Durante la presentazione ufficiale della MTN Qhubeka è stata la svelata la nuova maglia della squadra per la stagione 2014: la divisa sarà profondamente rinnovata anche se i colori principali saranno sempre il giallo ed il nero, con quest'ultimo però ad essere dominante. La maglia della squadra africana sarà quasi interamente nera con una banda verticale gialla, colore che comparirà anche negli spazi degli sponsor; neri (con una riga gialla) anche i pantaloncini.
Il sudafricano John-Lee Augustyn tornerà in sella nel 2014 con il Team MTN-Qhubeka. Dopo un infortunio all'anca che lo ha costretto a saltare completamente la stagione appena terminata Augustyn, passato pro' nel 2007 con la Barloworld di Claudio Corti, entrarà a far parte del team sudafricano che nella sua prima annata ad alti livelli ha fatto molto bene, vincendo la Milano-Sanremo con Gerald Ciolek. «Sono molto felice e motivato - ha detto Augustyn. La mia famiglia ed io abbiamo fatto scelte difficili e sacrifici negli ultimi anni e ora stanno pagando.
25 formazioni al via, alcune un po' rimaneggiate, ma comunque intenzionate a onorare l'impegno con una delle classiche più gloriose del calendario internazionale, la Parigi-Tours: per alcune delle squadre presenti (la Euskaltel, la Vacansoleil, la Sojasun, la Crelan) siamo alle ultime battute nel professionismo, quindi da parte loro ci sarà senz'altro la volontà di far bene per lasciare un buon ricordo.
La MTN Qhubeka, team sudafricano, continua con la politica fortemente improntata al dare spazio ai (possibili) talenti provenienti dal continente africano, ed ha quindi ingaggiato gli eritrei Daniel Teklehaymanot e Merhawi Kudus.
È Diego Ulissi il vincitore della 61a edizione della Coppa Sabatini. Il classe '89 di Cecina ha regolato sul traguardo Pasqualon e Villella, con Pellizotti e Finetto appena fuori dal podio (4° e 5° rispettivamente. La gara, con partenza ed arrivo a Peccioli, prevedeva 198.6 km da percorrere, con 21.1 km in linea, 21.5 km di un primo circuito da ripetere 6 volte e 12.2 km del circuito finale da ripetere per 4 volte.
Passaggio sul Ghisallo per il 107° Giro di Lombardia ed è Thomas Voeckler a transitare in testa con 2'49" di vantaggio sul gruppo tirato dalla Katusha di Joaquim Rodríguez (ma c'è pure Valverde pronto). Voeckler ha attaccato prima dell'inizio del Ghisallo, quando il plotone s'è fermato, permettendo al corridore dell'Europcar di guadagnare terreno senza problemi. Sulla salita del Ghisallo in difficoltà Philippe Gilbert, Damiano Cunego, Miguel Ángel Rubiano Chávez ed Albert Contador, alle prese con i crampi. Mancano 45.9 km al traguardo, ora la discesa e dopo molta, forse troppa pianura.
Il 107° Giro di Lombardia, dopo i ritiri (tra gli altri) di Sagan, Nibali, Andy Schleck e Scarponi, vede il gruppo, tornato compatto, affrontare la Colma di Sormano. Attardati Contador, Urán ed Henao tra i favoriti. Sul Muro di Sormano, che è sì a 82 km dal traguardo ma presenta punte del 25% e del 30%, il fresco iridato Rui Costa, fino a quel punto gregario di Quintana e Valverde, si defila. Plotoncino di 40 unità tirato dal colombiano della Movistar Nairo Quintana, che transita per primo allo scollinamento.
Dopo il Valico di Valcava e Colle Brianza il 107° Giro di Lombardia riserva altre sorprese. Dopo che Peter Sagan si era staccato e ritirato nelle prime battute di gara, su Colle Brianza mette il piede a terra anche Michele Scarponi, altro possibile favorito di giornata. Ma è Vincenzo Nibali a cadere insieme ad altri quando al traguardo mancano 93 km al traguardo. Brutta botta al ginocchio sinistro e ritiro del siciliano dell'Astana. In testa 21 uomini, tra cui Damiano Cunego, che stanno per essere ripresi quando inizia la salita verso la Colma di Sormano (con relativo passaggio sul Muro).
Il 107° Giro di Lombardia parte da Bergamo con il sole e vede subito all'attacco sei corridori: Fabio Felline, Alessandro De Marchi, Reto Hollenstein, Michael Albasini, Cesare Benedetti e Maurits Lammertink. Sulla prima ascesa di giornata, il Valico di Valcava, Felline ed Albasini si staccano. I quattro rimasti in testa, dal vantaggio pur minimo di poco più di 3', passano rapidamente ad avere 1'15" sul plotone. Il primo colpo di scena si vede però in coda: Peter Sagan, al primo Lombardia e dato da molti come potenziale favorito, prima si stacca, quindi si ritira.