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Superweekend: Chi nella polvere, chi sull'altar - Le pagelle: tra Siena e Roma Kwiatkowski e Valverde i promossi, molti rimandati

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Il podio della Strade Bianche, con (da sinistra) Sagan, Kwiatkowski e Valverde. Il murciano vincerà la Roma Maxima © Lapresse

Michal Kwiatkowski - 9.5
L'inizio di stagione del polacco non è, per usare un eufemismo, da dimenticare: quinta vittoria stagionale precedendo nelle varie occasioni rivali prestigiosi come Boasson Hagen, Rui Costa, Malori, Contador ed ora Sagan. Nelle tre vittorie di tappa (Malori viene preceduto in una crono mentre la restante è la generale in Algarve davanti allo spagnolo della Tinkoff) ha sempre staccato la concorrenza e così è avvenuto nelle strade senesi. Già dalla partenza di San Gimignano Kwiatkowski era considerato come uno dei favoriti assoluti sebbene non avesse mai gareggiato nella prova toscana. Nel sesto tratto sterrato è stato costretto a cambiare una ruota per una foratura ma, grazie all'aiuto di due gregari di lusso come Cavendish e Petacchi -rispettivamente secondo e primo più vincente in attività-, rientra facilmente nelle prime posizioni del gruppo nel quale resterà agevolmente anche al termine del tratto di Monte Sante Marie. Quando mancavano 21 km all'arrivo l'attacco prepotente di Sagan ha lasciato inermi i componenti del gruppo ad eccezione del capitano dell'Omega Pharma, abile nel prendere immediatamente la ruota del rivale di sempre (nelle categorie giovanili, i due si sfidavano nelle gare dell'Europa dell'Est). Mentre il gruppetto cincischiava il duo classe '90 ha preso quel margine che ha permesso loro di presentarsi in via Fontebranda senza timore di un ricongiungimento da dietro. Dentro le mura della Città del Palio il duello fra i due non ha luogo: Kwiatkowski, capito che il rivale era a tutta, forza il ritmo e si trova da solo nella strada verso Piazza del Campo e verso la vittoria più prestigiosa di una carriera da predestinato.

Alejandro Valverde - 9
"El embatido" finalmente conquista il primo successo sul suolo italico, portando a sette i paesi in cui ha alzato le braccia al cielo (i successi in patria sono il 75% di quelli totali). Alle Strade Bianche il murciano aveva palesato una condizione ottimale, sulla scia di quanto mostrato nelle gare iberiche disputate. Tuttavia, come troppo spesso gli è capitato in carriera, ha perso l'attimo giusto quando Sagan e Kwiatkowski hanno preso il largo, attendendo invano un cenno d'intesa da parte di qualche compagno del gruppo. Nel finale cittadino il trentatreenne riesce a staccare Cancellara, Cunego e Kreuziger, raccogliendo un terzo posto che lasciava quella sensazione di inconcludenza non nuova al capitano della Movistar. Il giorno dopo, a circa 250 km di distanza, Valverde si allineava sui Fori Imperiali come uno degli uomini da seguire con attenzione nelle salite romane. Detto, fatto, ed il vincitore della Vuelta 2009 si muove assieme a Pozzovivo nella salita che porta al gpm di Campi di Annibale, spezzando quel che rimaneva del gruppo e mantenendo il vantaggio sugli inseguitori nel successivo tratto di discesa. Nella strada di ritorno verso la Capitale si vedeva chiaramente che le forze erano ancora dalla sua a differenza del compagno di fuga e negli ultimissimi km, col gruppo in importante rimonta, ha dovuto tenere da solo elevato il ritmo, riuscendo a mantenere sul traguardo un misero secondo di vantaggio sul plotone. Questo è un Valverde in ottima forma che ora dovrebbe prendersi una pausa in vista delle classiche belghe; un peccato non vederlo a Tirreno e Sanremo, dove avrebbe rappresentato una carta fuori dagli schemi consueti. Nella formazione di Unzué si sono fatti notare Andrey Amador (voto 6.5) nella Strade Bianche, gregario utile al capitano nella fase centrale di gara, e Nairo Quintana (voto 6) nella Roma Maxima il quale, come dimostrato dopo un'azione subito stoppata, è lontano dal top della forma. Ora sarà all'opera alla Tirreno, primo vero impegno segnato sul calendario nella strada che porta al Giro d'Italia.

