A quasi 29 anni ci si può sentire sicuri come non mai, maturi e pronti a dimenticare definitivamente dubbi e timori, pronti a raccogliere ogni genere di sfida, pronti ad affrontare con la massima serenità ogni avversario. Se poi l'obiettivo è quello di vincere un Giro d'Italia, la determinazione è ancora più grande, la sicurezza nei propri mezzi necessariamente più forte.
«Non sono mai stato così bene alla vigilia del Giro d'Italia, è logico che io parta per vincerlo. Sono in buone condizioni (si è visto a Larciano, ndr) e sono soddisfatto di quanto ho fatto finora».
«Più che altro direi tensione: si arriva al momento della resa dei conti, in cui tutto il lavoro fatto in precedenza deve trovare un senso. E questo discorso vale doppiamente per chi, come me, è tra i favoriti. Malgrado tutto, però, cerco di restare il più sereno possibile».
«E sarà una bella sfacchinata. Troppi trasferimenti per noi corridori saranno un avversario in più da affrontare. Ma si tratta comunque di una novità, e quindi aspettiamo di vedere quello che succede prima di giudicarla negativamente».
«Direi che in prima fila ci sono Simoni, Casagrande e Frigo, li rispetto allo stesso modo».
«Diciamo che spero che siano loro a mettersi alla mia ruota... Comunque in montagna seguirò con attenzione le mosse di Simoni e Casagrande, anche se in un'ottica generale credo che Frigo sia il più completo di tutti».
«In salita sicuramente su Noè e sull'australiano Evans. In pianura avrò al mio fianco gente come Fornaciari e Bramati; ma la nostra squadra è veramente completa e temibile, e non dimenticate la presenza di Nardello e di un certo Bettini tra le nostre fila».
«Mi sento meglio rispetto al passato, so di essere più forte del 2000, quando vinsi: ho più esperienza e sono maturato fisicamente».
«Dopo il Giro, dipende da come starò».
«Dico solo che non è bello ricevere certe notizie a sei giorni dal Giro: non entro nel merito della vicenda, ma critico questi metodi. La Procura antidoping poteva presentare le sue richieste in un momento diverso. Certo che se questa squalifica dovesse arrivare, penso proprio che Marco mollerebbe definitivamente le corse».
Montegrotto Terme, 15 giugno 2006. È quasi l'una e i corridori stanno per partire. In cielo neppure una nuvola, il termometro indica 31 gradi. La Carovana Rosa sale dal Meridione ma nelle tappe precedenti ha trovato temperature invernali, a volte attorno ai quattro gradi: i ciclisti non sono abituati a questa calura. Concentrati, si preparano per i 114 km pianeggianti che li condurranno a Vittorio Veneto, ai piedi delle montagne che invadono i loro sogni (a volte anche gli incubi) e che affronteranno fra un paio di giorni.
«La sesta tappa è risultata impegnativa - racconta il portacolori della Zalf Desirée Fior - Al km 40 ha preso il largo una fuga di cinque atleti fra cui il mio compagno Bazzana. Con lui davanti eravamo ben coperti, in più ha guadagnato qualche punto nei traguardi volanti. Si era deciso che se la fuga fosse stata annullata io sarei partito nel finale, e così è accaduto. Ai meno dieci dal traguardo gli attaccanti sono stati riassorbiti poi, ai meno cinque, Borgato ha fatto il buco e io mi sono riportato su di lui. All'ultimo km mi sono girato e ho visto il gruppo troppo vicino, così me ne sono andato da solo. Ho dato tutto», prosegue, «ma ai meno cinquecento mi hanno ripreso. Per me c'è un po' di rammarico ma la squadra si è comportata molto bene, tanto che un altro mio compagno, Conati, si è piazzato terzo allo sprint».
«Le conseguenze di una caduta in allenamento (lacero-contusioni) mi hanno costretto a dieci giorni di ospedale e a dieci chiuso in casa, senza alzarmi mai dal letto. Ho ricominciato gli allenamenti a fine marzo-primi di aprile e la prima gara l'ho disputata il 23 aprile».
«Voglio vincere una tappa di questo Giro, che mi piace molto e che vanta un'ottima organizzazione da parte di Castellano e della Egidio Event. Per il futuro, naturalmente io vorrei passare al professionismo».
«Io sono un corridore adatto ai percorsi misti».
«Vedo molto bene Francesco Gavazzi: scommetterei su di lui».
Il viale si riempie di biciclette, anche le ammiraglie si accodano. Le autorità sono già ai bordi della striscia della partenza, la bandierina in mano. I motori delle auto al seguito si accendono. Clack, le tacchette degli scarpini si incastrano nei pedali, rendendo i girini un tutt'uno con le loro bici. Un fischietto e uno scroscio di applausi inaugurano in Veneto la settima tappa del Giro d'Italia Baby.
Enula Bassanelli
Francesco Rivera, 23enne del G.S. Marco Pantani Rosini, ha vinto sabato scorso il Trofeo Edilizia Mogetta a Montecassiano, in provincia di Massa.
«Le 12 tornate di 10,5 km ciascuna sono state contraddistinte numerosi scatti, tutti di breve durata perché la velocità era molto sostenuta - spiega Francesco - Circa a metà corsa ho percorso un giro in avanscoperta insieme ad un altro corridore, tanto per saggiare la gamba. Poi due miei compagni di squadra, Moi e Garofalo sono entrati nella fuga grande e son stati ripresi nelle ultime due tornate. Nell'affrontare il pezzo in salita (di 1 km) ha tirato la mia squadra. Poi Bucciero è partito e io sono andato a riprenderlo con altri tre corridori. All'ultimo km siamo stati riassorbiti dal gruppo che è rinvenuto a gran velocità, difatti io mi sono sfilato, però ho prontamente recuperato posizioni, ho trovato uno spiraglio sulla destra e sono riuscito a vincere la volata».
«Dopo il secondo posto ottenuto alla Coppa San Bernardino mi aspettavo una vittoria, oggi stavo bene ed è arrivata. Ho voluto partire subito in forma quest'anno. Alla gara d'esordio, la Firenze–Empoli, sono stato sfortunato perché ho rotto la catena. Nelle gare successive ci sono sempre state delle fughe con dei miei compagni di squadra, quindi ho potuto fare poco, ma ho vinto le volate del gruppo».
«Si è stabilito che in caso di arrivo in volata i miei compagni avrebbero tirato per me, ed io non sarei entrato nelle fughe a meno che non fossero state davvero importanti».
«Mi trovo benissimo, sia con i dirigenti che con i compagni. Siamo un gruppo unito, non riceviamo pressioni, siamo sereni. Mi trovo meglio rispetto agli anni precedenti. L'esperienza alla Palazzago mi è stata utile solo durante i primi due anni, in cui, per esempio, abbiamo disputato alcune corse all'estero. Poi non si è più rilevata costruttiva».
«Il G.S. Marco Pantani parteciperà alla Milano-Busseto, alla Piccola Sanremo e alla Città di Castello. Se sarà aperta ai dilettanti, saremo sicuramente al via della Settimana Lombarda. A seguire disputeremo la Coppa Lanciotto Ballerini e il Mercatale».
Enula Bassanelli