Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tirreno-Adriatico 2012: Sagan-Nibali, la coppia è sempre più strana - Kreuziger tra i due. Horner leader, bene Di Luca

Versione stampabile

Peter Sagan primo a Chieti su Kreuziger e Nibali © BettiniphotoAmmettiamolo, dal nostro punto di vista di media che si occupa di ciclismo, quel che succede a volte in casa Liquigas tra Peter Sagan e Vincenzo Nibali è solo manna dal cielo, visto che le schermaglie tra i due fanno discutere, dividono il pubblico, creano dibattito e prese di posizione, in definitiva moltiplicano il parlare di questo sport, il leggerne, l'approfondire.

Quel che ci piacerebbe sapere, invece, è quanto garbino determinate situazioni al siciliano, perché, diciamocelo francamente, la squadra di Amadio inizia ad andare veramente troppo stretta allo Squalo dello Stretto. Stiamo parlando di un corridore che ha vinto una Vuelta, ha conquistato due podi al Giro (uno dei quali, pur vivendo una stagione poco felice), una top ten al Tour, e con ulteriori prospettive di crescita e miglioramento di tali risultati; per di più, anche in alcune classiche il buon Nibali ha dimostrato voglia di fare (citiamo per tutti i suoi attacchi a Sanremo e Lombardia del 2011). Il tutto, non avendo ancora compiuto 28 anni.

Ora, un corridore del genere in molte altre squadre sarebbe coccolato, rispettato, difeso e aiutato in tutti i modi, su tutti i possibili traguardi; in casa Liquigas invece ciò non succede. Nei grandi giri Vincenzo subisce tuttora una sorta di concorrenza interna con Ivan Basso, che se pure non ha finora condotto a scontri frontali tra i due, di sicuro non rende la vita semplice al siciliano, il quale - per dirne una - ancora non ha chiarito se quest'anno farà Giro e Tour, Giro e Vuelta, Tour e Vuelta, solo Tour, insomma: i programmi di Nibali sono troppo legati alle concomitanze di quelli di Basso. Ora, poi, da qualche mese, Vincenzo si ritrova una sorta di avversario in casa anche nelle corse di un giorno (fin qui, solo in alcune tappe per dire la verità): Peter Sagan.

Dopo la frazione di Córdoba alla Vuelta 2011, quando, da una fuga con 4 Liquigas su 5 (l'"estraneo" era Lastras) lo slovacco vinse contestualmente all'incapacità di Vincenzo di conquistare almeno l'abbuono del terzo posto; e dopo i fatti del recente Tour of Oman, in cui a un traguardo volante Peter, involontariamente o quasi, ha soffiato al compagno un abbuono che avrebbe permesso a quest'ultimo di vincere la corsa; dopo questi due precedenti, dicevamo, ci ritroviamo oggi con l'arrivo di Chieti, quarta tappa della Tirreno-Adriatico: analizziamo insieme il tutto.

La frazione non era nata sotto una buona stella dal punto di vista dello spettacolo, visto che - causa neve, o ghiaccio, o strada dissestata - il previsto Passo Lanciano (programmato in prossimità del traguardo) era stato cancellato alla vigilia e sostituito con il ben più morbido Valico della Forchetta.

La fuga del giorno, mossasi al km 8, aveva visto Mondory, Pirazzi, Pagani, Urtasun, Hulsmans, Brutt e Boaro guadagnare fino a 11'50", prima di essere ripresi uno dopo l'altro (Brutt per ultimo) dal plotone all'approssimarsi dei 10 km finali.

Una volta annullata l'azione dei 7, prima il kazako Muravyev, poi lo spagnolo Landa, hanno provato un allungo, ma sempre il plotone (guidato ora dalla Lampre, ora dalla Liquigas, ora dalla BMC) ha ripreso i fuoriusciti. Nel frattempo, uno degli abruzzesi del gruppo, Dario Cataldo, trovava il modo di cadere (per fortuna senza conseguenze) a 8 km dalla fine.

Iniziato lo strappo teatino di Via dei Marsi, ai 2 km per un attimo Favilli e Gatto, davanti a tutti, hanno dato l'illusione di potersi inventare qualcosa; ma è stato Johnny Hoogerland a proporre una sparata importante, ai 1500 metri: il mitico olandese si è avvantaggiato per un attimo, ma ha dovuto subire il contropiede di Danilo Di Luca. Proprio lui, Danilo, le cui ultime tracce rilevanti nel ciclismo pedalato risalivano proprio alla tappa di Chieti della Tirreno 2011 (no, in realtà l'abbiamo visto tra i protagonisti anche a Fiuggi, al Giro), aveva approcciato la salita nelle prime posizioni, e non è stato capace di trattenersi, scattando a sua volta ai 1300 metri.

