Orlando Maini, direttore sportivo della Lampre-ISD, non si sbilancia prima della tappa di Joux e Cervinia, conscio che in questa prima giornata alpina ci sarà principalmente da capire quali siano i reali valori in campo: «Potrebbe arrivare un gruppetto coi favoriti, vedremo chi ci sarà dentro». La Lampre non ha lavorato come altre squadre nelle prime due settimane, ma ha comunque speso: «Tenere i capitani nelle posizioni d'avanguardia e proteggerli non è comunque facile, comporta un bel dispendio di energie».
Seconda tappa e altra volata al Tour of Norway. A spuntarla un altro giovane, dopo lo svedese Ahlstrand, stavolta tocca all'olandese della Garmin Raymond Kreder, che conquista così la sua prima vittoria da professionista. Ancora secondo Alessandro Petacchi che però balza in vetta alla classifica, mentre completa il podio Tosh Van der Sande che precede Boasson Hagen e Cooke.
La tappa Bartali, la più lunga del Giro, da Assisi a Montecatini Terme (255 km), va a Roberto Ferrari. Partono dopo 10 km Sáez de Arregi, Delage, Kaisen, Boaro, Denifl. In un primo momento c'è anche Simone Ponzi ma il portacolori dell'Astana si fa presto riassorbire. I 4 resistono fino ai -30 km quando Boaro scatta e si porta in testa, solo il basco Saez de Arregi prova a resistere.
Come da previsioni, è Joaquim Rodríguez a vincere la tappa di Assisi. Vanno subito in fuga Brändle, Failli, Bonnafond, Minguez e Keizer. Successivamente in testa restano Bonnafond, Failli e Minguez, con Keizer, Brändle e Cleent che inseguono a 21". Si ricongiungono alla testa della corsa ma ai -10 km il gruppo tirato dalla Garmin-Barracuda è a soli 20". Vengono ripresi quando mancano 7.5 km ad Assisi, all'inizio del muro di San Damiano. Qui scatta Slagter ma Scarponi non perde colpi e Pozzovivo tiene botta.
Antonio Piedra, nomen omen: il portacolori della Caja Rural fa suo il Rogaland GP, classica norvegese con arrivo sul pavè da quest'anno classificata 1.1 insieme al Giro di Norvegia e quindi ricca di nomi interessanti, tra cui il nostro Alessandro Petacchi che oggi però ha forato nelle fasi cruciali. Piedra era in fuga dal mattino con Laengen (Type 1), August Jensen (Norvegia), Forbord (OneCo-Mesterhus), Kvachuk (Lampre) e Andrijanovs (Alpha Baltic) e dopo staccato tutti ha resistito da solo alla rimonta di un gruppo di contrattaccanti, composto da Vanmarcke (Garmin), Schumacher (Christ