Prima tappa impegnativa al Giro d'Italia, la Cherasco-Cervinia, che va al corridore del Costarica Andrey Amador. Vanno in fuga dopo 58 km otto uomini: Amador, Montaguti, De Marchi, De Negri, Kaisen, Maes, Oliveira e Barta. Vantaggio massimo di questi uomini 13'. Sulle prime rampe del Col de Joux se ne va Jan Barta, con quattro inseguitori (Montaguti, De Negri, Amador e Kaisen) a 22". Negli ultimi chilometri del Col de Joux scatta dal gruppo Rujano e Cunego lo segue a ruota. Schleck in difficoltà ed anche Cunego viene staccato da Rujano.
Sul traguardo di Sestri Levante Paolo Tiralongo, che sull'ultima ascesa di Villa Tassani ha cercato e trovato l'allungo: «Ho provato a smuovere un po' le acque e vedere che cosa succedeva visto che nessuno si muoveva ed io sapevo che ci attendeva una discesa pericolosa. È stato bravo Damiano Cunego a seguirmi, è stata brava la Liquigas a tenere Basso davanti. Il Giro è ancora lungo e io sto bene».
La tappa Bartali, la più lunga del Giro, da Assisi a Montecatini Terme (255 km), va a Roberto Ferrari. Partono dopo 10 km Sáez de Arregi, Delage, Kaisen, Boaro, Denifl. In un primo momento c'è anche Simone Ponzi ma il portacolori dell'Astana si fa presto riassorbire. I 4 resistono fino ai -30 km quando Boaro scatta e si porta in testa, solo il basco Saez de Arregi prova a resistere.
È un Paolo Tiralongo giustamente torrenziale quello che si è presentato in conferenza stampa ieri sera a Rocca di Cambio, dopo la vittoria ottenuta su Michele Scarponi: «Mi sento ancora gregario, e da domani si torna a lavorare a tutta per Kreuziger, ma questa tappa l'avevo puntata, mi piaceva, e avevo ottenuto l'ok dell'Astana per fare io la corsa. Ho dato tutto per tenere Scarponi, ai 400 metri pensavo di scoppiare durante la sua progressione, ma mi son detto "non può andare così fino alla fine", e così è stato».
Con uno sforzo disumano per restare a ruota di Scarponi Paolo Tiralongo vince a Rocca di Cambio la settima tappa del Giro d'Italia. Vanno in fuga sin dal chilometro 0 in 4: Beppu, Rabottini, Selvaggi, Hollenstein. Vantaggio massimo di 9'15", si mantengono tra i 7' e gli 8'. A L'Aquila (-24 km all'arrivo) i quattro fuggitivi hanno 1'55" sul gruppo tirato dalla Garmin-Barracuda al gran completo. Rabottini saluta la compagnia ad inizio salita. Scatta Pirazzi e guadagna 20" ai -15 km ma Agnoli riparte ed esce dal gruppo tirato dalla Lampre (lo raggiungono Santaromita e Pietropolli).