Tour of Qatar 2012: Mark, Al Khor non si comanda - Cavendish si ripete, Oss al secondo posto
- Tour of Qatar 2012
- Farnese Vini - Selle Italia 2012
- Garmin - Sharp 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- Orica - GreenEDGE 2012
- Rabobank Cycling Team 2012
- Sky ProCycling 2012
- Aliaksandr Kuchynski
- Allan Davis
- Andrea Guardini
- Arnaud Démare
- Bernhard Eisel
- Daniel Oss
- Filippo Pozzato
- Gatis Smukulis
- John Degenkolb
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Maciej Bodnar
- Mark Cavendish
- Mark Renshaw
- Peter Sagan
- Robert Hunter
- Robert Wagner
- Ryota Nishizono
- Rüdiger Selig
- Thomas Bertolini
- Tom Boonen
- Tyler Farrar
- Uomini
Per qualche chilometro ci avevamo creduto, quando nel finale di tappa Andrea Guardini si era dimostrato tanto reattivo da tenere stabilmente una posizione nell'avanguardia del gruppo lanciato verso lo sprint: avevamo creduto di poter salutare una nuova vittoria italiana in questo non disprezzabile inizio d'anno per i nostri corridori; e al contempo una nuova vittoria di lui, Guardini, qui già a segno 12 mesi fa.
Invece al momento del conquibus il veronese si è disunito, trovandosi un po' chiuso da Selig e perdendo il colpo di pedale che gli avrebbe permesso di duellare con Cavendish. Il quale, dal canto suo, senza troppi problemi è andato ad aggiudicarsi il secondo successo di tappa in tre giorni: anche per il Campione del Mondo, così come per il già più che celebrato Boonen versione 2012, la stagione ha preso il via in maniera decisamente ottimale.
In casa Farnese, peraltro, non c'è solo la mezza delusione per un finale che avrebbe potuto essere ben più dolce, ma anche e soprattutto il disappunto per un incidente che ha tolto di mezzo Pozzato. Il vincitore della Sanremo 2006 è caduto all'inizio della frazione e si è fratturato la clavicola destra: intoppo del tutto fastidioso (per quanto non gravissimo) sulla via di un ritorno di Pippo ad alti livelli nelle corse del suo cuore. Le speranze di riaverlo in buona condizione in aprile non sono comunque peregrine.
La tappa di Al Khor, la quinta, è stata - al di là del bollettino medico riguardante Pozzato - meno ricca di contenuti rispetto alle precedenti. La fuga di Wagner, Bodnar, Kuschynski, Bertolini e Nishizono, partita nei primi chilometri e passata da 5' circa di vantaggio massimo, ha avuto una postilla col tentativo di contropiede di Bodnar e Kusch negli ultimi 30 km. I due superstiti dell'attacco (gli altri sono stati ripresi dal plotone) in coppia hanno trovato un buon ritmo che ha permesso loro di riprendere quota per qualche chilometro e quasi triplicare il vantaggio (che era sceso fino a 30" quando mancavano 25 km alla conclusione).
Ma lo sforzo dei due non è bastato ad impedir loro di essere ripresi dal plotone lanciato a poco meno di 10 km dall'arrivo. Da lì in poi le consuete grandi manovre per lo sprint, interrotte solo agli 8 km da una caduta di Smukulis a centro gruppo. Se la lotta vedeva impegnate su tutte Sky (Cavendish) e Omega Pharma (Boonen), dopo la rotonda posta ai 3.5 km è stata la Rabobank a passare a condurre (in attesa di uno squillo di Renshaw); e dopo un'altra rotonda, ai 1500 metri, è toccato alla Garmin di Farrar, prima che Eisel (di nuovo Sky) imponesse una marcia sostenutissima all'avvicinarsi dell'ultimo chilometro.
Ai 500 metri abbiamo ritrovato davanti i Garmin, a ruota dei quali Allan Davis fendeva a sua volta l'aria a Cavendish, alle cui spalle c'era Guardini. Degenkolb, inseritosi molto bene nella contesa, è stato il primo a partire, dalla ruota di Hunter (Farrar era disperso), ai 300 metri. Davis s'è messo in moto subito dietro al tedesco, ma quando ai 200 metri il Campione del Mondo lo ha affiancato involandosi dalla sinistra verso il traguardo, il corridore della GreenEDGE si è trovato chiuso al centro proprio da Hunter che smetteva di pedalare, e non ha avuto la prontezza di riflessi di buttarsi dall'altro lato, dove avrebbe potuto ancora prendere la buona scia di Degenkolb.
Al contempo, dietro a Cavendish, Guardini si era trovato chiuso da Selig ed era stato risucchiato dietro dal sopraggiungere, alla sua sinistra, dei Liquigas, con Oss che ha tirato la volata a Sagan talmente forte da finirgli davanti: primo Cavendish, quindi, secondo Oss, terzo Sagan. Quindi Degenkolb, Selig, Davis e il giovane Demare prima di Guardini, ottavo alla fine. Boonen, fuori dai 10, conserva i 31" su Farrar e i 34" su Flecha, e ormai solo la breve tappa di domani (la sesta, Sealine Beach Resort-Doha Corniche, 120 km), lo separa dalla sua quarta vittoria nella classifica del Tour of Qatar, da lui già conquistato nel 2006, 2008 e 2009.