Un assolo di 3 km per lanciare Vincenzo Nibali verso quello che è forse il più bel successo in carriera: la 20esima tappa del Giro, stravolta dal maltempo, aveva del disegno originario solo la doppia scalata finale al Passo Tre Croci e alle Tre Cime di Lavaredo. Esauritasi sulla prima salita la fuga del mattino (con Hansen, Popovych, Ermeti e Brutt, ultimo a mollare), e sfogati i contrattacchi di Weening, Brambilla e Capecchi, la maglia rosa è partita a 3 km dalla vetta, e ha fatto il vuoto, riprendendo rapidamente gli stessi Weening e Capecchi e andandosene in solitaria al traguardo.
Vincenzo Nibali mette un mattone pesantissimo nella costruzione della sua vittoria del Giro d'Italia: a 3 giorni dalla fine della corsa rosa, il siciliano ha vinto oggi la 18esima tappa, la cronoscalata Mori-Polsa, 20.6 km coperti nel tempo di 44'29", alla media di 27.7 orari. Il capitano dell'Astana ha preceduto di 58" Samuel Sánchez e di 1'20" un sorprendente Damiano Caruso. Al quarto posto Michele Scarponi a 1'21", al quinto Rafal Majka a 1'25".
Beñat Intxausti ha vinto oggi a Ivrea la 16esima tappa del Giro d'Italia: lo spagnolo della Movistar ha avuto ragione in uno sprint ristretto di Tanel Kangert e Przemyslaw Niemiec. I tre si erano avvantaggiati (con Robert Gesink, che poi ai 2 km ha forato) a poco meno di 4 km dal traguardo, in un momento in cui il gruppo dei più forti, formato da meno di 15 unità, procedeva per scatti e controscatti. A 14" dal vincitore, Navardauskas ha preceduto Evans, Pellizotti, Scarponi, Majka, Herrada e Betancur, tutti arrivati con la maglia rosa Nibali.