Peter Sagan - 7.5
Secondo nel 2013, secondo nel 2014. Lo slovacco si presenta sempre al via della corsa che apre il calendario Rcs in buona condizione di forma e con i favori del pronostico ma trova sulla sua strada qualcuno a precederlo. Se dodici mesi fa il nativo di Zilina, piazzatosi alle spalle del compagno di squadra Moser, sembrava il più forte in gruppo, in quest'occasione non si può dire altrettanto: la tremenda sparata dopo Montaperti ha annichilito la concorrenza ad eccezione di Kwiatkowski, avversario di lungo corso ed uno dei pochi che, in tutte le categorie, si sia permesso di battere a più riprese il campioncino della Cannondale. Negli ultimi km era stato il più generoso dei due nelle tirate in testa ed ha cercato di prendere in testa gli ultimi 1000 metri: sapendo di non essere al top ha bluffato mettendosi in testa nelle strette strade di Siena, provando ad ingannare il rivale. Inutilmente, però. Per Peter un altro boccone amaro da ingoiare ma la consapevolezza che non manca molto al top della forma. Chi invece è al momento indecifrabile è Moreno Moser (voto 4.5) che, dopo qualche segnale positivo in Oman, non si fa mai vedere nelle posizioni buone, concludendo ad oltre 9' dal vincitore.

Damiano Cunego - 8
Grandissima prova del veronese nelle strade sterrate senesi: il quarto posto finale è il degno coronamento di una gara corsa sempre nelle prime posizioni del gruppo e nella quale è stato capace di mantenere la ruota dei favoriti senza troppi patemi. Nel finale si prodiga nel disperato tentativo di riprendere il duo di testa e, una volta entrati a Siena, riesce a tenere un buon colpo di pedale che gli permette di piazzarsi in un'inaspettata quarta piazza. Come nella scorsa annata, l'inizio di stagione porta al cerrese un interessante stato di forma: rispetto all'anno scorso bisogna però migliorare e proseguire su questo solco anche nei mesi a venire. Nella prova toscana ha invece deluso Diego Ulissi (voto 5), rimasto col gruppo dei migliori fino a quando la corsa non è esplosa, dando ancora una volta la sensazione che il livornese debba migliorare il proprio rendimento nelle prove di rango. Nella Roma Maxima si è visto in casa Lampre si è visto un buon Winner Anacona (voto 6.5), uno fra i più attivi nel tentativo di riprendere la coppia al comando.

Roman Kreuziger - 7
Il secondo anno nella formazione di Bjarne Riis parte per il ceco nel modo migliore, lasciando l'impressione di aver finalmente raggiunto quella continuità che il vincitore della scorsa Amstel Gold Race prometteva ad inizio carriera. Nella Strade Bianche, gara a lui favorevole considerando il sesto posto del 2012, il nativo di Moravská Třebová corre una prova maiuscola, restando nel vivo della bagarre anche con l'aiuto dei valenti Daniele Bennati e Christopher Juul-Jensen (6.5 ad entrambi). Il quinto posto finale dà al ventisettenne un'importante carica in vista della Tirreno nella quale sarà uno da osservare con molto interesse.

Fabian Cancellara - 6
Il due volte vincitore della Strade Bianche si è presentato, all'occhio di chi scrive, magro come non mai. Eppure l'elvetico non sembra avere la pedalata devastante (per gli avversari) dei giorni migliori; vero, gli obiettivi principali del bernese sono altri, ma la prestazione di ieri non verrà ricordata nella carriera del capitano della Trek. Quello che più fa riflettere è l'assenza di reazione all'allungo firmato Kwiatkowski-Sagan, lasciati andare senza abbozzare uno dei suoi caratteristici cambi di ritmo. Appuntamento per l'elvetico per la Tirreno dove affinerà la condizione in vista della Sanremo, per cercare di ritornare vincitore sulle strade liguri.

