Solitamente le frazioni conclusive delle corse a tappe sono delle passerelle inutili ai fini della classifica generale: questa regola non vale praticamente mai nel ciclismo sudamericano. Un esempio è arrivato anche oggi alla Vuelta al Táchira, corsa venezuelana di dieci giorni. Il leader alla partenza, il giovane José Mendoza (Café Flor de Patria), è stato messo sotto attacco dai più scafati rivali che lo hanno letteralmente sfinito, portandolo alla resa.
La terza tappa della Vuelta al Táchira, da San Cristobal a Tarima di 115.2 km, ha visto la vittoria allo sprint di Yonathan Salinas: l'alfiere della Kino Táchira ha preceduto Yonathan Monsalve (Nazionale Venezuelana), Juan Murillo (Loteria del Táchira), Jorge Abreu (#AmoTáchira-Concafé) e José Mendoza (Café Flor de Patria). Quest'ultimo, leader della classifica, si vede togliere la maglia gialla proprio da Salinas che ora guida grazie alla somma dei piazzamenti; al terzo posto della generale, distante 4", c'è Monsalve.
La Rubio-Planta de Concafè, seconda frazione della Vuelta al Táchira, pur essendo una frazione conclusasi in salita, ha avuto bisogno dello sprint per stabilire il vincitore: a spuntarla è stato José Mendoza (Café Flor de Patria) che ha preceduto Jonathan Camargo (JHS Avec Intac) e Jorge Abreu (Tachira Concafé).
La tappa regina del GiroBio, con arrivo al Passo Gavia, va al fuoriclasse statunitense Joseph Dombrowski, che come al Terminillo è stato capace di fare la diffeRenza in salita. Sul Passo del Ballino attaccano in 14: Eugert Zhupa (Trevigiani), Nazar Jumabekov (Kazakistan), Mirko Puccioni (Caparrini), Andrea Manfredi ed Antonino Puccio (Hopplà), Andrea Vaccher (Marchiol), Gianfranco Zilioli e Matteo Mammini (Colpack), Pietro Tedesco (General Store), Diego Rosa (Palazzago), Yonathan Salinas e Jorge Abreu (MGKvis), Ricardo Pichetta (Monviso), Donato De Ieso (Vejus).
Succede di tutto sugli sterrati toscani nella quinta tappa del GiroBio. La vittoria va al russo Ilnur Zakarin, più lesto dei diretti rivali ad inserirsi nella fuga buona e, se vogliamo, anche fortunato. Numerosi i tentativi di fuga ma gli Usa del leader Dombrowski non fanno andar via gente pericolosa come Novak. Nel primo tratto di sterrato la selezione è spietata, con la Trevigiani a fare un'andatura indiavolata. Nel secondo settore se ne vanno Barbin, Coledan, Novak, Sgrinzato, Tleubayev, Abreu, Zakarin e Di Serafino.
Tanta gioia ma anche parecchio rammarico per il Team Colpack al termine dell'ultima tappa del Giro delle Pesche Nettarine. La formazione bergamasca infatti, dopo aver mancato la fuga nella seconda tappa (la più semplice), è riuscita a vincere le due frazioni rimanenti, sempre con Davide Villella, che oggi ha saputo anticipare un generoso Taliani sul traguardo di Faenza.
Dopo tanto lavoro per i propri capitani è arrivano finalmente un bel successo per Luis Díaz che è riuscito ad imporsi nella quarta tappa della Vuelta al Táchira con arrivo in salita a Bramón: decisiva una fuga che è nata nel circuito di Rubio che precedeva l'ascesa finale.