Manuel Bongiorno (Hopplà) conquista il titolo tricolore tra gli Under 23. Lo scalatore di Fucecchio, reduce da un GiroBio in cui ha reso al di sotto di quanto si sarebbe aspettato, ha staccato sull'ultimo strappo Davide Formolo. Il portacolori della Petroli Firenze è così rimasto da solo tra Bongiorno ed un gruppetto inseguitore comprendente, tra gli altri, Pierre Paolo Penasa, Fabio Aru e Davide Villella. Bongiorno si è così portato sul traguardo, tagliato in solitaria davanti a Formolo. Il gruppetto inseguitore è stato regolato da Kristian Sbaragli, che porta all'Hopplà un bel bronzo.
Alla conclusione della tappa regina del GiroBio, quella del Gavia, Fabio Aru è l'unico ad aver tenuto testa all'americano Dombrowski. «Avevo 20" da Dombrowski, siamo saliti a tutta e non ce l'ho fatta a stare con lui. È un bel secondo posto, il secondo dopo il Terminillo, è un peccato non aver vinto una tappa a questo GiroBio. Dombrowski è stato il più forte, senza dubbio, ma io non ho mai trovato la gamba giusta».
Uno dei corridori più attesi di questa ottava e decisiva tappa del GiroBio (arrivo in cima al Gavia) è Fabio Aru, lo scalatore della Palazzago che attualmente è sesto in classifica a 2'41" da dal leader Zakarin: «È l'ultima tappa fondamentale per questo Giro e daremo il massimo, speriamo di portare a casa un bel risultato. Non so ancora come mi muoverò in corsa, dipenderà da come si muoveranno gli altri: tutti i miei compagni saranno fondamentali oggi».
Alla partenza di Perugia il vincitore del Giro del Friuli Diego Rosa fa capire che ieri si doveva far gara dura per il capitano, Fabio Aru. Tutti sappiamo com'è andata «ma adesso non controlleremo più troppo i vari uomini di classifica, ieri s'è visto chi può vincere il Giro e chi no». E dai suoi trascorsi in MTB Diego ha imparato molto ma al contempo ha trovato difficoltà su strada a capire quando fare la corsa, quando forzare e quando no («In MTB siamo abituati a partire a tutta»).
Lo scalatore sardo della Palazzago Fabio Aru, oggi secondo sul traguardo del Terminillo alle spalle dell'americano Dombrowski, non poteva fare di più: «Oggi le gambe non erano delle migliori, l'americano se n'è andato a 10 km dalla fine ma non ho potuto tenere il suo ritmo. Ho staccato Bongiorno e Zakarin ma per le gambe che avevo il secondo posto era il massimo che avrei potuto ottenere. Ci stanno anche queste giornate. E da qui alla fine non c'è solo il Gavia...».
È dell'austriaco della Marchiol Matthias Krizek la prima tappa del GiroBio, 144 km da Monte Urano a Tortoreto Lido. Krizek ha battuto in uno sprint ristretto il Colpack Matteo Mammini ed il bielorusso della Palazzago Stanislau Bazhkou. Scatti e controscatti con un gruppo di otto uomini al comando quando mancano 25 km: Busato, Krizek, Papok, Azzolini, Mammini, Bazhkou, Kouwenhoven, e Di Carlo. Il gruppo a 2'30". Negli ultimi chilometri gli otto fuggitivi perdono terreno ed il gruppo arriva ad avere solo 13" di ritardo.
Prenderà il via domani con la prima tappa da Monte Urano a Tortoreto Lido il GiroBio. Saranno 168 i corridori che prenderanno parte alla creatura di Giancarlo Brocci. Da qui a domenica 17, nove tappe in otto giornate di gara tutto fuorché semplici. Sabato cronometro e tappa in linea ad Alba Adriatica, quindi la Notaresco-Sora seguita dal primo arrivo in salita, quello di lunedì al Terminillo. La Perugia-Gaiole in Chianti non dovrà essere sottovalutata e sarà seguita dalla Greve in Chianti-Perignano di Lari e dalla Monticelli Terme-Lonato del Garda.