Seconda vittoria di tappa per Alexander Kristoff in questa edizione del Tour des Fjords: il norvegese della Katusha ha esultato sul traguardo di Stavanger dopo aver battuto in volata un gruppetto di 15 corridori. Il gruppo s'è selezionato nel finale dopo che il nostro Manuel Boaro s'è reso protagonista di una bella fuga da lontano, prima con altri cinque corridori e poi da solo. Nello sprint Kristoff ha battuto il leader della corsa, il danese Magnus Cort Nielsen (Cult Energy), che con questo 2° posto ha difeso il primato della generale.
Nella seconda tappa del Tour des Fiords è stato l'atleta di casa Alexander Kristoff ad alzare le braccia sul traguardo di Haugesund. Il ventiseienne vincitore della Milano-Sanremo, grazie al gran lavoro della sua squadra (Team Katusha) nell'ultimo km, ha preceduto in volata Tom Van Asbroeck e il connazionale Sondre Holst Enger (terzo anche ieri). Dopo Nikolay Trusov e Thomas Sprengers (rispettivamente al quarto e quinto posto), si sono piazzati quattro italiani: in sesta posizione Alessandro Bazzana, in settima Francesco Lasca, in ottava Kristian Sbaragli e in nona Marco Marcato.
Vittoria di Alexander Kristoff nell'ultima tappa del Tour of Norway. Da Gjøvik a Hønefoss il vincitore della Sanremo ha regolato Jean-Pierre Drucker e Gerald Ciolek, con Maciej Paterski quarto. Decima piazza per il nostro Daniele Bennati. Classifica finale che va a Paterski, con De Maar che si vede superato per soli 3". Terzo gradino del podio per Bauke Mollema a 9".
I 181 km della Årnes-Budor la salita finale ha ristretto il discorso per la vittoria a quattro uomini: lo svedese Gustav Erik Larsson della IAM Cycling, il lettone Gatis Smukulis della Katusha e il duo della Belkin formato dall'olandese Stef Clement e dal belga Sep Vanmarcke. Il successo è andato proprio a Vanmarcke, che ha distanziato di 1" Larsson, di 4" Smukulis e di 6" Clement, preziosissimo nel favorire il successo del proprio leader. Il gruppo, giunto a 12", è stato regolato dal belga Jérôme Baugnies della Wanty.
Nella prima tappa del Tour of Norway la vittoria va all'idolo di casa Alexander Kristoff. Il velocista della Katusha apre festeggiando la cinque giorni norge, ripetendo quanto fatto l'anno scorso in cui si aggiudicò tre tappe. Oggi nella Larvik-Larvik di 148 km il vincitore della Milano-Sanremo 2014 ha preceduto in volata il promettentissimo connazionale Sondre Holst Enger (classe '93 e già promesso sposo dell'IAM) della Sparebanken Sør e il belga Tom Van Asbroeck della Topsport Vlaanderen.
Nella quarta edizione della Garmin Velothon Berlin successo del belga Raymond Kreder (Garmin) che allo sprint batte l'irlandese Sam Bennett (NetApp) e il russo Alexander Porsev (Katusha). Il ventiquattrenne della Garmin arriva alla seconda vittoria in carriera: curiosamente, la prima data 729 giorni fa, quando il 18 maggio 2012 vinse la seconda tappa del Giro di Norvegia da Oslo a Drammen.
In assenza di italiani, da segnalare il quarto posto del bielorusso Siarhei Papok (Rietumu) che, da dilettante, ha militato nel Bel Paese con la Hopplà.
Semplicemente vergognoso, quanto accaduto ieri a 12 km da Montecassino. Non si parla direttamente della maxicaduta, ma di quanto segue. Il povero Giampaolo Caruso è appena finito a terra, come buona parte del gruppo principale, ed è dolorante. Non riporterà fratture, ma le botte non gli permetteranno di prendere il via oggi. Il corridore della Katusha viene trasportato in ospedale, caricato in ambulanza. Qui, come mostra l'immagine messa su Twitter dalla stessa Katusha, avviene il fatto vergognoso.
Grande sfortuna in casa Katusha oggi con ben tre corridori che domani non potranno prendere il via, compreso il leader Joaquim Rodríguez. Al termine della tappa di oggi in cui ha riportato le fratture di una costola e del pollice della mano sinistra, Purito ha svelato che già alla partenza da Belfast le sue condizione non erano ottimali: «Avevo già due costole rotte dalla caduta all'Amstel Gold Race, ma non l'abbiamo detto a nessuno per far sì che i rivali non mi attaccare già in questi primi giorni del Giro. Ora con quest'altra frattura non c'è altra cosa da fare che fermarsi.