Partito presto rispetto agli altri favoriti della crono d'apertura del Dubai Tour, Taylor Phinney ha fissato un tempo (12'03" sui 9.9 km della prova) che poi non è stato più battuto. L'americano della BMC precede un compagno di squadra, Stephen Cummings (che era partito prima di lui), il quale ha chiuso la tappa a 14" dal vincitore; terzo a 16" il danese Lasse Norman Hansen, bravissimo a precedere due mostri sacri della specialità come Tony Martin (quarto a 22" da Phinney) e Fabian Cancellara (quinto a 25").
La quinta tappa dell'Usa Pro Challenge, una cronometro individuale di 16.1 km quasi tutti in leggera salita attorno a Vail, va a Tejay Van Garderen. Il tempone era stato fatto segnare dal Garmin Andrew Talansky, che aveva staccato un 25'05" distanziando gli avversari di oltre un minuto. Van Garderen dava 30" a Talansky all'intertempo ma nella seconda metà di gara calava e chiudeva con un 25'01" che gli permetteva sì di vincere la tappa ma per soli 4" su Andrew Talansky.
Il giovane albo d'oro del Tour of Beijing è monopolizzato da Tony Martin, che dopo aver vinto l'edizione d'esordio della corsa cinese, si è ripetuto quest'anno. Il tedesco della Omega Pharma ha difeso senza troppi patemi il primo posto in classifica anche nella quinta e ultima tappa, da Chang Ping a Ping Gu. La frazione ha visto una fuga a due andare in porto, e nella volatina Stephen Cummings, battendo il vincitore del Giro d'Italia Hesjedal, ha regalato l'ultima vittoria stagionale alla BMC.
Il gruppo di testa perde pezzi (tra cui gli impagabili Dario Cataldo e Juan Pablo Lastras), ma continua a guidare il Mondiale professionisti di Valkenburg. I battistrada sono adesso 17 (Contador, Flecha, Coppel, Voeckler, Ulissi, Marcato, Nocentini, Gesink, De Kort, Tiernan-Locke, Meersman, Leukemans, Cummings, Anacona, Howes, Fuglsang e Albasini) e al terz'ultimo passaggio dallo striscione d'arrivo hanno fatto segnare un vantaggio di 48" sul gruppo.
Si infiamma il Mondiale professionisti: al quinto giro del circuito di Valkenburg i due gruppetti di attaccanti si sono ricompattati dopo il Cauberg, e sulla salita simbolo di questa gara c'è stato l'attacco di Alberto Contador (che aveva già saggiato le forze degli avversari alla tornata precedente).