La prima tappa impegnativa di questa edizione del Giro dei Paesi Baschi ha subito portato ad alcune differenze importanti in classifica: sull'ultima salita del giorno, l'Alto de Usartza, c'è stato un bel forcing di Chris Horner e all'americano sono riusciti ad accodarsi solamente Joaquím Rodríguez e Samuel Sánchez.
20 squadre al via, ovvero le 18 WT e due wild card assegnate a Caja Rural e, a sorpresa, alla Utensilnord di Fabio Bordonali: questo lo schieramento di partenza del Giro dei Paesi Baschi, breve gara a tappe propedeutica alle classiche delle Ardenne.
Per Damiano Cunego, una settimana come breve parentesi tra la Volta a Catalunya e il Giro dei Paesi Baschi. Il campione veronese ha trovato il tempo di passare presso la sede del Team Lampre-ISD e rilasciare un'intervista esclusiva per il sito www.teamlampreisd.com.
Alla vigilia della cronometro conclusiva della Tirreno-Adriatico Davide Viganò traccia un bilancio di casa Lampre: «Scarponi si è dimostrato un buon capitano. I meccanismi del treno di Petacchi ci sono anche se Alessandro durante questa corsa è stato sfortunato. Per la Sanremo faremo corsa per Petacchi, su percorsi come quelli lui è sempre una sicurezza. I favoriti saranno Sagan, Cavendish, Goss... I nomi sono sempre quelli anche se poi la Sanremo è una corsa con il punto interrogativo, difficile da prevedere».
La sesta tappa della Tirreno-Adriatico va a Joaquim Rodríguez. Nei 181 km del circuito di Offida se ne vanno dapprima in 7: Betancur, Laverde, Vichot, Amador, Samoilau, Pauwels e Selvaggi. Raggiungono un vantaggio che rasenta i 5' ma a poco a poco il gruppo si rifà sotto. Alla fine del penultimo giro cedono Laverde, Samoilau e Selvaggi. Betancur sprona i restanti compagni di fuga (Pauwels, Vichot ed Amador) ad andare al traguardo.