L'arrivo di Montevergine ha fatto scoprire le prime carte ai big. Per Francesco Masciarelli dell'Astana il proprio capitano Kreuziger oggi ha dimostrato di esserci.
«Roman è in grandissima condizione -ha detto subito dopo il traguardo - e oggi ci siamo resi conto che in questo Giro può avere tante possibilità e che noi come squadra possiamo ben supportarlo».
José Serpa, una delle tre punte della Androni-CIPI, si dice tranquillo prima del primo arrivo in salita del Giro 2011, a Montevergine di Mercogliano, anche se sa bene che tutto si deciderà nell'ultima settimana: «Spero che le gambe tengano fino alla fine», ha chiosato l'esperto colombiano, confermando la sua ben nota seraficità.
Valerio Piva, Ds dell'Htc, alla partenza della prima tappa con arrivo in salita crede che Weening potrebbe anche tenere la maglia: «La salita è bella ma ma non mi aspetto distacchi, Weening è un buono scalatore. Noi staremo attenti e se ci sarà l'opportunità ci farà piacere riprendere la maglia o con Pinotti o con Siutsou così magari domani nella tappa di Tropea potremmo lavorare sia per difendere la maglia che per preparare la volata di Cavendish».
Tiago Machado è uno dei nomi nuovi del ciclismo internazionale. Il portoghese è al Giro d'Italia col ruolo di capitano della RadioShack, e aspetta le montagne per farsi vedere davanti: «Avevo ottime sensazioni nei primi giorni, poi una caduta nella tappa di Orvieto mi ha causato qualche problema alla gamba destra. Penso comunque di poter recuperare bene in vista dell'ultima, decisiva settimana».
Fran Ventoso ha costruito il suo successo negli ultimi km, quando ha passato indenne il tratto duro e preso la ruota giusta. «Sapevo che l'importante era stringere i denti fino alla galleria - ha detto lo spagnolo in conferenza stampa - ma tante volte mi è venuta la tentazione di mollare. Poi ho preso la ruota di Petacchi. Hondo ha fatto un lavoro allucinante e una volta partito Di Luca ho aspettato Petacchi perchè sa dosare le distanze come ha fatto in Turchia. Comunque fino alla fine pensavo che Ale mi passasse ma gli ultimi metri ha mollato e ho capito che era fatta».
Una bella chiacchierata con Pietro Algeri, responsabile del cambio ruote Vittoria al Giro d'Italia: l'ex direttore sportivo di Lampre e Saunier Duval ci ha spiegato le difficoltà del supporto tecnico nella complicata tappa degli sterrati (da Piombino a Orvieto) e si è detto certo che il Crostis (se si farà) e il Finestre presenteranno molti meno problemi. Algeri si è poi anche soffermato sull'importanza della scelta dei materiali e soprattutto dei sopralluoghi che i corridori dovrebbero fare (o aver fatto, a questo punto) sui percorsi più impegnativi.