Edizione numero 29 del Tour du Finistère: 193 km con partenza da Saint-Évarzec e arrivo a Quimper. Braccia alzate sulla linea del traguardo per Antoine Demoitie. Il 23enne belga della Wallonie Bruxelles ha preceduto nella volata finale Julien Simon (Cofidis) e Armindo Fonseca (Bretagne).
Una corsa che da sette anni consecutivi viene vinta da corridori di casa, il Tour du Finistère andrà in scena domani tra Saint-Évarzec e Quimper, per 185 km con finale abbastanza accidentato. Due soli italiani al via, Danilo Napolitano e Kristian Sbaragli, schierati rispettivamente dalla Wanty e dalla MTN: altri non se ne trovano, tra i 106 partenti suddivisi in 14 squadre. Tre le World Tour al via, ovviamente tutte quelle francesi (Europcar, FDJ e AG2R).
Il GP de Denain si risolve in volata e vede vincere uno splendido Nacer Bouhanni. 202 km da percorrere, in fuga Perrichon, Cecchinel, Backaert, Parrinello e Dufrasne. Il finale è a ranghi compatti, IAM Cycling, FDJ.fr ed Europcar lavorano molto e la volata vede un superbo Nacer Bouhanni precedere di una bicicletta Matteo Pelucchi, con Francesco Chicchi al terzo posto. Quarta piazza per Kenny Robert Van Hummel, quindi Yauheni Hutarovich, Yannis Yssaad, Edwin Ávila, Benjamin Giraud, Tom Van Asbroeck e Kristian Sbaragli a completare la top ten.
A quasi due anni dall'ultimo successo, Alessandro Petacchi torna ad alzare le braccia al cielo conquistando il GP Pino Cerami. Il 40enne spezzino della Omega Pharma-Quick Step si è aggiudicato lo sprint di gruppo a Frameries, superando la concorrenza di Jonas Vangenechten (Lotto-Belisol), primo nel 2013, e di Daniele Colli (Neri Sottoli). Nei primi 10 anche Colbrelli (Bardiani), quinto, Napolitano (Wanty), settimo, e Sbaragli (MTN-Qhubeka), decimo.
Si disputa domani il Grand Prix Pino Cerami, semiclassica belga di categoria .1. Da percorrere 170.2 km in linea in aggiunta ad un circuito di 13.2 km da ripetere 3 volte, per un ttoale di 200 km. Dorsale numero 1 al vincitore dell'edizione 2013, Jonas Vangenechten, portacolori di una Lotto che ha pure in De Bie un uomo spendibile. L'Omega Pharma-Quick Step schiera al via, tra gli altri, Petacchi ed il giovane Alaphilippe, mentre la Topsport Vlaanderen-Baloise ha in Tom Van Asbroeck un uomo che può puntare al podio.
La sesta tappa della Tirreno-Adriatico, 189 km da Bucchianico a Porto Sant'Elpidio, è di Mark Cavendish. Subito in fuga Steve Morabito, Jack Bauer, Cesare Benedetti e Peter Kennaugh, che hanno avuto un vantaggio massimo di 5'30" dopo 29 km di corsa. Sulla salita di Sant'Elpidio a maare si stacca Marcel Kittel ed il gruppo allunga per non far rientrare il tedesco della Giant-Shimano. Davanti i fuggitivi sono a meno di un minuto, ed ai -24 se ne va Bauer, seguito da morabito e Kennaugh. Ripresi ai -11, ai -5 parte Philippe Gilbert, ripreso ai -3.3.
La volata che non ti aspetti alla Tirreno-Adriatico: Marcel Kittel cade ai 2.5 km, Mark Cavendish non riesce ad essere incisivo nel finale (solo 17esimo), e allora Matteo Pelucchi prende la ruota di André Greipel e con grande mestiere e grande potenza lo scavalca in dirittura d'arrivo, andando a vincere la seconda tappa, da San Vincenzo a Cascina. Il 25enne della IAM Cycling si è imposto davanti a Démare (che sprintava sull'altro lato della strada), Greipel, Bennett, Sagan, Appollonio, Fortin, Modolo, Hurel e Sbaragli. In classifica Cavendish conserva la leadership.