Con le volate dei quarti di finale, è stato definito il quadro delle semifinali della Velocità Donne che si disputeranno domani: da una parte si troveranno una contro l'altra la favorittissima Victoria Pendleton e l'attuale detentrice del record del mondo dei 200 metri, la tedesca Kristina Vogel. Nell'altra semifinali si scontreranno invece l'australiana Anna Meares e la cinese Shuang Guo, quest'ultima passata solo alla bella contro la cubana Guerra.
Jason Kenny è il nuovo campione olimpico della Velocità su pista: il britannico ha vinto la medaglia d'oro dopo aver battuto in finale il francese Gregory Baugé per 2-0 grazie a due volate straordinarie che non hanno lasciato scampo al campione del mondo in carica. Per Kenny si tratta del terzo oro olimpico in carriera, il secondo in questa edizione dei Giochi. La medaglia di bronzo è andata all'australiano Shane Perkins che nella finalina ha avuto la meglio sulla sorpresa di Trinidad & Tobago, Njisane Phillip, per due sprint a zero.
Si chiude con una delusione per Elia Viviani l'Omnium olimpico di Londra. Il veronese, in testa alla classifica fino a una prova dalla fine, si ritrova in conclusione solo sesto. Il Chilometro da fermo gli è stato fatale: l'ultima gara cronometrata si è risolta con la vittoria di Clancy su Hansen, O'Shea, Coquard e Kluge. Viviani ha chiuso il Chilometro in nona posizione col tempo di 1'04"239. Tutto ciò porta a una classifica che vede il danese Hansen primo e medaglia d'oro con 27 punti contro i 29 del francese Coquard e i 30 del britannico Clancy.
Mark Cavendish e Marianne Vos hanno chiuso i Giochi Olimpici di Londra con un bilancio diametralmente opposto. Il britannico era il grande favorito per la prova in linea su strada e ha visto sfumare il sogno di conquistare finalmente una medaglia d'oro olimpica: e visto che nel 2016 a Rio il percorso della gara su strada non dovrebbe essere pianeggiante, Cavendish starebbe pensando ad un clamoroso ritorno in pista, magari nell'Inseguimento a Squadre.
Domani sarà il giorno in cui Elia Viviani si giocherà il tutto per tutto nell'Omnium, per il quale sarà chiamato a gareggiare nelle ultime tre prove. Si parte dalle 11 del mattino (ora italiana), con l'Inseguimento, quindi nel tardo pomeriggio alle 18.01 e alle 19.16, con Scratch e Chilometro, la challenge giungerà al termine. Sarà anche il giorno in cui partirà il torneo di Velocità femminile, con qualificazioni (11.58), sedicesimi e ottavi con relativi ripescaggi (dalle 17 e dalle 18.38), e poi con la finale per il 9°-12° posto alle 19.51.
Parte molto bene l'Omnium olimpico di Elia Viviani: al termine della prima delle due giornate di gare il veronese è al secondo posto in classifica ed è quindi in piena lotta per un conquistare una medaglia. Questa mattina Viviani era arrivato sesto nel Giro Lanciato e nel pomeriggio s'è scatenato portando a casa un buon quinto posto nella Corsa a Punti (con un finale strepitoso) e soprattutto il secondo posto nell'Eliminazione. In testa alla classifica c'è attualmente il francese Bryan Coquard (vincitore dell'Eliminazione) con 10 punti: Elia Viviani ha 13 punti.
La Gran Bretagna aggiunge un'altra medaglia d'oro alla sua campagna dominante in questa edizione dei Giochi Olimpici su pista. Questa volta ad esultare sono state Laura Trott, Joanna Rowsell e Danielle King che hanno annientato la concorrenza nell'Inseguimento a Squadre donne migliorando il record del mondo in ognuno dei tre turni di gara: nella finale per la medaglia d'oro il terzetto britannico ha portato il limite mondiale a 3'14"051 (55.655 km/h di media) ed ha distanziato le rivali americane (Hammer, Bausch e Tamayo) di più di cinque secondi.
Poteva essere una semplice formalità per la Gran Bretagna passare il turno e andare in finale per la Medaglia d'Oro nell'Inseguimento a Squadre femminile, ma Laura Trotti, Joanna Rowsell e Danielle King non si sono risparmiate e hanno fatto segnare nuovamente il Record del Mondo con 3'14"682 abbassando il loro stesso record fatto segnare ieri in qualificazione. Nella finale di stasera incontreranno gli Stati Uniti di Sarah Hammer che nella propria batteria ha battuto di un soffio l'Australia.