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GiroBio 2012: Zac! Zac! Zakarin taglia fuori tutti - Il russo rivoluziona la classifica. Barbin e Penasa sul podio di tappa

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Ilnur Zakarin festeggia a Gaiole in Chianti. Per lui tappa e maglia © Foto Scanferla

dal nostro inviato

Solo ieri commentavamo la grande azione di Joseph Dombrowski, primo con buon margine sul Terminillo, tanto da conquistare la maglia di leader. Quest'oggi, sugli insidiosi sterrati delle colline senesi, ci troviamo già a dover riscrivere il copione di questo GiroBio. Autore della rivoluzione Ilnur Zakarin, russo in gara con la maglia della propria nazionale in quest'edizione della corsa ma di fatto già professionista nelle fine dell'Itera-Katusha, che con un blitz negli ultimi impegnativi chilometri è riuscito non solo a far sua la tappa sul traguardo posto in leggera salita a Gaiole in Chianti ma addirittura è riuscito a strappare la leadership all'americano, fortemente attardato anche a causa di una foratura. Tutto da rifare anche per i nostri attesi portacolori, costretti anche loro quest'oggi a pagar dazio (ed anche Bongiorno, al pari di Dombrowski, ha dovuto fare i conti con una foratura in un momento topico della gara). Di sicuro dopo la tappa odierna si crea già un'attesa spasmodica per la tappa di sabato prossimo con l'arrivo sul Gavia che dovrebbe scrivere la parola fine sulla corsa. Dopo quest'oggi però sicuramente Zakarin, finora sempre attento nel farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, può vantare qualche certezza in più mentre in tutti gli altri cresce il pensiero su come poter scalfire il russo.

La tappa prende il via da Perugia con l'incognita meteo e difatti nella prima parte di gara si alternano momenti di quiete ad altri in cui gli scrosci violenti creano qualche grattacapo al gruppo. Per un centinaio di chilometri la corsa resta abbastanza chiusa, in quanto il gruppo non lascia spazio ai vari tentativi d'avanscoperta (ci provano, tra gli altri, Pozzo, Novak, Camilli, Vaccher, Zamparella, Pantò ma senza successo), sotto l'impulso della nazionale russa decisa a non far andar via nesssuno. Per avere le prime emozioni degne di cronaca bisogna attendere il primo settore di strada bianca, posto al chilometro 112, dove la Trevigiani prende decisamente in mano la situazione e col suo forcing comincia a creare selezione in gruppo, tanto che all'uscita del settore davanti restano circa una trentina di atleti, con tutti i primi della generale. Sul secondo settore sono il kazako Tleubayev e l'albanese Zhupa a portarsi in testa, seguiti da Sgrinzato e Cecchin che inseguono a 15". Ancora emozioni giù dalla discesa dove si forma un drappello di sette battistrada con ben tre Trevigiani (Barbin, Novak e Coledan) oltre a Tleubayev, Sgrinzato, Zakarin e Di Serafino, oltre ad Abreu che si riaccoda poco dopo, mentre Dombrowski, Bongiorno e Aru inseguono con ritardi variabili tra la decina e la ventina di secondi.

Sul terzo settore i più brillanti sono Barbin e Di Serafino, che staccano i restanti battistrada mentre in gruppo Bongiorno fora e si stacca momentaneamente anche dal drappello di Dombrowski. Il vantaggio dei primi due è nell'ordine della ventina di secondi mentre da dietro sugli immediati inseguitori rientra anche Penasa.  Nel tratto di discesa successivo al terzo settore e prima di uno strappo discretamente impegnativo, allunga con decisione Zakarin che poi, assieme proprio a Penasa, riesce a riportarsi sulla testa della corsa, andando a formare un quartetto particolarmente interessante. La fase è particolarmente delicata in quanto il distacco della maglia rosa sfiora in questa fase il minuto ed anche i diretti inseguitori (col venezuelano Abreu che resta a bagnomaria per un po'): all'imbocco dell'ultimo tratto di strada bianca il distacco della maglia rosa sale a 1'30" mentre ad inseguire i primi quattro restano Abreu, Coledan, Facchini e Sgrinzato. Sull'ultimo tratto prova a forzare Zakarin, con Di Serafino che prova di tenere la sua ruota ed il duo Barbin-Penasa a seguire ed è proprio in questa fase che si verifica il nuovo colpo di scena: Dombrowski, già costretto ad inseguire, fora e perde ulteriore terreno, col distacco che sale fino a 2'40". I quattro di testa cominciano ad avere un margine di sicurezza, potendo gestire circa un minuto sui primi immediati inseguitori mentre il gruppo comprendente Bongiorno, Aru e Villella tra gli altri scivola a 1'30".

La situazione rimane pressochè stabile anche sull'ultima salita di giornata ma il passo mantenuto da Zakarin è solo il preludio allo show del russo, che in discesa a circa cinque chilometri dall'arrivo, saluta la compagnia dei due compagni d'avventura (Di Serafino aveva nel frattempo accusato lo sforzo, perdendo contatto) e fa valere anche le sue doti da passista che da juniores gli permisero di vincere un titolo europeo. Zakarin giunge così solo sul traguardo, coronando al meglio una giornata da assoluto protagonista; dietro di lui, distanziato di 16", arriva un Barbin rammaricato per il possibile successo di tappa sfumato. Terzo a 18" un buon Penasa che si conferma uno dei protagonisti di quest'edizione, conquistando altri secondi importanti in classifica. Quarto a 42" un generoso Di Serafino, anch'egli in lotta per le posizioni di vertice della classifica, a seguire a 2'08" il drappello (comprendente anche Aru, Bongiorno, Formolo e Villella) viene regolato da Coledan davanti a Gaffurini (una delle piacevoli sorprese ammirate finora), Tatarinov, Abreu, Pichetta e Sgrinzato. Peggio va invece a Dombrowski, che chiude a 3'10" ed è costretto a cedere le insegne del primato.

Distacchi importanti quelli della tappa odierna, che ha fatto vittime illustri: ben 31 corridori infatti sono terminati fuori tempo massimo, tra cui due Palazzago (Doneddu e Greselin), due Colpack (Ruffoni e Bocchiola), oltre a Lampa, Alberio, Di Francesco, Simoni, Nosotti ed anche il leader dei GPM Vaccari. Classifica rivoluzionata con Zakarin che ora guida con 43" su Penasa e 2'12", Villella è 4° a 2'17", seguito da Gaffurini a 2'31". Aru al momento è 6° a 2'41" e ora precede Dombrowski (7° a 3'03") e Bongiorno (8° a 3'24"), ancora più indietro De Ieso (a 4'37"), Formolo (a 4'38") e Zardini a 4'41".

Domani giornata di riposo, giovedì si riprende con la frazione che da Greve in Chianti porterà il gruppo a Perignano di Lari per un finale non eccessivamente impegnativo ma che non andrà sottovalutato per non incorrere in altre (per qualcuno) spiacevoli sorprese.

A questo link la galleria fotografica della quinta tappa

Vivian Ghianni

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