Il Tribunale Nazionale Antidoping, presieduto nell'occasione dal vicepresidente Luca Fiormonte, nel procedimento disciplinare a carico dell'atleta Davide Rebellin, rilevata la richiesta formulata dall'Ufficio di Procura Antidoping, dispone l'archiviazione del presente procedimento. Rebellin - leggiamo sul sito del Coni - è stato infatto già squalificato per 2 anni dalla Commissione Disciplinare della Federciclismo Monegasca con sentenza del 24 settembre 2010 (decorrenza dal 28 aprile 2009).
L'UCI ha comunicato oggi la sospensione provvisoria dall'attività agonistica di Patrick Sinkewitz dopo che il corridore tedesco è risultato positivo ad un test sull'uso di Ormone della Crescita Ricombinante al termine del GP di Lugano dello scorso 27 febbraio. Sinkewitz, che avrebbe dovuto disputare domani la Milano-Sanremo con la Farnese Vini-Neri, è il primo ciclista (e uno dei primi atleti in assoluto) ad essere fermato con questa nuova procedura.
Secondo quanto anticipa Tuttobiciweb.it, il TAS di Losanna (Tribunale di Arbitrato Sportivo, il massimo ente giudicante dello sport) avrebbe accolto il ricorso presentato dall'UCI contro Franco Pellizotti, squalificando il corridore per due anni. Pellizotti, fermato per valori anomali nel Passaporto Biologico, aveva vinto il ricorso di fronte alla Federciclismo, ma l'appello dell'Unione Ciclistica Internazionale presso il TAS si è risolto con questa lunga sospensione. È la prima volta che valori fuori norma nel PB portano a una squalifica.
Tutto in una settimana, anzi in due giorni, per Franco Pellizotti. Martedì 8 marzo il TAS si pronuncerà sul caso del veneto-friulano, al palo dal termine del Giro d'Italia dello scorso anno per la positività al clenbuterolo rilevata attraverso il passaporto biologico che di fatto non gli ha permesso di correre più, nonostante l'ex corridore della Liquigas non abbia alcuna squalifica in corso.
Un colpo al cuore del ciclismo sudamericano: il cileno Marco Arriagada è stato trovato positivo ad un controllo antidoping, secondo quanto riporta la più autorevole voce del ciclismo latino, Biciciclismo.com. Il 35enne che aveva entusiasmato nelle corse di inizio anno, vincendo il Tour de San Luis e la Vuelta a Chile, sarebbe inchiodato da una positività ad uno steroide anabolizzante, riscontrata in un test proprio nella corsa cilena.
Arriva il licenziamento per Riccardo Riccò: la Vacansoleil ha rescisso il contratto in quanto il corridore «ha violato il regolamento interno» in materia di doping. Riccò, dimesso ieri dall'ospedale di Baggiovara di Modena, fa parlare di sé anche per un messaggio lasciato sul suo account di Facebook, in cui promette vendetta (piatto da consumarsi freddo, dice) nei confronti dei giornalisti dei quotidiani che, a suo dire, sembravano «giornali di gossip» quando si sono occupati del suo caso.
Il 25 febbraio prossimo partiranno le udienze del TAS per i ricorsi che l'UCI ha inoltrato al tribunale svizzero riguardo ai casi relativi al passaporto biologico. Verranno messe sotto esame le cartelle di Francesco De Bonis e Franco Pellizotti (dal 3 marzo) che quindi verosimilmente potranno conoscere il loro destino prima del Giro d'Italia.
Un atto atteso e dovuto: l'iscrizione di Riccardo Riccò sul registro degli indagati della Procura di Modena trapela da fonti investigative. Il corridore è indagato per violazione dell'articolo 9 della legge antidoping. Gli inquirenti stanno al contempo cercando di appurare possibili "collaboratori" di Riccò in occasione della sciagurata autoemotrasfusione. Al momento Riccò è ancora ricoverato all'Ospedale di Baggiovara.