La quarta tappa del Giro di Svizzera, da Aarberg a Trimbach-Olten, va ancora ad un maestoso Peter Sagan. Al km 26 provano ad andasene Gavazzi, Kohler, Roy, Stybar, Agostini, Peterson, Monfort, Rojas, Bertogliati, Astarloza, De Clercq, Albasini e Zandio. Sullo Scheltenpass va via la fuga, con i nove atleti che resteranno davanti per buona parte della tappa: Cataldo, Hayman, Kohler, Rast, Pérez Moreno, Minard, Paulinho, Mejías Leal, Vandborg. Dario Cataldo è il meglio piazzato in classifica e con il gruppo maglia gialla a 2'30" è leader virtuale della corsa.
Inizia nel migliore dei modi il Giro di Svizzera per Moreno Moser e Peter Sagan. Il 21enne trentino della Liquigas rimane in testa alla breve cronometro di Lugano, disputatasi sulla distanza di 7.3 km. Moser fa segnare uno splendido 9'50" al traguardo e per un paio d'ore nessuno riesce a batterlo. Poi parte Cancellara, ci si aspettano sfracelli ed invece al primo intertempo è dietro al giovane Liquigas di 9". Nella discesa il diretto di Berna sprigiona tutta la sua potenza ed al traguardo chiude in 9'47", davanti a Moser per soli 3" (Elmiger è a 7", Kessiakoff a 11", Cataldo a 14").
Era la tappa regina, questa che arrivava sul Passo dello Stelvio. Se la prende Thomas De Gendt, che arriva da solo dopo un'impresa bellissima. Se ne va subito una fuga di 14 uomini: Amador, Samoilau, Slagter, Clement, Denifl, Zaugg, Caruso, Losada, Vande Velde, Rabottini, Frank, Kreuziger, Bono e Serpa. Vantaggio che fatica a salire ma che nei pressi dell'Aprica è a 3'10". Dietro tira la Colnago-CSF Inox di Pozzovivo. All'Aprica il vantaggio è di 4'04". A Teglio Rabottini transita per primo e conquista matematicamente la maglia azzurra di miglior scalatore. Il gruppo insegue a 5'58".
Il tappone dolomitico che vedeva gli atleti partire da Treviso e, dopo aver affrontato Manghen, Passo Pampeago, Passo Lavazè, l'arrivo terribile all'Alpe di Papeago va a Roman Kreuziger. Parte la fuga subito dopo 11 km di corsa, al suo interno 17 uomini: Sella, Pirazzi, Flecha, Santaromita, Pauwels, Garate, Malori, Ventoso, Zeits, Hansen, Benedetti, Cazaux, Ignatiev, Guardini, Haedo, Casar, Rohregger. Gruppo che insegue a 7'50". Guardini perde contatto sulle prime rampe del Manghen.
Anche sul Passo Lavazè, penultima salita del giorno, nessuno dei big ha deciso di muoversi, ma a provare ad animare la corsa ci hanno pensato Dario Cataldio e Roman Kreuziger che hanno attaccato sfruttando bene i compagni di squadra che erano stati mandati in fuga in precedenza.