Cadel Evans - 7
Il vecchio Cadel si trova a suo agio sugli sterrati toscani come un bambino in un negozio di giocattoli: quando vede il brecciolino l'esperto australiano si ricorda della sua (eccellente) carriera di biker e sfodera una prestazione sopra la media, propiziando lo sparpaglio del gruppo e restando nel vivo della corsa anche nei tratti su asfalto. Nel momento buono si fa trovare impreparato, forse stanco dal tanto tirare in testa. Decimo piazzamento stagionale nella top 10 per il trentasettenne, ora atteso alla conferma alla Tirreno. Nella prova laziale la BMC, rinnovata per quattro elementi, si è fatta notare con un paio di tentativi di Ben Hermans e Samuel Sánchez, mentre Philippe Gilbert ha concluso la prova al settimo posto.

Warren Barguil - 7.5
Il promettente francese guida la Giant ad un'ottima prova corale alle Strade Bianche in cui, assieme a lui, si fanno notare anche Georg Preidler (voto 6.5), Tom Dumoulin e Simon Geshcke (7 ad entrambi, con l'olandese in evidenza anche oggi in salita e il tedesco, unico assieme a Valverde tra i primi 10 sia a Siena che a Roma). Bel segnale per la squadra olandese che, pur non schierano le due stelle note ai più Degenkolb e Kittel, ottiene risultati interessanti con i molti giovani talenti a disposizione. Barguil, in particolare, elemento dell'interessante nouvelle vague transalpina, si piazza ottavo in una corsa sulla carta poco adatta a lui. Buon viatico in vista dei prossimi appuntamenti nelle gare di un giorno, con un occhio rivolto alle Classiche delle Ardenne nelle quali si cimenterà per la prima volta.

Salvatore Puccio - 7
L'umbro-siculo classe '89 è protagonista di una Strade Bianche di spessore: con il più quotato Ian Stannard (6.5 al britannico) rappresenta un interessante duo alternativo ai nomi più pubblicizzati e riesce a confermare la buona forma palesata a Camaiore, quando fu ottavo. Futuro del pedale azzurro nelle prove fiamminghe, Puccio si destreggia molto bene alla prima uscita nella gara toscana, fungendo da aiuto a capitan Stannard, riuscendo anche a precederlo nel finale.

Matteo Trentin - 7.5
Il trentino ci prende sempre più gusto: presente a Kuurne nella maxi fuga propiziata dall'Omega Pharma (5 uomini della squadra belga su 9 in avanscoperta) l'ex crossista si ripete a Siena, riuscendo col vincitore Kwiatkowski e con Michal Golas, Wouter Poels e Rigoberto Urán (7 a tutti e tre), a formare un solido blocco nel gruppo di testa. Poco prima del tratto sterrato di Montaperti Trentin attacca, permettendo ai compagni di non sprecare energie più utili nel finale e lasciando agli altri l'onere di ricucire. Mossa giusta, che pone le basi per il dodicesimo successo stagionale della squadra fiamminga.

Domenico Pozzovivo - 7.5
L'italiano dell'Ag2r ha mostrato oggi una delle caratteristiche che molti gli affibbiano: la regolarità. Che sia un grande giro o una corsa di un giorno, le possibilità di vedere, non appena la strada sale, l'inconfondibile sagoma dello scalatore lucano nelle prime posizioni del gruppo sono molto alte. Nell'impegnativo strappo verso i Campi di Annibale il dorsale numero 1 (ereditato dal vincitore dell'anno scorso, il francese Blel Kadri) screma irrimediabilmente quel che restava del gruppo, staccando tutti ad eccezione di Valverde il quale, tenacemente, resta attaccato con le unghie al forcing imposto da Pozzovivo. Nella discesa e soprattutto nei lunghi rettilinei in pianura il trentunenne non si sottrae a dare generosi cambi all'azione dell'iberico: tuttavia nei tratti di lastricato dell'Appia Antica la sua azione si fa sempre più difficoltosa, incapace di resistere al ritmo di Valverde. I limiti fisici in questi frangenti sono per forza di cose insormontabili, comportando un finale in apnea nel quale, perso il contatto col vincitore, viene riassorbito dal gruppo in poderosa rimonta negli ultimi metri, concludendo al quinto posto. Ora è la volta di una Tirreno da correre da leader, provando ad inserirsi nella lotta per le posizioni a rincalzo del podio.

