In silenzio da luglio, quando al Tour de France risultò positivo alla cocaina, Luca Paolini ha ammesso in un'intervista alla Gazzetta dello Sport di averne fatto uso in ritiro.
In uno scarno comunicato apparso poco fa sul sito ufficiale, l'UCI ha comunicato di aver sottoposto all'esame del proprio Tribunale il procedimento aperto nei confronti di Luca Paolini (Team Katusha) riguardante la positività alla cocaina riscontrata in occasione dell'ultimo Tour de France. La federazione internazionale ha poi affermato di non voler commentare ulteriormente la vicenda.
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In un gruppo partito da Rennes senza Luca Paolini, fermato da un controllo antidoping positivo alla cocaina, son bastati anche oggi pochi minuti (5 km per la precisione) per veder partire la fuga da lontano.
Luca Paolini ha scelto la propria pagina per Twitter per pubblicare una prima reazione in seguito alla notizia della positività ad un metabolita della cocaina, queste le sue parole: «Scusate, ma ho dovuto assorbire il colpo! Credo ed ho sempre creduto nei controlli, stanno rendendo questo sport più credibile, sempre di più. Volevo stare in silenzio e risolvere questa cosa per i fatti miei!!
Una notizia funesta si abbatte purtroppo sul Tour de France e sul ciclismo italiano: l'UCI infatti ha comunicato nel tardo pomeriggio di oggi che Luca Paolini è risultato positivo alla cocaina in un controllo antidoping effettuato lo scorso 7 luglio, giorno in cui è disputata la quarta tappa della Grande Boucle, ovvero la Arras-Cambrai.
Luca Paolini continuerà a correre anche nel 2016 e lo farà con la maglia del Team Katusha, formazione in cui è approdato a inizio 2011. Il 38enne vincitore della Gent-Wevelgem ha rinnovato il proprio contratto con la squadra russa: «Ripensando all'ultima campagna delle classiche di primavera - ha spiegato Paolini - ho sentito di avere ancora le forze per rimanere in questo sport.