulla.

Prendiamo il primo Giro Donne stravinto dalla fuoriclasse olandese, quello del 2011: nell'allora Nederland Bloeit Vos e Van Vleuten (che in quel luglio sarà impalpabile), poi oneste mestieranti come Sarah Düster, Emilie Aubry, Patricia Schwager, Noortje Tabak, Loes Gunnewijk e Marieke Van Wanroij. Quell'anno la squadra, non certo una meraviglia nel complesso, vince 35 corse: tre con la Van Vleuten, una con la Gunnewijk, le restanti possiamo immaginare con chi. Può durare? Non può, così la Vos va da Rabobank, si porta dietro il suo staff, chiede le migliori atlete in circolazione. Le regalano subito la predestinata Pauline Ferrand-Prévot, allora già vincente ma ancora acerba per affermarsi tra le Élite. Per il momento come gregaria funziona benissimo.

Lo scorso anno forse Marianne s'è resa conto che ok, c'è il talento, lo hai nel DNA, te l'hanno donato Connie ed Henk, genitori camperisti che seguono la figlia per il mondo, ma a volte non basta per prevalere. A guardare gli ultimi Mondiali su strada vinti, quella Anna Van der Breggen, sia a Valkenburg, ma soprattutto a Firenze, ha fatto due numeri mica male per la "causa Vos".

A Iurreta Pauline Ferrand-Prévot precede Anna Van der Breggen e Marianne Vos © Anton VosRabo Liv, a Iurreta arriva subito il triplete
Non poteva sfuggire alla Rabo Liv, che s'è schierata al via dell'Emakumeen Bira forte già del successo di mercoledì nella Durango-Durango (Vos regola Armitstead e Johansson in una volata a tre), e con la formazione tipo. Marianne Vos, perché è Marianne Vos e l'Emakumeen Bira l'ha già portata a casa due volte. A supporto la fresca Campionessa d'Europa di MTB Pauline Ferrand-Prévot, che su strada quest'anno è letteralmente esplosa (leggasi Freccia Vallone, ma non solo), tiene sulle salite ed è veloce negli sprint ristretti. Anna Van der Breggen, quella dei Mondiali, un'altra che in salita ti stacca più o meno con facilità. Annemiek Van Vleuten, gambe ritrovate anche se le primavere passano: è la donna d'esperienza. Con 3-4 capitane servono almeno un paio di gregarie: Thalita De Jong, classe '93, non sarà una fuoriclasse ma lavora come un mulo e Lucinda Brand, Campionessa olandese in carica, sa portar fuori dalle situazioni più incasinate le punte della squadra. Ecco, con una squadra così, c'è da stupirsi se nella prima tappa Ferrand-Prévot, Van der Breggen e Vos rifilano un minuto tondo tondo alle altre?

Racconterà Marianne Vos: nel finale abbiamo attaccato, ho alzato la testa e non c'era più nessuno. Abbiamo fatto una cronosquadre fino al traguardo. E lì accade qualcosa di quantomeno bizzarro, sicuramente non inedito nel ciclismo. Anna Van der Breggen, che in precedenza aveva anche attaccato da sola, sull'ultima salita, esulta. Marianne Vos, terza, taglia il traguardo come se avesse vinto (come se?). Pauline Ferrand-Prévot, invece, testa bassa. Una pedalata in più basta e avanza per passare davanti alla Van der Breggen, che magari al successo di peso un po' ci teneva. Forse doveva andare diversamente, con una giovane olandese, in una squadra fatta quasi solo di olandesi, a prendersi la maglia gialla di leader. Se la prende la transalpina Pauline Ferrand-Prévot, ma il giorno dopo la dovrà cedere sì ad un'olandese. Non è la Van der Breggen, ma Marianne Vos. Nella prima tappa, intanto, si registra la foratura nel finale di Emma Johansson; la campionessa uscente dell'Emakumeen Bira perde 2'09" e dice subito addio ad un'altra vittoria. Anche perché là davanti, ce n'è per poche, e quasi tutte vestono la casacca Rabo Liv.

Pauline Ferrand-Prévot vince in solitaria a Oñati © Anton VosVos e Ferrand-Prévot si giostrano il primato
Nella seconda tappa, partenza ed arrivo a Oñati, ci provano in tante ad azzeccare la fuga giusta. L'inesauribile Valentina Scandolara, che alla fine della giornata sarà l'atleta più combattiva di tappa, poi l'altra Orica, Loes Gunnewijk. Si forma però un terzetto composto da Aude Biannic, Susanna Zorzi ed Elena Cecchini. Fino a 40" di vantaggio, ma a 35 km dall'arrivo vengono riprese dal gruppo. Si sale verso la prima ascesa di giornata, l'Alto de Udana, e nei pressi dello scollinamento allunga Marianne Vos. In discesa, nemmeno dovremmo specificarlo, guadagna una ventina di secondi. Morale della favola: arrivo in solitaria (Armitstead e Johansson regolando il gruppo a 22"), cambio al vertice, con Vos su Ferrand-Prévot e Van der Breggen. Ma la terza tappa ribalta ancora il campionato sociale della Rabo Liv. Fuga solitaria, ma non della Vos, bensì di Pauline Ferrand-Prévot. Vince con 1'42" di distacco su Marianne Vos, che interesse ad inseguire davvero non ne aveva, e si riprende la maglia amarillo.