L'azione di Di Luca ha selezionato un gruppetto formato, oltre che dal Killer di Spoltore, da Roman Kreuziger, Chris Horner, Michele Scarponi e dalla coppia Liquigas Nibali-Sagan. Hoogerland è rimasto poco dietro, a precedere gli altri big della classifica. Su un forcing di Sagan ai 1100 metri, ancora rintuzzato da Di Luca, Scarponi ha perso le ruote dei migliori, piantandosi sul tratto finale della salita; e a quel punto Nibali si è come caricato, ha raccolto le energie ed è partito in progressione ai 500 metri: una bella azione, che ha permesso a Vincenzo di prendere un discreto margine sul quartetto rimasto ad inseguire.

Per 200 metri è parso che lo Squalo potesse andare a vincere a mani basse; ma 100 metri più avanti, l'azione di Nibali si è fatta un briciolo più pesante, ed è stato allora che Sagan (che comunque non in molti si sarebbero aspettati in quella posizione a quel punto) ha preso in mano la situazione, temendo che prima di lui potesse farlo un pimpante Kreuziger. Ma la controindicazione all'azione dello slovacco è stata che proprio l'avversario e capitano dell'Astana gli si è quasi messo in scia, rientrando anch'egli su Nibali ai 100 metri.

Vincenzo, che dopo la tappa ha dichiarato ai microfoni della Gazzetta di essere «rimasto di sasso quando ho visto che era Sagan ad affiancarmi e superarmi», si è ulteriormente ingolfato, facendosi superare da Roman e finendo con l'accontentarsi del terzo posto di giornata, mentre Sagan aggiungeva esplosione a esplosione: quella di gioia per la vittoria dopo quella atletica per volare a vincere la tappa.

Al quarto posto ha chiuso Di Luca, subito davanti a Horner; Hoogerland, sesto, è transitato a 8" da Sagan, quindi un buon Nocentini (a 10") ha preceduto di 2" il gruppetto con Evans, Scarponi, Rodríguez e Poels.

Per effetto di questi risultati, l'ultraquarantenne corridore della RadioShack diventa il nuovo leader della classifica, e precede Kreuziger (di 7"), un Cameron Meyer che ancora si giova del vantaggio derivato dalla cronosquadre della GreenEDGE (e ora ha 13" di ritardo), Sagan (a 21"), Di Luca (a 22"), Cancellara (a 30") e Tiralongo (a 32"). Nibali è ottavo a 34" da Horner e precede di pochi secondi altri pretendenti al successo finale (JRO, Scarponi, Garzelli, Moreno, Poels), ma, quel che più conta, non ha nessuna certezza sulla possibilità di poter effettivamente recuperare quel mezzo minuto abbondante sul leader della generale.

Ci proverà tra l'arrivo in quota di domani a Prati di Tivo, il complicato circuito di Offida lunedì, e la crono conclusiva martedì a San Benedetto. Ma a quanto è dato immaginare, i percorsi non faciliteranno distacchi da clessidra (in fondo siamo alla Tirreno, non al Giro), per cui anche quell'abbuoncino in più avrebbe fatto comodo a Vincenzo: nulla avrebbe impedito a Sagan di vincere comunque la tappa sprintando negli ultimi 150 metri (se proprio Peter non voleva lasciare spazio al compagno), ma era anche configurabile un successo di Nibali se qualcuno (lo stesso Sagan) non avesse riportato sotto un avversario (Kreuziger).

Ma ormai si è capito che lo slovacco, oltre che fortissimo, è anche molto individualista. Se ciò ben si sposa con le strategie di Amadio, e se Nibali accetta di buon grado questi piccoli sgarbi, siam tutti contenti con loro; ma l'impressione è che i mal di pancia stiano aumentando, per intensità e frequenza, e a voler essere cinici, bisognerebbe aggiungere che Vincenzo dovrebbe alzare un po' la voce anziché patire a mezza bocca: non per altro, ma per dimostrare un carisma che è fondamentale tirar fuori se si vuole essere vincenti ad alti livelli. In questo, sì, dovrebbe prendere lezioni da Sagan.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano