24 formazioni per l'appuntamento che da qualche anno caratterizza la metà della Settimana Santa (ovvero i 7 giorni che vanno dalla domenica del Giro delle Fiandre a quella della Parigi-Roubaix): la Scheldeprijs, classica fiamminga che spessissimo sorride ai velocisti, schiererà ai nastri di partenza molti protagonisti della categoria, da Marcel Kittel (vincitore delle ultime due edizioni) a Tom Boonen, da Tyler Farrar ad Alessandro Petacchi (che qui s'impose nel 2009), da Alexander Kristoff a Peter Sagan, da Arnaud Démare a Theo Bos, da Michael Van Staeyen a Danilo Napolitano.
Prima del Giro dei Paesi Baschi è sempre la Spagna a guidare la classifica per nazioni del World Tour, la classifica che nell'aggiornamento del 15 agosto servirà per assegnare il numero di posti a disposizione per il Campionato del Mondo di Ponferrada: il vantaggio della Spagna è sceso a 65 punti ma in questa settimana potrebbe guadagnare nuovamente terreno. Al secondo ora c'è il Belgio che ha sfruttato bene il Giro delle Fiandre; l'Italia ha perso due posizioni scendendo in ottava posizioni con 26 punti di vantaggio sull'11° posto della Slovacchia di Sagan.
Altre cadute al Giro delle Fiandre. Dopo quella che ha costretto Luke Durbridge ad abbandonare con una commozione cerebrale, finiscono a terra anche Sep Vanmarcke (ripartito), Martin Elmiger e Johan Vansummeren. Questi ultimi due sono costretti al ritiro. In particolare il vincitore della Parigi-Roubaix 2011 ha investito una donna, che pare in gravi condizioni, ed ha battuto la testa.
Dopo 58 km percorsi al Giro delle Fiandre troviamo in testa alla corsa un manipolo di uomini formato da Jelle Wallays (Topsport Vlaanderen-Baloise), Stig Broeckx (Lotto Belisol), Romain Zingle (Cofidis), James Vanlandschoot e Wesley Kreder (Wanty-Groupe Gobert), Taylor Phinney (BMC Racing), Daryl Impey (Orica-GreenEDGE), Raymond Kreder (Garmin-Sharp), Aliaksandr Kuchynski (Katusha), Davide Appollonio (AG2R La Mondiale) ed Andrea Palini (Lampre-Merida). Questi undici hanno un vantaggio sul gruppo che si aggira attorno ai 5'.
«Io all'inferno del nord ci vado... ma ben attrezzato e con la voglia di combattere fino alla fine!». Con un semplice tweet Luca Paolini mette sull'attenti compagni ed avversari in vista del Giro delle Fiandre di domenica. Il Gerva, com'è simpaticamente conosciuto dal gruppo, correrà infatti con un casco molto speciale. È disegnato dall'artista comasco Stefano Barzaghi, che già regalò a Paolini il casco "The last call" in occasione dell'ultimo Mondiale in azzurro del corridore della Katusha, e sebbene sia mimetico renderà ancor più visibile Paolini, sui muri delle Fiandre.
Nella classifica World Tour a squadre l'AG2R La Mondiale tona in testa dopo Volta a Catalunya e Gand-Wevelgem, mentre la Movistar scende al secondo posto. Sono 309 i punti dei francesi, 271 quelli della banda Unzué. Terza piazza momentanea per Tinkoff-Saxo, quindi Katusha, Sky, Omega Pharma-Quick Step, Lampre-Merida, BMC, Trek ed Orica.
1 AG2R LA MONDIALE (ALM) FRA 309
2 MOVISTAR TEAM (MOV) ESP 271
3 TINKOFF-SAXO (TCS) RUS 269
4 TEAM KATUSHA (KAT) RUS 264
5 TEAM SKY (SKY) GBR 257
6 OMEGA PHARMA - QUICK-STEP CYCLING TEAM (OPQ) BEL 221
7 LAMPRE-MERIDA (LAM) ITA 195
L'olandese Lieuwe Westra vince la settima ed ultima tappa della Volta a Catalunya. L'olandese, in fuga dall'inizio con Stef Clement (Belkin), Markus Burghardt (BMC), Daniele Ratto (Cannondale), Cédric Pineau (FDJ.fr), Boris Vallee (Lotto Belisol), Thomas Voeckler e Perrig Quéméneur (Europcar), Fumiyuki Beppu (Trek), Maciej Paterski (CCC Polsat), Yohan Bagot (Cofidis), Jérôme Baugnies e Michel Kreder (Wanty-Groupe Gobert), è andato via a quattro giri dalla fine, sul Montjuïc, rispondendo ad un attacco di Voeckler e sul traguardo precede Markus Burghardt e Thomas Voeckler.
L'ultima tappa della Volta Ciclista a Catalunya, 120.7 km con partenza ed arrivo a Barcellona ed il circuito del Montjuïc nel finale, è stata accorciata di 5 km. A causa della pioggia, del vento e di alcuni punti critici e pericolosi nella discesa del Montjuïc, infatti, gli organizzatori hanno deciso di tagliare di 600 metri il circuito. Tappa finale - e probabilmente decisiva - che misurerà perciò 115 km.