L'alternanza in casa Rabo Liv prosegue e nell'ultima tappa, con la francese che ha la corsa in mano, è la Vos ad imporsi. Subito in fuga Scandolara, Armitstead, Cecchini, De Jong, Hosking, Algisi, Olaberria, Delzenne, Rowney, Pieters e Carretta. Poi restano in sette: Scandolara, Armitstead, Cecchini, De Jong, Delzenne, Pieters e Carretta. La Armitstead prova a cogliere quel successo che le è mancato nei Paesi Baschi, per un motivo o per l'altro. Se ne va da sola ma ai -20 fora e viene riassorbita da Cecchini, De Jong, Delzenne, Pieters e Scandolara. Valentina Carretta è a 40". Vengono riprese sull'ultima salita di giornata, dove va all'attacco il solito trio delle meraviglie, Ferrand-Prévot, Vos e Van der Breggen. Quest'ultima veniva mandata in avanscoperta, in fondo un successo di tappa se lo sarebbe meritato. Il ritorno del gruppo imponeva però di cambiare strategia per non regalare la tappa (la corsa ormai era in cassaforte) alle Armitstead o Johansson di turno. Marianne Vos così allungava nel finale e vinceva con 5" su Van der Breggen, Johansson e Ferrand-Prévot. Megan Guarnier - un'altra passata dalla Rabobank e andata via - chiudeva quinta a 28" con Claudia Häusler, Ashleigh Moolman e Jessie Daams. Le altre più indietro.

La Rabo Liv con una bandiera Euskadi © Anton VosLa classifica finale si commenta da sola. Podio tutto Rabo Liv, con Ferrand-Prévot su Vos e Van der Breggen. Cinque ragazze del team olandese nelle prime 15 (la pecora nera è Thalita De Jong, che lavora e chiude 47a a 23'14"), la classifica a squadre (e ci mancherebbe!), quella a punti (con Vos), la maglia di miglior scalatrice (alla Van der Breggen). Per l'anno prossimo pare si stiano attrezzando per avere una potenziale vincitrice della classifica di miglior basca della corsa (va alla brava Ane Santesteban della Alé-Cipollini-Galassia, che peggiora di una posizione rispetto all'anno scorso, ma è la prima spagnola in graduatoria) ed una giovanissima (tra le promesas svetta Eider Merino sulla bielorussa dell'Astana-BePink Ksenia Tuhai). Che indicazioni trarre da questa settimana basca? Che al Giro Rosa ci divertiremo, poco ma sicuro. Marianne Vos alla presentazione ha detto di voler vincere la sua terza maglia rosa. Sulle salite lunghe la Abbott è ancora inarrivabile, o semplicemente è la Vos che inevitabilmente pagherà qualcosa. E però, anche dovesse succedere questo, quando in squadra hai una Ferrand-Prévot ed una Van der Breggen, le possibilità di mettere in difficoltà le avversarie, Abbott compresa, crescono esponenzialmente. In fondo, se la Rabo Liv vuole riprendersi il Giro Rosa, non è scritto da nessuna parte che lo debba fare solo ed esclusivamente con Marianne Vos (anche se...). Per il resto, e sempre in chiave Giro, s'è vista una Ashleigh Moolman a buonissimi livelli, ma non è una novità, mentre Claudia Häusler, lei sì, pare ritornata non diciamo al 2009, quello no, ma appena dietro le primissime. Stupisce anche Megan Guarnier, mai davvero convincente nelle scorse stagioni, mentre Jessie Daams continua a crescere molto bene. Emma Johansson, come detto, non ha avuto la fortuna dalla sua e lo stesso si può dire per Lizzie Armitstead, due atlete che comunque, classifica o non classifica, ci sono sempre. Un po' discontinua Alena Amialiusik, dalla quale ci si aspetterebbe sempre molto: chiude 13a a oltre 10' di distacco, torna a casa con un sesto posto nella terza tappa come best. La condizione cresce e per il Giro non bisognava essere certamente al top la settimana scorsa.

