La dodicesima tappa della Vuelta a España, 190 km da Vilagarcía de Arousa al terribile arrivo in salita del Mirador de Ézaro, vince Joaquim Rodríguez, che ora ha 13" su Alberto Contador. Si parte con il ritiro di Daniele Ratto al km 16. Dopo più di un'ora di gara (media prima ora: 45 km/h) al km 75 se ne vanno Kevin De Weert, Amaël Moinard, Cameron Meyer e Mikel Astarloza. Vantaggio massimo di 7'10". Ai piedi della salita finale è Astarloza a provare ad andare al traguardo da solo mentre dietro Rabobank e soprattutto Sky impongono una forte andatura.
Va allo svedese dell'Astana Fredrik Kessiakoff l'11a tappa della Vuelta a España, una ceronometro individuale di 39.4 km da Cambados a Pontevedra. Cameron Meyer fa segnare un 53'53" che lo pone davanti a Castroviejo di 17". E se l'iridato contro il tempo paga 22" a Meyer, l'australiano Richie Porte fa segnare un 53'51' che lo porta in testa. Fredrik Kessiakoff sforna però una prestazione superba ed al secondo intermedio lo svedese dell'Astana è davanti di 41" al primo a transitare, Richie Porte appunto ed al traguardo stacca un 52'36", meglio di Porte di 1'15".
Arrivo in volata nella decima tappa della Vuelta a España, 190 km da Ponteareas a Sanxenxo, e quarta vittoria del tedesco John Degenkolb in Spagna. Al primo chilometro parte la fuga con Adrian Palomares e Javier Aramendia. I due guadagnano diversi minuti sul gruppo tirato da Argos ed Orica-GreenEDGE ma sono destinati ad essere ripresi. Ciò accade e così, complice la costa non battuta dal vento, il gruppo viaggia compatto sino all'arrivo.
La nona tappa della Vuelta a España, quasi 200 km scendendo da Andorra verso la splendida cornice di Barcellona, vede primeggiare Philippe Gilbert, che torna al successo 347 giorni dopo l'ultima vittoria (era il GP de Wallonie, 14 settembre 2011). In fuga sin dal primo chilometro Martijn Maaskant, Mickaël Buffaz, Javier Chacon e Bertjan Lindeman. Ripresi, si arriva a Barcellona e prima del traguardo si affronta il Montjuich. Lì scatta Alessandro Ballan, seguito e superato dalla maglia roja di Joaquim Rodríguez, raggiunto da Philippe Gilbert.
Il GP Ouest France - Plouay vede la vittoria del norvegese Edvald Boasson Hagen, che negli ultimi 3 km si riporta su Rui Costa e lo lascia sul posto, arrivando in solitaria. Sin dalle prime battute va via una fuga contenente: Berard, Ladagnous, Charteau, Kern, Cazaux, Mangel e Pichon. Il gruppo tirato dalla Liquigas di Sagan (in séguito ritiratosi) è a 9'18". Ripresa la fuga se ne vanno Taaramae, Kuchynski, Miyazawa, Burghardt, Devenyns, Duret, Damuseau e Jerome. A 20 km dal termine è però Voeckler ad animare la situazione, presto raggiunto da Lemoine, Coppel, Vorganov, Slagter ed Hermans.
La sesta ed ultima tappa del Giro di Danimarca prevedeva 165 km tra Slagelse e Frederiksberg. La volata, nonostante alcune salitelle sparse sul percorso, è stata inevitabile e, così come aveva trionfato alla conclusione della Grande Boucle, così si impone al termine di una gara minore ma che serve comunque per preparare il finale di stagione. L'iridato in forza alla Sky (ancora per quanto?) ha preceduto allo sprint il bravissimo Matteo Pelucchi, sempre presente in questa settimana danese, ed André Greipel.
Si correrà sulle strade della Bretagna il GP de Plouay, appuntamento di prestigio che raramente vede un vincitore per caso. La prova prevede un circuito di 27 km da ripetere 9 volte per un totale di 243 km. Nel 2011 vinse lo sloveno Grega Bole che partirà con il dorsale numero 1. Attenzione a Goss e Gerrans, senza dimenticarci di Thomas Voeckler. Indubbiamente però le star della corsa bretone saranno Peter Sagan ed Edvald Boasson Hagen. L'Italia si affida a Giacomo Nizzolo, molto in forma in questo periodo e che ha trovato il feeling con la vittoria.