La tappa di Park City non intacca la leadership di Joe Dombrowski: il giovane scalatore della Cannondale - Garmin porta a casa il Tour of Utah controllando i rivali sull'Empire Pass, asperità di giornata con scollinamento a 11 km dall'arrivo. Sulla discesa successiva si sono avvantaggiati Lachlan Norris (Drapac Porsche) e Brent Bookwalter (BMC).
È stata una bruttissima caduta, quella che ha visto protagonista suo malgrado Matt Brammeier nella tappa regina del Tour of Utah. Il corridore della MTN Qhubeka stava affrontando la discesa del Guardsman Pass, quando ha sbagliato l'impostazione di una curva a "esse". L'impatto contro un'automobile di servizio è stato terribile. Brammeier è stato trasportato d'urgenza al più vicino ospedale, dove gli sono state riscontrate gravi lesioni alle costole, bacino e polmoni.
Ce ne ha messo di tempo, ma alla fine Joe Dombrowski ha ottenuto il primo successo da professionista. L'uomo (o meglio, il ragazzo) che tre anni fa batteva Fabio Aru al GiroBio, aveva vissuto un biennio a dir poco disastroso in maglia Sky; approdato alla Cannondale l'inverno scorso, il 24enne statunitense è praticamente ripartito da zero, e oggi nella quinta tappa del Tour of Utah ha finalmente apposto il primo sigillo nel ciclismo maggiore.
Finale di giornata quasi tragico al Tour of Utah, dove la quinta tappa, un breve criterium a Salt Lake City, si è conclusa con un brillante successo del canadese Michael Woods (Optum) davanti a Sonny Colbrelli (Bardiani) e Kiel Reijnen (Unitedhealthcare), che vale al 29enne anche la leadership del Tour (bravo anche lo stagista della Trek Leonardo Basso, settimo su un arrivo in leggera salita): durante la cerimonia di premiazione, a causa di un forte vento da tempesta, la torretta che sosteneva la struttura
La volata prepotente di Eric Young non lascia spazio ai rivali e permette allo statunitense di aggiudicarsi la quarta tappa del Tour of Utah, da Soldier Hollow (sede delle prove di sci nordico alle Olimpiadi invernali 2002) a Heber Valley, lunga 205.2 km. Nell'arrivo in leggera salita nessuno ha potuto fermare l'assolo del ventinovenne atleta dell'Optum p/b Kelly Benefit Strategies, che ha tolto tutti di ruota per andare a conquistare il terzo successo in stagione.
Un gruppo composto da poco meno di 50 unità si è giocato la vittoria oggi nella terza frazione del Tour of Utah, una tappa di 176.5 chilometri da Antelope Island a Bountiful: nella volata ristretta ad imporsi è stato il 20enne Logan Owen della Axeon Cycling Team. Alle spalle di Owen hanno completato il podio di giornata Brent Bookwalter ed Edwin Ávila mentre la top10 è stata chiusa da Sonny Colbrelli che si era già messo in evidenza nella prima giornata.
Volata vincente a Ogden per Jure Kocjan, sloveno punta di diamante del Team Smartstop per gli sprint: Kocjan ha stretto i denti sul North Ogden Divide, unico GPM di giornata a 33 km dall'arrivo, ed è arrivato a giocarsi la vittoria su un gruppetto di meno di 50 unità, precedendo la rimonta di Robin Carpenter (Hincapie Sportswear) e battendo Brent Bookwalter (BMC) e Kiel Reijnen, che mantiene agevolmente la maglia gialla di leader con 4" su Howes e Kocjan.
Taylor Phinney è tornato. A più un anno dal terrribile infortunio ai campionati nazionali di Chattanooga, il talento della BMC rientra alle gare al Tour of Utah e alla prima occasione si mette in mostra con una splendida azione sul circuito bagnato di Logan. Assieme ad Alex Howes (Cannondale) e Kiel Reijnen (Unitedhealthcare) raggiunge negli ultimi 5 km della prova i due rimanenti fuggitivi della prima ora, Gregory Daniel (Axeon) e Johann Van Zyl (MTN).
Attraverso una serie di tweet sul suo profilo personale Thomas Danielson ha comunicato di essere risultato positivo ad un controllo fuori competizione. «Stasera (domenica sera, ndr) è stata una delle giornate peggiori della mia vita. Mentre stavo cenando con i miei compagni di squadra alla vigilia del via del Tour of Utah ho ricevuto una telefonata dall'USADA che mi ha notificato la positività di un controllo fuori competizione effettuato lo scorso 9 luglio al testosterone sintetico. Non ho preso né questa né ogni altra sostanza proibita.
A 62 settimane di distanza dal brutto infortunio subito al Campionato USA su Strada del 2014, Taylor Phinney tornerà finalmente ad attaccarsi un numero sulla schiena: il forte corridore americano della BMC in quella caduta si ruppe la gamba sinistra oltre a riportare serie lesioni al ginocchio, nell'ultimo periodo Phinney è riuscito a lavorare intensamente e si è sentito pronto per fare finalmente un test in gara al Tour of Utah che scatterà tra due giorni.