Il G.P. Camaiore va a Peter Sagan. La corsa è vissuta su una lunga fuga che ha visto protagonisti Taylor Phinney, Stefano Agostini, Alessandro Proni, Maxim Belkov, Pedro Paulinho. Il portoghese s'è staccato sul terz'ultimo Pitoro ed è stato ripreso ai -44 km dall'arrivo. Nella tornata finale il gruppo è rinvenuto sui fuggitivi e l'ultimo Pitoro ha deciso la corsa. Il tentativo di Pellizotti è stato vano, Scarponi scollinava per preimo con Sagan secondo.
Era una corsa che stava lentamente languendo, anno dopo anno, con una partecipazione sempre più ridotta e una risonanza sempre più risicata. Spostata in calendario e portata a "far sistema" con altre gare vicine di data (la Strade Bianche e la nuova Roma Maxima - ex Giro del Lazio), in prossimità della Tirreno-Adriatico, ecco che la corsa in questione, il GP di Camaiore, risorge di colpo, presentando al ciclismo internazionale una startlist di ottimo livello, che poco ha da spartire con quanto offerto negli ultimi anni.
Presentazione in stile hollywoodiano per la Cannondale che stanotte a Los Angeles, presso gli studi della Paramount Pictures, ha varato ufficialmente il neonato team che raccoglie l'eredità della Liquigas. Presenti in negli States solo 11 dei 28 corridori in organico tra cui Basso, Sagan, Moser, Caruso e Viviani che si sono improvvisati attori in simpatiche clip. A margine della presentazione è stato possibile chiacchierare in videoconferenza con Sagan e Moser.
La terza tappa in montagna, l'unica dell'edizione con un arrivo in salita, vede la vittoria di Francesco Gavazzi. Nei 162 km tra Men Tou Gou e Badaling Great Wall si è vista dapprima una fuga di 7 uomini, andata via dopo una successione di scatti e controscatti. Protagonisti Ligthart, Nieve, Grivko, Bennett, Meier, Hoogerland e Ladagnous, arrivati ad avere sino ad oltre 4' di vantaggio sul gruppo. Ai 19 km dall'arrivo il gruppo tirato dall'Omega Pharma del leader Tony Martin si porta a 1'30" dai fuggitivi mentre sulla salita finale il gruppo si ricompatta.