Una prima ora a quasi 48 di media, una fuga che ha faticato a mettersi in cammino, e presupposti per un grande spettacolo sul Passo Daone: questi gli ingredienti primari della 15esima tappa del Giro d'Italia 2015, da Marostica a Madonna di Campiglio (165 km totali).
Siamo sulla salita simbolo della Côte Liège-Bastogne-Liège, la Côte de la Redoute. Al comando sempre Tanel Kangert e Michele Scarponi (Astana) e Johan Esteban Chaves (Orica), ma una caduta fa esplodere il gruppo proprio prima della salita. Finiscono a terra, tra gli altri, Daniel Martin, Pierre Rolland, Nicolas Roche, Simon Gerrans, Fränk Schleck, Mathias Frank, Yukiya Arashiro ed altri. Vincenzo Nibali rischia ma riesce a restare in piedi. Ovviamente prima della Redoute gruppo frazionato in più parti.
Dopo la semitappa mattutina che ha visto vincitore Manuel Belletti la prima giornata della Settimana Internazionale Coppi e Bartali si è conclusa con la ormai consueta cronometro a squadre dimezzata, con ogni formazione divisa in due selezioni da quattro rappresentanti. Negli 11.2 km della Gatteo a Mare-Gatteo la squadra più veloce è stata la CCC Sprandi Polkowice A, composta da Tomasz Kiendys, Adrian Kurek, Jaroslaw Marycz e Davide Rebellin.
Saranno le due tradizionali semitappe (la prima in linea con partenza e arrivo a Gatteo, la seconda con la suggestiva cronosquadre a quartetti da Gatteo a Mare a Gatteo) ad aprire domani la Settimana Internazionale Coppi e Bartali, che avrà la sua conclusione nella giornata di domenica con l'impegnativa tappa con arrivo a Roccapelago, nel modenese.
Dopo la delusione del ritiro al Tour de France, Chris Froome ritorna alla Vuelta, la corsa che nel 2011 lo lanciò sul palcoscenico internazionale come uomo da grandi giri: l'obiettivo ovviamente è quello massimo, la vittoria finale, e per questo la Sky gli ha affiancato otto corridori di assoluto valore e che potranno restargli accanto fino alle fasi più decisive delle tappe. Con Froome ci saranno infatti Mikel Nieve, Peter Kennaugh, Kanstantsin Siutsou, Philip Deignan, Vasili Kiryienka, Christian Knees, Luke Rowe e l'abruzzese Dario Cataldo che proprio alla Vuelta vinse una tappa nel 2012.