Davide Appollonio - 7
Il velocista molisano conclude la gara al secondo posto; per lui, iscritto al via con il numero 2, ottimo piazzamento in una gara non semplice per le sue caratteristiche. Bravo a salvarsi nelle salite dei Castelli Romani, vince prepotentemente la volata di gruppo, palesando una forma interessante in vista della Sanremo. Rimane il dubbio se, in presenza delle radioline, Pozzovivo si sarebbe prodigato per la buona riuscita della fuga sapendo che il proprio velocista si trovava in buona forma.

Sonny Colbrelli - 7
Il ruolino del bresciano recita: quarto a Laigueglia, secondo a Lugano, quinto a Camaiore e terzo a Roma. Al velocista della Bardiani manca sempre e solo quella vittoria che certamente lo sbloccherà: anche oggi Colbrelli è capace di scollinare senza perdere eccessivamente dalla testa e, a differenza di molte altre ruote veloci, si riporta in gruppo senza troppi patemi. Il ventitreenne ha molte qualità (tenuta sulle salite, spunto veloce, resistenza), è solo questione di tempo affinché non possa esprimerle tutte al massimo.

Antonino Parrinello - 6.5
Il trapanese dell'Androni è un corridore che passa sempre sotto silenzio: vuoi per la presenza in squadra di nomi più noti vuoi per i risultati colti in corse minori, il venticinquenne non balza agli onori delle cronache. Oggi si è dimostrato una ruota veloce capace di battagliare anche con sprinter puri come Appollonio, riuscendo a piazzarsi in un'eccellente quarta piazza. Ora toccherà a lui fare quel salto di qualità necessario per poter correre sempre corse di questa qualità (e anche quelle ancor più prestigiose).

Francesco Manuel Bongiorno - 7
Lo scalatore della Bardiani, bravo sulla salita di Campi di Annibale, cerca disperatamente di ricongiungersi con la coppia al comando nello strappo dei Cappuccini, lasciando la compagnia del gruppetto di cui faceva parte. Il tentativo fallisce, ma il coraggio del calabrese è una costante. Altrettanto si può dire per l'alfiere della Neri Sottoli Matteo Rabottini (voto 6.5): l'abruzzese è colui che va maggiormente vicino a restare assieme a Pozzovivo e Valverde nella salita decisiva, ma al capitano della squadra toscana l'impresa non riesce.

Fuggitivi - 6.5
Nella Strade Bianche è stata la volta di Andrea Fedi, Marco Frapporti, Davide Frattini e Angelo Pagani, in avanscoperta dalle prime battute di gara, nella Roma Maxima è toccato a Matthias Brändle, Niccolò Bonifazio, Thomas Damuseau, Ben Gastauer, Kiel Reijnen, Daniel Teklehaimanot e Dennis Van Niekerk partire dopo 15 km di gara. In queste giornate, in cui le possibilità di riuscita positiva per la fuga sono prossime allo zero, la presenza di questo volenterosi attaccanti, per lo più giovani, è da segnalare e da salutare con piacere. Citazione anche per Diego Rosa, con il piemontese dell'Androni coraggioso fuggitivo sull'impegnativo e lungo sterrato di Monte Sante Marie che, purtroppo, lo vede cadere in una curva a destra, ponendo fine al tentativo dell'ex biker.

Invisibili - 4.5
Maxim Iglinsky, Thomas Lövkvist, Alexander Kolobnev, Sacha Modolo, Filippo Pozzato e Simone Ponzi. Cos'hanno in comune? Semplicemente il fatto di non essere mai stati presenti nel vivo del weekend di gara pur avendo il blasone e le potenzialità per farlo. Alcuni fuori forma, altri in giornata no, sono coloro che sono maggiormente passati inosservati, deludendo le aspettative delle rispettive squadre e dei tifosi.

Alberto Vigonesi

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