Giro delle Fiandre 2014: Muri portanti e pietre preziose - Cancellara è il favorito ma Sagan è cresciuto. E occhio a Boonen...
- RONDE VAN VLAANDEREN - TOUR DES FLANDRES 2014
- BMC Racing Team 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Team Giant - Shimano 2014
- Team Katusha 2014
- Team Sky 2014
- Trek Factory Team 2014
- Alexander Kristoff
- Daniele Bennati
- Edvald Boasson Hagen
- Fabian Cancellara
- Geraint Thomas
- Greg Van Avermaet
- Guillaume Van Keirsbulck
- Jens Keukeleire
- John Degenkolb
- Luca Paolini
- Maarten Tjallingii
- Manuele Boaro
- Matteo Trentin
- Peter Sagan
- Sacha Modolo
- Salvatore Puccio
- Thor Hushovd
- Zdenek Stybar
- Uomini
Giro delle Fiandre, Ronde Van Vlaanderen, Tour des Flandres. Ditelo come volete, non cambia il senso della seconda Classica Monumento della stagione. Se la prima, la Milano-Sanremo, era stata aperta ad ogni pronostico, sulle pietre fiamminghe e sui muri non si potrà mentire. C'è chi quelle corse le sa interpretare e chi no, fine della storia. D'altra parte, dopo 17 muri e 6 tratti in pavé, la scrematura sarà naturale e davanti resteranno quei due, tre, massimo quattro o cinque, che sulle pietre ci danzano.
Cancellara è il grande favorito, inutile negarlo. Il diretto di Berna va per il suo terzo Fiandre, con l'obiettivo di raggiungere così Achiel Buysse, Fiorenzo Magni, Eric Leman, Johan Museeuw e Tom Boonen, plurivincitori della Ronde. E proprio Boonen, sebbene non sia parso al suo meglio, sarà insieme a Peter Sagan uno dei due avversari principali di Cancellara, che su questo percorso già dodici mesi fa diede spettacolo, relegando lo slovacco della Cannondale al secondo posto.
Edizione numero 98 della corsa, 259.1 km da percorrere, il via alle 10:30 da Brugge, l'arrivo nel pomeriggio ad Oudenaarde. Il primo muro sarà anche il penultimo e si chiama Oude Kwaremont, attaccato dopo 109 km di gara. Lo si incontrerà nuovamente al chilometro 205, sarà il decimo muro, subito seguito da Paterberg (accoppiata che ritroveremo nel finale, a decidere le sorti della corsa) e Koppenberg. Quest'ultimo verrà affrontato quando al traguardo mancheranno 44 km.
Steenbeekdries, Taaienberg e Kruisberg si frapporranno agli ultimi due muri, appunto Oude Kwaremont e Paterberg. Qui lo scorso anno scattò Cancellara (sul primo), con Sagan a ruota. L'elvetico avrebbe fatto polpette dello slovacco sul Paterberg, viaggiando da solo nei 13 km finali. Come se non bastassero i muri, saranno sei i tratti in pavé da superare: Ruiterstraat dopo 130 km, seguito dal Kerkgate (km 133) e Holleweg (km 136), quindi Paddestraat (km 147), Haaghoek (km 160) ed infine Mariaborrerstraat, al km 219 di corsa.
Rischia di ripetersi lo scenario del 2013, con un Fabian Cancellara che all'E3 Harelbeke è caduto ma ah dimostrato di avere un'ottima gamba. Allo stesso tempo Peter Sagan, vincitore proprio ad Harelbeke e nella prima, impegnativa tappa della Tre Giorni di La Panne, sembra cresciuto e potrebbe dare più di un grattacapo a Fabian.
C'è poi Tom Boonen che gioca sul fattore campo più che sulla forma. E sulla squadra, naturalmente. La sua Omega Pharma-Quick Step è una macchina precisa come un orologio svizzero, la formazione più adatta a chi si voglia affermare all'Inferno del Nord. Anche perché, oltre a Tommeke, ci saranno i vari Terpstra, Stybar, il nostro Matteo Trentin, senza dimenticare Van Keirsbulck (ha vinto la Tre Giorni di La Panne a soli 23 anni); una squadra che può creare scompiglio ad ogni angolo ed al contempo sorprendere l'avversario con più di una punta.
La Lotto Belisol può contare al massimo su Jürgen Roelandts, comunque terzo nel 2013, mentre un'altra formazione che potrebbe fare faville è la Belkin di Sep Vanmarcke e Lars Boom (se fosse in giornata). John Degenkolb, fresco vincitore della Gand-Wevelgem, non è una garanzia per la Giant-Shimano, così come né Geraint Thomas né Edvald Boasson Hagen possono rassicurare più di tanto al Sky. La BMC ha Van Avermaet, ma anche Hushovd, Sylvain Chavanel proverà a vincere una classica in cui, al meglio, s'è classificato 2° (era il 2011, la corsa andò a Nick Nuyens).
Sebastian Langeveld è una valida alternativa a Tyler Farrar in casa Garmin-Sharp, Sébadtien Turgot e Damien Gaudin sono una miscela potenzialmente esplosiva in mano all'AG2r La Mondiale, Kenneth Van Bilsen e Tom Van Asbroeck (entrambi Topsport Vlaanderen-Baloise) sono il giovane Belgio che avanza.
Capitolo Italia: dopo un 2012 in cui Pozzato e Ballan si dovettero inchinare a Re Boonen, nel 2013 il migliore dei nostri è stato Daniel Oss, 12°. L'ultima vittoria risale al 2012, con Alessandro Ballan, che coincide con l'ultima accoppiata La Panne-Fiandre. Perso Ballan per i guai giudiziari, i nostri si affidano a Pippo Pozzato, sempre a suo agio su queste pietre, così come ad Oscar Gatto, in grande spolvero a La Panne (ma dovrà lavorare per Sagan), e a Luca Paolini (sperando che non sia messo al servizio di Alexander Kristoff).
Ci sono poi Daniele Bennati e Manuele Boaro, il già citato Matteo Trentin (gregario nell'Omega), un Sacha Modolo che non conosce ancora i suoi limiti e dopo i due centri di La Panne, chi lo sa... Da tener d'occhio Salvatore Puccio: se nella Sky sia Thomas che Boasson Hagen dovessero andare presto al tappeto, colui che nel 2011 vinse il Fiandre Beloften (la gara riservata ai dilettanti) potrebbe benissimo dire la sua. Già alla Sanremo s'è visto davanti, ha tutte le carte in regola per fare bene, e la storia (insieme alle attitudini) è dalla sua. Attenzione, tra gli altri, anche a Mirko Selvaggi, Marco Bandiera e Francesco Gavazzi.
Mancherà il Muro di Grammont e, come accade da due anni a questa parte, saranno Oude Kwaremont e Paterberg a decidere. Sarà Cancellara contro Sagan, con Boonen e l'Omega Pharma-Quick Step a dar fastidio, gli altri a tentare azioni a sorpresa, coalizioni contro il diretto di Berna, varie ed eventuali. Anche se sui muri e sul pavé non si mente.
A questo link la Startlist ufficiale