Tour de Pologne 2014: Majka trionfale, Vakoc non cede - Tappa a Rafal, maglia gialla a 1". Bene Brambilla e Formolo
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- Beñat Intxausti Elorriaga
- Bob Jungels
- Christian Meier
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- Fabio Aru
- Fabio Felline
- Gediminas Bagdonas
- Ilnur Zakarin
- Ion Izagirre Insausti
- Jimmy Engoulvent
- Johan Le Bon
- Kanstantsin Siutsou
- Maciej Paterski
- Manuele Mori
- Marco Haller
- Matteo Bono
- Pawel Bernas
- Petr Vakoc
- Pieter Weening
- Rafal Majka
- Rory Sutherland
- Sebastian Lander
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- Yaroslav Popovych
- Uomini
S'è sbloccato al Tour de France, perché i luoghi che decidono la sua vita sportiva non li sceglie a caso. Rafal Majka, fino a Risoul, non era riuscito a cogliere una vittoria tra i pro', ma da quel 19 luglio ha infilato tre centri mica male: oltre a Risoul, appunto, s'è riconfermato infatti a Pla d'Adet, sempre alla Boucle, dimostrando una gran costanza tra Alpi e Pirenei (due vittorie, una piazza d'onore, un terzo posto e la maglia a pois).
Dopo Giro e Tour, non poteva non correre la gara a tappe di casa, anche se la prima vittoria, dopo quattro frazioni dedicate alle ruote veloci (ma non sempre terminate allo sprint), giunge in Slovacchia. Sulla salita a dir poco pedalabile di Strbskie Pleso Majka ha atteso a lungo, freddando allo sprint nemmeno troppo ristretto i due Movistar, Beñat Intxausti e Ion Izagirre.
C'era modo migliore per festeggiare il rinnovo di contratto con la Tinkoff-Saxo, che questo scalatorino se lo terrà ben stratto fino al termine del 2017? Probabilmente no, e se ci mettiamo che la vittoria giunge in un Tour oggettivamente meno importante della Grande Boucle, ma che si corre nel tuo Paese natale (sconfinamenti esclusi), il quadro è perfetto.
Sono 190 i chilometri da percorrere tra la partenza di Zakopane e l'arrivo di Strbskie Pleso. Qui si sale per tre volte: dopo la prima ascesa si ripete per un paio di volte un circuito di 25.4 km. Si forma presto un drappello di otto uomini al comando, con Matteo Bono (Lampre-Merida), Sebastian Lander (BMC), Yaroslav Popovych (Trek), Marco Haller (Katusha), Gediminas Bagdonas (AG2R La Mondiale), Jimmy Engoulvent (Europcar), Pawel Bernas (Polonia) e Maciej Paterski (CCC Polsat Polkowice). Il gruppo è lì a non più di tre minuti, all'ingresso del circuito finale allungano Lander e Paterski.
Dietro arrivano altri corridori e vanno a riprendere i due battistrada quando mancano 33 km al traguardo. Con il gruppo maglia gialla a meno di un minuto (Petr Vakoc per ora tiene), davanti ci sono Meier, Sutherland, Bono, Mori, Lander, Felline, Jungels, Popovych, Chernetskiy, Haller, Malori, Houle, Le Bon, Engoulvent, Bernas e Paterski. Gruppo troppo folto, la pioggia e le salite lo sgretolano subito.
Allunga Christian Meier ai -29, Sutherland, Le Bon e Chernetskiy lo inseguono. Dal gruppo maglia gialla non si scappa, anche se i tentativi non mancano: Hesjedal, Henao, Barguil, ma niente. BMC e Tinkoff-Saxo chiudono la corsa e vanno a riprendere i fuggitivi. Nel finale tira solo la Tinkoff-Saxo, chiaramente alla ricerca di un successo di tappa, magari con tanto di maglia, di Rafal Majka. Ai -5 parte Siutsou, ai -3 Ilnur Zakarin, e dietro il gruppo viene allungato da uno scatto bruciante di Fabio Aru. Salita troppo morbida, nessuno scalatore riesce a far la differenza.
Ci prova il campione uscente Pieter Weening, che fa la differenza mentre dietro il leader Per Vakoc soffre molto. Weening è affiancato e superato da Intxausti, che è spalla a spalla con Gianluca Brambilla. Pensano di giocarsi la volata, ma da dietro sbuca Rafal Majka, un po' come ieri era spuntato all'improvviso Jonas Van Genechten, in uno sprint in cui la punta massima di velocità raggiunta è stata di 80.8 km/h.
L'urlo di Majka sul traguardo è quasi identico a quello sprigionato a Pla d'Adet, nonostante la minor importanza della vittoria. Il polacco della Tinkoff-Saxo si mette alle spalle Beñat Intxausti e Ion Izagirre, poi Gianluca Brambilla, Warren Barguil, Samuel Sánchez, Davide Formolo, Lars Petter Nordhaug, Andrey Amador e Przemyslaw Niemiec.
Petr Vakoc, in difficoltà netta dopo le ultime accelerate, recupera nel finale e chiude 40° a 27" da Majka, che già pregustava la maglia gialla. Se la terrà Vakoc, anche se Majka è ad un solo secondo. Intxausti è terzo a 5", a 7" c'è Ion Izagirre, a 11" Davide Formolo, Giampaolo Caruso, Marek Rutkiewicz, Peter Velits, Andrey Amador e Peter Gesink.
Domani penultima tappa, 174 km tutti su e giù tra Bukowina e Bukowina Tatrzańska. Gli scalatori come Majka, ma pure Formolo o Barguil, che sono in classifica ma nelle cronometro non vedono proprio il loro esercizio preferito (e sabato, a Cracovia, i chilometri contro il tempo saranno ben 25), dovranno darsi da fare sin da subito per mettere in cascina un buon vantaggio. Altrimenti va a finire che questo Petr Vakoc, a forza di tirare a campare, lo scherzetto a tutti lo fa. Sarà la tappa chiave, dunque, e Majka lo sa bene; ha una gamba fantastica, non esiterà a darne ulteriore prova.