Prosegue, purtroppo senza soluzione di continuità, la conta degli infortuni in questo inizio di stagione. E, in molti casi, si è trattato di inconvenienti particolarmente sfortunati: tale è ad esempio quanto avvenuto ieri a Eduardo Sepúlveda durante il finale della Drôme Classic. Il bravo scalatore argentino della Fortuneo-Vital Concept è stato travolto, mentre ad alta velocità si stava immettendo nel rettilineo conclusivo, da una transenna spostatasi improvvisamente a causa di una forte raffica di vento.
Corsa giovane e un po' più abbordabile, a livello di percorso, rispetto alla Classic Sud-Ardèche con la quale forma un dittico, la Drôme Classic, nominalmente alla quarta edizione, in realtà si è disputata solo due volte (quella che sarebbe stata la prima saltò per il maltempo).
Si continua a gareggiare a ciclo continuo in Francia, il week-end sarà dedicato alle "Boucles" Drôme-Ardèche. Si parte dalla Classic Sud Ardèche-Souvenir Francis Delpech, corsa di 182.7 km che si svilupperà in circuito tra le salite di Corniche, Ayes e Rotisson. Un percorso selettivo che spesso promuove vincitori che sanno andare molto bene in salita (è il caso dell'ultimo a essersi imposto, Eduardo Sepúlveda).
Una vittoria conquistata al fotofinish contro un compagno di squadra (seppur estemporaneo) pone termine alla decima edizione del Tour de San Luis. Nella frazione in circuito nella capitale dello stato solo la moviola ha stabilito che il primo a tagliare la linea è stato Jakub Mareczko, beffando di pochissimo il compagno in maglia della nazionale Elia Viviani. Terzo è stato l'australiano Jason Lowndes (Drapac Professional) mentre quarto si è classificato il campione del mondo Peter Sagan (Tinkoff).
Bella affermazione di Eduardo Sepúlveda al Tour de San Luis: l'argentino della Fortuneo si è imposto in solitaria nella quarta tappa, Terrazas del Portezuelo-Cerro El Amago di 140 km. Sull'arrivo in salita Sepúlveda ha preceduto di 54" il colombiano Janier Acevedo e di 1'31" il costaricano Roman Villalobos e Dayer Quintana, fratello di Nairo. Quest'ultimo è arrivato col gruppetto successivo insieme a Miguel Ángel López e Rafal Majka a 2'10" dal vincitore (preceduti, a 1'43", da Ilya Koshevoy della Lampre).
L'avevamo lasciato al Tour de France, cacciato con disonore alla 14esima tappa per essere salito in auto per 200 metri per recuperare la bici di riserva dopo aver rotto la sua; lo ritroviamo esultare in solitaria a Pontarlier, dove vince il Tour du Doubs. È Eduardo Sepúlveda, talento argentino della Bretagne - Séché, protagonista assieme ad altri 13 corridori della fuga a lunga gittata partita dopo il rifornimento, a più di 90 km dal termine, che ha di fatto chiuso la corsa.
Una vicenda che ha dell'incredibile ha visto coinvolto l'argentino Eduardo Sepúlveda oggi nel corso della 14a tappa del Tour de France.