GP Ouest France - Plouay 2012: Boasson Hagen, splendido assolo - Edvald su Rui Costa ed Haussler. Bene Marcato e Nizzolo
- GP Ouest France - Plouay 2012
- Katusha Team 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Movistar Team 2012
- RadioShack - Nissan 2012
- Saur - Sojasun 2012
- Sky ProCycling 2012
- Vacansoleil Pro Cycling Team 2012
- Borut Bozic
- Edvald Boasson Hagen
- Giacomo Nizzolo
- Heinrich Haussler
- Jürgen Roelandts
- Luca Paolini
- Marco Marcato
- Matthew Harley Goss
- Peter Sagan
- Rui Alberto Faria da Costa
- Samuel Dumoulin
- Thomas Voeckler
- Uomini
Corrono voci, segnali, cenni, dalla Francia. Segnali d'aggiornamento, segnali che fanno rima con Mondiali. Il GP Ouest France che si tiene ogni anno sulle strade bretoni di Plouay difficilmente tradisce, ancor più di rado sforna vincitori che non siano campioni, o comunque ottimi corridori. Posizionato a fine agosto, Plouay è diventato il termometro della condizione in vista della rassegna iridata che si tiene un mese più tardi. Valkenburg, con quell'arrivo poco dopo il Cauberg e le sue stradine che saranno tutte un su e giù, somiglia molto al percorso di Plouay.
Edvald Boasson Hagen se lo vince con un colpo di mano, quasi in solitaria, con il gruppo che inutilmente prova a rinvenire sullo sfondo, mentre il orvegese è già nel pieno dei festeggiamenti. E può ben essere felice, Edvald, ché la vittoria di Plouay, per com'è stata costruita e per come se l'è andata a prendere, non può che incoraggiare la Norvegia, conscia oggi più che mai di avere in casa un ragazzo che potrebbe indossare quella agognata maglia con i colori dell'iride.
Tutto nel finale, con Rui Costa ad allungare sul finire della Côte de Ty Marrec. Il portoghese sembra involarsi in solitaria verso il traguardo ma Boasson Hagen in un lampo gli si incolla alla ruota. Tutti capiscono che in un arivo a due il lusitano sarebbe battuto, così per non rendere la pratica troppo scontata, è Boasson Hagen a lasciare sul posto Rui Costa ed a percorrere l'ultimo chilometro in perfetta solitudine.
La corsa, un circuito di 27 km da ripetere 9 volte per un totale di 243 km , vede nelle prime fasi una fuga di sette uomini: Berard, Ladagnous, Charteau, Kern, Cazaux, Mangel e Pichon. I fuggitivi arrivano ad avere 9'18" sul gruppo tirato dalla Liquigas di Peter Sagan, il grande favorito di giornata insieme a Boasson Hagen. I battistrada per dono terreno e vengono riassorbiti ma di punto in bianco la Liquigas si liquefà, lasciando il posto in testa al gruppo all'Astana. Strano, non fosse perché Peter Sagan s'è appena ritirato e gli uomini di Amadio tirano i remi in barca.
Non si fa in tempo a tornare in una situazione di gruppo compatto che i continui saliscendi del circuito bretone fanno sì che vada via un'altra fuga consistente. All'interno troviamo Taaramae, Kuchynski, Miyazawa, Burghardt, Devenyns, Duret, Damuseau e Jerome. I nove viaggiano di comune acccordo fino al penultimo giro, quando Damuseau e Jerome si staccano e di conseguenza i battistrada perdono terreno fino ad essere risucchiati da un gruppo ancora abbastanza folto.
Ecco allora Thomas Voeckler, vincitore qui nel 2007, improvvisarsi giardiniere e sfoltire il plotone. In realtà l'alsaziano esibisce una gamba non da poco ed allunga da solo ma subito su di lui si portano Lemoine, Coppel, Vorganov, Slagter ed Hermans. È un buon gruppo per andare al traguardo. Non la pensano così Vorganov e Lemoine, che allungano sugli ex compagni di fuga e per un po' si ritrovano in testa alla corsa. Dal gruppo esce Marco Pinotti, abile a riportarsi su Voeckler, Coppel, Slagter ed Hermans.
