Seconda vittoria stagionale per il 28enne statunitense Kiel Reijnen che dopo la Philly Cycling Classic ha conquistato la prima tappa della USA Pro Challenge. Dopo una fuga di Lachlan Norris, Joshua Berry (staccatosi però quasi subito), Daniel Summerhill, Ben Jacques-Maynes, Matt Cooke, Luis Davila, Greg Daniel e Johnathan Freter controllata dagli uomini della Cannondale (vantaggio massimo 1'35") la tappa s'è accesa negli ultimi 10 chilometri, prima con un allungo di Jens Voigt che ha fatto esplodere il gruppo, poi con uno di Javier Mejias ai meno 5.
La quarta tappa del Tour of Utah si è conclusa in volata con la vittoria dello statunitense Eric Young della Optum p/b Kelly Benefit. Alle sue spalle si sono piazzati Jure Kocjan del Team Smartstop, Kiel Reijnen della Unitedhealthcare, Robert Wagner della Belkin e Rick Zabel della BMC.
Luca Benedetti, neoacquisto dell'Amore & Vita dopo che aveva iniziato la stagione tra i dilettanti, è subito stato protagonista negli Stati Uniti con un bel 4° posto nell'impegnativa Philadelphia Cycling Classic: il corridore italiano è rimasto con i migliori fino al 10° ed ultimo passaggio sul Manayunk Wall dopo s'è dovuto arrendere solamente allo sprint. A vincere è stato come l'anno scorso Kiel Reijnen (Unitedhealthcare) che proprio ieri festeggiava 28 anni. Sul podio sono saliti anche lo sloveno Jure Kocjan ed il neozelandese Dion Smith.
Bellissima vittoria in solitaria di Taylor Phinney nella quinta tappa dell'Amgen Tour of California. Nei 172.9 km da Pismo Beach a Santa Barbara si è assistito dapprima alla fuga di Maarten Wynants, Iker Camaño, Danny Van Poppel, Isaac Bolivar, Michael Schär e Serghei Tvetcov. Raggiunto un vantaggio massimo di 2'20", sono stati ripresi a 30 km dall'arrivo.
Spettacolare volata a Sacramento a conclusione della prima tappa del Tour of California (partita dalla stessa capitale): al termine dei 193 km della frazione, Mark Cavendish si è imposto praticamente al fotofinish dopo un bel testa a testa con John Degenkolb, la cui squadra (la Giant) ha lavorato nel finale per organizzare il treno. Al terzo posto Peter Sagan, quindi Moreno Hofland e Danny Van Poppel. Cavendish è ovviamente anche leader della classifica generale.
La Freccia del Brabante, gara che fa da antipasto alle corse delle Ardenne, è di Philipper Gilbert. Dopo 10 km vanno in fuga Brändle, Pozzo, Quemeneur, Williams, Cecchinel e Reijnen, poi, muro dopo muro, si scatena la bagarre. Partono vari gruppetti con dentro anche favoriti per la vittoria finale, come Simon Gerrans o Philippe Gilbert. È proprio il corridore della BMC, già vincitore qui nel 2011, a partire nel finale dopo che Arashiro era scattato sulla salita di Schavei. Il giapponese è seguito da Michael Matthews e proprio Gilbert precede l'australiano.
Alla Roma Maxima inizia siamo sulla salita che porta a Rocca Priora, la terza asperità di giornata dopo Rocca Massima e Colle Callaccio. In testa troviamo sempre sette fuggitivi: Dennis Van Niekerk e Daniel Teklehaymanot (MTN Qhubeka), Matthias Brändle (IAM Cycling), Niccolò Bonifazio (Lampre-Merida), Ben Gastauer (AG2R La Mondiale), Thomas Damuseau (Giant-Shimano) e Kiel Reijnen (Unitedhealthcare). Dopo aver avuto fino a 7' di vantaggio sul gruppo, ora la stanchezza si fa sentire ed il margine da gestire è di soli 6" sul gruppo quando mancano 54 km a Roma.
Ha preso il via poco dopo le 10:30 la Roma Maxima, che in 195 km intriganti porterà nuovamente il gruppo da dove era partito, con il Colosseo sullo sfondo. Nelle prime battute scatti e controscatti, poi se ne vanno in sette. Si tratta di Dennis Van Niekerk e Daniel Teklehaymanot (MTN Qhubeka), Matthias Brändle (IAM Cycling), Niccolò Bonifazio (Lampre-Merida), Ben Gastauer (AG2R La Mondiale), Thomas Damuseau (Giant-Shimano) e Kiel Reijnen (Unitedhealthcare). Guadagnano subito più di un minuto sul gruppo e dopo 50 km possono vantare oltre sei minuti sul plotone.