Non class. nel 2012
Best: 1° nel 2008
Dopo anni, sa ancora essere favorito alla Doyenne. Quintana seconda punta
2° nel 2012
Best: 2° nel 2012
Quel che fece qui un anno fa, unito a quel che ha fatto in Trentino venerdì...
15° nel 2012
Best: 2° nel 2009
Con Dani Moreno, una coppia formidabile e che può lasciare il segno
29° nel 2012
Best: 29° nel 2012
Il più continuo dei colombiani, rischia di essere ancora in prima linea
16° nel 2012
Best: 1° nel 2011
Dopo la Freccia perde qualche punto, ma è sempre lì. Van Avermaet ci sarà
1° nel 2012
Best: 1° nel 2012
Gran colpo l'anno scorso. Gasparotto e Fuglsang per una squadra super
19° nel 2012
Best: 6° nel 2009
Incredibilmente tignoso, se indovina la giornata. Weening e Albasini a supporto
5° nel 2012
Best: 5° nel 2012
In costante crescita di condizione. Lo stesso dicasi per Hesjedal e Wegmann
Non class. nel 2012
Best: 4° nel 2011
Attesa dopo il capolavoro Amstel. Più per lui che per uno spento Contador
6° nel 2012
Best: 6° nel 2012
La sua presenza in top ten dovrebbe essere quotata a 0. Ten Dam buon aiuto
Non class. nel 2012
Best: 32° nel 2004
La Katusha ha molte punte, l'italiano e Kolobnev sono due di queste
Non class. nel 2012
Ottimo sui 200 km, forse non ancora sui 250. Nocentini e Bardet abili e arruolati
Non class. nel 2012
Best: 45° nel 2009
Solito discorso Sky: se uno stecca ci sono gli altri. Pure Porte, Urán, Siutsou...
8° nel 2012
Best: 4° nel 2003
Occhio a non sottovalutarlo. Con Cunego e Ulissi bel trio di guastatori
7° nel 2012
Best: 4° nel 2004
Non brillante ma temibile, se conferma la crescita di forma. C'è anche Antón
12° nel 2012
Best: 12° nel 2012
La Liegi gli piace, ma in Trentino non ha esaltato. Malacarne per una fuga
Non class. nel 2012
La novità delle classiche 2013: gli misuriamo la febbre pure alla Doyenne
10° nel 2012
Best: 10° nel 2012
Fin qui una copia un po' scialba di quello visto in passato. Ma sta migliorando
Non class. nel 2012
Best: 61° nel 2011
Ci proverà senza dubbio. In accordo con Leukemans, Lagutin, De Gendt
27° nel 2012
Best: 27° nel 2012
Sempre attendendo che Schleck torni in auge, si può inserire in qualche azione
È forse il "microscopio" più malinconico della stagione, quello della Liegi: perché chiude l'esaltante fase delle grandi classiche, ovvero delle corse solitamente più spettacolari del calendario, di sicuro le più blasonate insieme a Giro, Tour e Mondiale. Ma la Doyenne - ecco la consolazione - è sempre una degna conclusione, proprio un gran finale, potremmo dire. Non a caso è soprannominata anche Mondiale di primavera (da qualche anno... prima era un titolo spettante alla Sanremo); di sicuro vedrà battagliare tanti di quelli che poi si disputeranno i grandi giri, a partire da Nibali, che - finalmente, è il caso di dirlo - rappresenta l'Italia nella prima fila dei favoriti al successo. Certo, per vincere il siciliano dovrà indovinare il colpo da ko che gli permetta di andarsene da solo al cospetto di cotanta concorrenza, e non è facile. Anche perché il percorso è un filo meno duro di quello degli ultimi anni, visto che la Côte de la Roche-aux-Faucons (spesso decisiva nelle edizioni più recenti) è stata sostituita (a causa di lavori stradali) dalla più morbida Côte de Colonster, terz'ultima asperità del percorso prima del Saint-Nicolas e dello strappo di Ans all'arrivo. Sarà comunque una Liegi che chiamerà sul podio i migliori specialisti del settore, come sempre; anche perché l'assenza di un dominatore annunciato (qual era Cancellara sul pavé, ad esempio) la renderà probabilmente più aperta e scevra da troppi esasperati tatticismi.