Dura poco, la situazione descritta, perché Voeckler rompe nuovamente gli indugi e si riporta sul duo di testa, Vorganov-Lemoine. Coppel, compagno di squadra alla Saur-Sojasun di lemoine, ha il dovere di seguire T-Blanc ma un gruppetto, tra cui troviamo l'attivissimo Rui Costa ed il basco Egoi Martínez, si riporta sui battistrada. Vorrebbero andare al traguardo, anche perché siamo all'ultima tornata, ma dietro la RadioShack Nissan di Nizzolo tira a tutta per il suo capitano ed è a pochi secondi dal gruppetto dei battistrada.
Rilancia Voeckler, infinito nella forza e nella volontà, e si porta dietro ancora Egoi Martínez, ancora Coppel e Galland, ma il ricongiungimento è questione di metri. All'attacco della Côte de Ty Marrec, salitella breve ma dalle pendenze aspre, sgrana il gruppo. Appena si entra nello stradone, pur sempre in salita, anche se nei pressi dello scollinamento, parte l'attacco di Rui Costa. Non è solo, il lusitano, e nel gruppetto degli arrembanti c'è anche Diego Ulissi. Basta un attimo però perché Rui Costa guadagni metri ed allunghi su tutto il gruppo.
Quando pare già lanciato verso la discesa ed il rettilineo finale di Plouay ecco arrivare Boasson Hagen. Conviene dare un paio di cambi ad entrambi, poi Edvald se ne va e vince in solitaria, godendosela. Alle sue spalle proprio Rui Costa, quindi il gruppo regolato da Haussler che precede Goss e Roelandts. Sesto Marco Marcato davanti a Giacomo Nizzolo. Chiudono la top ten Bozic, Dumoulin ed il nostro Luca Paolini. bene anche Pietropolli, 11°, e Gerrans alle sue spalle, dopo aver ripetutamente cercato di portar via un grupetto prima che Rui Costa vi riuscisse.
Raggiante, com'è logico che sia, Edvald Boasson Hagen: «Sono felicissimo. È bello essere riuscito a vincere quest'oggi. La squadra ha fatto un lavoro egregio, tenendomi sempre nelle prime posizioni per tutta la giornata fino ai chilometri finali. Quando sono scattato ho avuto subito buone sensazioni, e avevo fiducia nelle mie possibilità di arrivare fino in fondo. Tutta la squadra ha tirato a lungo in testa al gruppo e per questo coronare i loro sforzi è stato ancora più bello. Era passato un po' di tempo dalla mia ultima vittoria e sono contento di sapere che la gamba è buona. Spero possa continuare ad esserlo».
Una buona gamba che deve durare un mese, nei progetti di Edvald, fino a Valkenburg. Attenzione a Peter Sagan: temuto alla vigilia, s'è ritirato. Ad Amburgo, ugualmente temuto come Boasson Hagen, aveva chiuo in una gara senza troppe luci. Buoni segnali per l'Italia: Giacomo Nizzolo sa già districarsi alla grande tra i big e l'ha mostrato mettendo alla frusta la squadra. Marco Marcato è sempre lì ed il Mondiale potrebbe essere disegnato per lui. Infine Diego Ulissi: vincitore a Carnago, avrebbe desiderato maggior selezione, motivo per cui non è riuscito a trovarsi tra i primissimi. Ha una gran gamba, come Boasson Hagen, e per Valkenburg potrebbe risultare più che utile.
Chi ha mostrato davvero di esserci, Edvald Boasson Hagen, dovrà essere marcato a uomo in quel di Valkenburg: può vincere in uno sprint, in una volata ristretta, può compiere azioni da finisseur. È una vera e propria mina vagante, è Edvald Boasson Hagen.