È arrivata prontissima attraverso le pagine di Twitter la reazione di Oleg Tinkov all'incidente che ha coinvolto oggi Sergio Paulinho in avvio di tappa, con il portoghese che è stato costretto al ritiro dopo essere finito a terra per colpa di una moto: «Ci credete o no? Ma Sergio Paulinho è stato colpito da una moto ripresa TVE ed è finito all'ospedale con 17 punti di sutura. Che corsa caotica e male organizzata!».
L'incidente che ha coinvolto Peter Sagan qualche giorno fa purtroppo non è rimasto un caso isolato: nella tappa odierna della Vuelta a España una moto ripresa (probabilmente della tv spagnola) ha urtato il portoghese Sergio Paulinho, anche lui come Sagan portacolori della Tinkoff-Saxo, facendolo finire a terra.
La stagione 2016 si avvicina sempre più e la Tinkoff-Saxo ha in mente una campagna di rafforzamento mirata a supportare i due leader del team, ovvero sia Alberto Contador e Peter Sagan. Lo spagnolo e lo slovacco sono due dei quattordici atleti già sotto contratto per la prossima annata: gli altri sono Ivan Basso, Daniele Bennati, Maciej Bodnar, Pavel Brutt, Robert Kiserlovski, Roman Kreuziger, Rafal Majka, Sérgio Paulinho. Michael Rogers, Ivan Rovny, Juraj Sagan e Michael Valgren.
Il Passo Daone è la prima asperità veramente dura della 15esima tappa del Giro d'Italia, 165 km da Marostica a Madonna di Campiglio. In testa Giovanni Visconti, Kanstantsin Siutsou e Hubert Dupont, mentre l'Astana di Fabio Aru detta un ritmo infernale. La Tinkoff-Saxo di Alberto Contador si sgretola sulle dure rampe, con la maglia rosa che perde sia Basso che Kreuziger, non Michael Rogers.
Una prima ora a quasi 48 di media, una fuga che ha faticato a mettersi in cammino, e presupposti per un grande spettacolo sul Passo Daone: questi gli ingredienti primari della 15esima tappa del Giro d'Italia 2015, da Marostica a Madonna di Campiglio (165 km totali).
Si preannuncia un'altra tappa interessante per il Giro d'Italia. Dopo la partenza da Benevento e una prima ora corsa all'andatura veloce di 44 km/h, nonostante un percorso tutt'altro che pianeggiante, è andata via una fuga di 11 elementi dai nomi prestigiosi: su tutti spicca Ryder Hesjedal (Cannondale), vincitore del Giro 2012, accompagnato dal compagno di squadra più giovane Tom Jelte Slagter.