Nonostante le tante difficoltà della tappa di oggi il ritiro di Andrea Guardini, che avevamo già annunciato in precedenza, non è avvenuto per motivi fisici: il velocista della Farnese Vini, infatti, è stato espulso dalla giuria per scia prolungata dall'ammiraglia. A confermarlo è stato anche lo stesso Guardini intervistato durante la diretta di RaiSport: il veronese ha raccontato di essersi ritrovato da solo senza scorta tecnica in discesa e che quindi l'ammiraglia si trovava davanti a lui solo per motivi di sicurezza.
Come da pronostico, è la Garmin-Barracuda ad aggiudicarsi la cronometro a squadre di Verona. La Garmin ha percorso i 33 km della prova in 37'04", precedendo di 5" la sorprendente Katusha e di 22" Astana e Saxo Bank. Quinta l'Omega Pharma QuickStep a 24", davanti persino all'Orica-GreenEDGE, che ha perso 25". Liquigas settima a 26" mentre la Lampre finisce 12a a 34" dalla Garmin. Cambia la maglia rosa, con Ramunas Navardauskas (primo lituano a vestire la maglia di leader al Giro) che precede Farrar ed Hunter di 10", quindi Hesjedal a 11" e Phinney a 13".
Competitiva su tutti i terri, la Garmin-Barracuda disputerà un Giro d'Italia con buone ambizioni: il punto di riferimento sarà senza dubbio Tyler Farrar che, seppur in calo nell'ultimo anno, proverà a dire la sua negli arrivi in volata. Da seguire con attenzione anche il danese Alex Rasmussen, uno dei favoriti per il prologo di Herning ma che oggi è caduto riportando alcune ferite al volto (niente di grave comunque con ha confermato lui stesso).
Per la prima volta in carriera Robert Hunter ha vinto il campionato nazionale sudafricano della prova in linea nella categoria élite: il corridore della Garmin, che già vestì la maglia di campione nazionale della cronometro nel 2000. ha colmato quest'oggi la lacuna nel suo palmarès sul traguardo di Nelspruit dove ha preceduto Reinardt Janse Van Rensburg (MTN) e Johann Rabie (Bonitas) al termine di una fuga a cinque.