Mustafa Sayar, brillante vincitore del Giro di Turchia 2013, e successivamente squalificato per doping (era risultato positivo ad un controllo effettuato durante il precedente Tour d'Algerie), è stato ufficialmente depennato dall'albo d'oro della corsa turca.
Il 24enne corridore turco Mustafa Sayar (Torku) è risultato positivo in un controllo antidoping effettuato lo scorso mese di marzo in occasione di un delle quattro corse algerine che componevano il Giro di Algeria (Tour d’Algérie, Circuit d'Alger, Tour de Tipasa e Tour de Blida). Sayar s'era piazzato secondo sia al Tour d'Algérie che al Tour de Blida ma soprattutto aveva destato impressione nel mese di aprile quando vinse una tappa e la classifica finale del Tour of Turkey, portandosi dietro numerosi sospetti.
Al termine del Giro di Turchia Filippo Pozzato ha fatto un bilancio sul lavoro svolto nelle 8 tappe della corsa turca: «Ho fatto un buon lavoro in questi giorni - ha detto il vicentino al termine dell'ultima tappa di Istanbul - provando anche un paio di volte a vincere una tappa. Anche oggi ho visto che la condizione cresce quindi non posso che essere soddisfatto di come è andato questo Giro di Turchia».
Il Giro di Turchia termina con la consueta frazione di Istanbul, 121 km con circuito cittadino finale da ripetere otto volte. Vittoria di Marcel Kittel, al terzo centro nella gara turca in questo 2013. Frazione caratterizzata dalla fuga di Ignatiev, Verraes e Mejías Leal, arrivati ad avere oltre 5' sul gruppo del leader Sayar. All'ingresso nel circuito finale il vantaggio s'è ridotto e, dopo il solito scatto di Ignatiev, i tre sono stati ripresi.
Andrea Guardini non è stato molto tenero con Francesco Lasca al termine della settima tappa del Giro di Turchia che lo ha visto piazzarsi in seconda posizione alle spalle di Kittel. Il corridore dell'Astana ha accusato il velocista della Caja Rural di averlo ostacolato a 400 metri dall'arrivo di Izmir: «Avevo evitato la caduta - ha detto lo sprinter veronese - ma ai 400 metri ho trovato chi mi ha ostacolato, le volate sono così. Ci sono velocisti che non lo sono e all'ultimo chilometro sono li a rischiare per giocarsi la vittoria. Peccato perché ho sprecato una grandissima occasione».
I 124.5 km della settima tappa, da Kusadasi ad Izmir, premiano il tedesco dell'Argos-Shimano Marcel Kittel. Frazione caratterizzata da una fuga di sei uomini: Hepburn, Juul Jensen, Jarrier, Mihaylov, Verschoor e Finetto. Arrivano ad avere un vantaggio massimo di 3'01" al km 61, ma il gruppo vuole lo sprint e non lascia loro troppo spazio. Ai -6 km il destino dei fuggitivi pare segnato ma parte Hepburn, che per un paio di chilometri resta 200 metri davanti al gruppo. Ripreso ai -3 km, la tappa si decide allo sprint.