È un Paolo Tiralongo giustamente torrenziale quello che si è presentato in conferenza stampa ieri sera a Rocca di Cambio, dopo la vittoria ottenuta su Michele Scarponi: «Mi sento ancora gregario, e da domani si torna a lavorare a tutta per Kreuziger, ma questa tappa l'avevo puntata, mi piaceva, e avevo ottenuto l'ok dell'Astana per fare io la corsa. Ho dato tutto per tenere Scarponi, ai 400 metri pensavo di scoppiare durante la sua progressione, ma mi son detto "non può andare così fino alla fine", e così è stato».
Sul traguardo di Rocca di Cambio, località d'arrivo della settima tappa di questo Giro d'Italia e primo vero appuntamento per i favoriti per la vittoria finale, Michele Scarponi è riuscito a guadagnare qualcosa sui suoi rivali giungendo al secondo posto: «Non pensavo di fare qualcosa - ha dichiarato - ma mi sono trovato in buona posizione con Niemiec e sono andato». Buona prestazione anche per Frank Schleck, terzo al traguardo su un arrivo forse non troppo ideale per lui: «Erano molto veloci, troppo veloci».
Con uno sforzo disumano per restare a ruota di Scarponi Paolo Tiralongo vince a Rocca di Cambio la settima tappa del Giro d'Italia. Vanno in fuga sin dal chilometro 0 in 4: Beppu, Rabottini, Selvaggi, Hollenstein. Vantaggio massimo di 9'15", si mantengono tra i 7' e gli 8'. A L'Aquila (-24 km all'arrivo) i quattro fuggitivi hanno 1'55" sul gruppo tirato dalla Garmin-Barracuda al gran completo. Rabottini saluta la compagnia ad inizio salita. Scatta Pirazzi e guadagna 20" ai -15 km ma Agnoli riparte ed esce dal gruppo tirato dalla Lampre (lo raggiungono Santaromita e Pietropolli).