Ottima Emakumeen Bira per Elena Cecchini (a sinistra) e Rossella Ratto (a destra) © Anton VosElisa Lascia: Bronchite. Ok Cecchini, Ratto e Lupa
Capitolo italiane: bene, non quello che ci si poteva aspettare. Dopo il secondo posto dello scorso anno Elisa Longo Borghini era partita per i Paesi Baschi agguerrita e raffreddata. Una bronchite la segue dal Campionato italiano a crono, Elisa non respira. Corre la Durango-Durango, è nel gruppo delle migliori, arriva quinta a 19" dalla Vos, in compagnia della Van der Breggen. La prima tappa dell'Emakumeen Bira però mostra la gemella scarsa dell'ornavassese: undicesima a 1'04". Possibile? Possibile. L'ornavassese non respira, il giorno dopo nemmeno prende il via. Se ne torna al paesello, a guarire. Anche perché nei Paesi Baschi la pioggia ed il freddo, con ogni conseguenza, di questi tempi non sono una rarità. La rivedremo al Giro Rosa, e sarà interessante capire dove potrà arrivare, come vorrà muoversi... No Longo Borghini, no fiesta? Macché! C'è un trio che veste di rosa (la scaramanzia, questa sconosciuta), è il rosa Estado de México-Faren: Rossella Ratto, la giovanissima, Fabiana Luperini, la campionessa affermata, Elena Cecchini, quella che emerge-non emerge-ma sì che emerge. La Ratto, reduce da un ceffone all'italiano a crono (non finisce nemmeno a podio), collezione bei piazzamenti: 6a con le migliori nella prima tappa, 11a nella seconda, 14a nella terza, 22a nell'ultima. Con il 10° posto della Durango-Durango è una settimana che in chiave Giro (ma soprattutto Campionato Italiano in linea) può essere vista in chiave positiva per l'atleta di Colzate. E la Lupa? A quarant'anni suonati, è la migliore in classifica delle nostre. Due noni posti, un decimo, per la settima piazza conclusiva a 3'47" dalla Ferrand-Prévot. Come a dire che la toscanaccia, al Giro, vorrà esserci, e da protagonista (magari per dimenticare l'esclusione del 2013). E la Cecchini? Ormai è una certezza. Velocista di razza non lo è, scalatrice pura nemmeno. Una via di mezzo comoda comoda, capace di battere una Bronzini e desistere solo di fronte alla Wild nel piattissimo Tour of Chongming Island, così come di andare in fuga e persino piazzarsi (per lei due volte 15a ed una volta 12a) su queste salitelle. Quest'anno sta facendo grandi cose, l'Emakumeen Bira appena conclusasi non fa che portare conferme.

La maglia azzurra dei Traguardi Volanti è di Marta Tagliaferro © Anton VosTagliaferro al (Traguardo) Volante, pericolo costante
Bene anche Valentina Scandolara, altra che può cercare di prendersi il tricolore in linea: quando era in giornata no, prendeva il premio della combattività, altrimenti la trovavi in fuga. Ha fatto una scelta, lavorare per Emma Johansson all'Orica, e lo sta facendo egregiamente. Mentre sottolineamo il terzo posto nella classifica delle giovani di Asja Paladin, che in salita vola ma nella generale paga quasi 25' alla Ferrand-Prévot, è degno di menzione il doppio colpo della Alé-Cipollini-Galassia. Con Guderzo e Berlato che stanno affrontando un percorso verso il picco di forma al Giro, con Valentina Carretta in fuga nell'ultima tappa, la truppa di Luisiana Pegoraro si porta a casa comunque due maglie. Di quella di miglior basca s'è già detto, la brava Ane Santesteban ha lasciato a oltre 7' la diretta concorrenza ed è stata la prima spagnola nella generale (19a a 13'19"). Per la maglia azzurra dei traguardi volanti è stato inscenato un duello degno dei migliori cappa e spada. E la spada, qualsiasi spada, com'è noto, Taglia. Abbreviazione di Marta Tagliaferro, che sin dalla prima tappa se l'è suonate con la lussemburghese Christine Majerus per un pugno di punti. Finirà 18 a 17 in favore della simpatica velocista di Noventa Vicentina, che pian piano sta entrando in forma. L'aspettiamo per traguardi meno volanti e più pesanti.

In conclusione, una settimana basca che ha fornito notevoli spunti e per le nostre atlete, e per le migliori in campo internazionale (spesso le due categorie coincidono). Davanti a tutti una squadra vestita di arancione, e poteva forse essere altrimenti, nella terra dell'ex Euskaltel-Euskadi? Un triplete permanente delle tre migliori della Rabo Liv (ma occhio, a Gippingen ha vinto Katarzyna Niewiadoma, polacca classe '94, con Roxane Knetemann a podio) con la marsigliese come sottofondo. Una squadra dai meccanismi ben oliati, dal talento che abbonda, che non è solo Marianne Vos. Tanto sì, ma con le giovani emergenti a cui si concedono i giusti spazi, a cui la Vos lascia vittorie che un paio di stagioni fa forse non avrebbe lasciato. La squadra di Marianne Vos, ma anche con alternative molto valide come Anna Van der Breggen e Pauline Ferrand-Prévot, una che scende dalla MTB con l'oro europeo al collo e sale sulla bici da corsa vincendo l'Emakumeen Bira. Per quanto durerà quest'equilibrio? Chi lo sa, per adesso va benissimo così. Tranne alle avversarie, si capisce.

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano