Si è mosso sulla prima salita di giornata, l'Independence Pass, emergendo da una nutrita fuga che si era avvantaggiata sul gruppo; l'hanno rivisto dopo l'arrivo. Di chi si parla? Di Jens Voigt, tornato al successo dopo oltre due anni (l'ultima affermazione risaliva a una tappa della Volta a Catalunya 2010). Il tedesco, a quasi 41 anni, nel frattempo è diventato una sorta di leggenda alla Chuck Norris, per i social network che inneggiano alle fantasiose imprese di "The Jensie".
Bel numero di Tom Danielson nella tappa regina del Usa Pro Cycling Challenge, da Gunnison ad Aspin: il corridore di casa (vive nella non lontana Boulder) si è riportato sulla fuga in corsa nella prima salita di prima categoria, il Cottonwood Pass, nella quale erano impegnati 18 uomini tra cui Agnoli e Fabio Aru. Danielson ha scollinato il passo con altri 5 atleti, tra cui Aru, e grazie all'aiuto di Zabriskie, ha mantenuto 2' di vantaggio sul gruppo di Van Garderen fino alla seconda salita lunga, l'Indipendence Pass, dove ha scollinato da solo.
È Tejay Van Garderen il vincitore della seconda tappa dello USA Pro Cycling Challenge. Lo statunitense della BMC ha preceduto sul traguardo in salita di Mt. Crested Butte il connazionale Christian Vande Velde ed il russo Ivan Rovny. Oggi come ieri, Vincenzo Nibali ha attaccato nelle prime fasi di corsa, subito dopo aver lasciato la sede di partenza, Montrose. Lungo i 159.6 km della tappa ha trovato l'aiuto di undici atleti: Jorge Castiblanco, Alex Howes, David Zabriskie, Rafael Infantino, Valerio Agnoli, Mathias Frank, Jens Voigt, Chris Baldwin, Craig Lewis, Matt Cooke e Julien El Fares.
L'arrivo in salita di Snowbird riscrive la classifica del Tour of Utah: una tappa intensa, animatasi già sul GPM di Alpine Loop quando Paco Mancebo attaccava con ancora più di 70 km di strada da fare.
Colpo a sorpresa di Michael Matthews nella terza tappa del Tour of Utah: al Research Park di Salt Lake City il velocista australiano s'impone su un gruppo di 40 elementi, beffando i BMC Schar e Bookwalter. Niente di sorprendente nella seconda vittoria stagionale del ventiduenne, non fosse che è stato tutta la tappa in fuga con Rohregger, Deignan, Tschopp e Duggan, salvo poi mollare sull'ultimo GPM di Big Mountain, quando il gruppo tirato dai Garmin chiudeva sulla fuga preoccupato dagli elementi troppo vicini in classifica.
Prestazione assolutamente fantastica per i ragazzi della Garmin-Sharp che hanno dominato alla grande la seconda tappa del Tour of Utah, una cronometro a squadre di 21.7 chilometri corsa all'interno del Miller Motorsport Park, un circuito automobilistico. La Garmin ha chiuso il percorso con il tempo di 22'35" ed ha rifilato ben 32" di distacco alla Rabobank, seconda classificata, e 37" alla RadioShack, terza. La Liquigas, unica squadra italiana in gara, ha chiuso al 12° posto a un minuto e mezzo dai vincitori.
La quindicesima tappa del Tour de France, 158 km da Samatan a Pau, vede arrivare una fuga di sei uomini e vincere Pierrick Fédrigo. Sono Thomas Voeckler, Pierrick Fédrigo, Chirstian Vande Velde, Dries Devenyns, Samuel Dumoulin e Nicki Sørensen ad evadere dal gruppo quando mancano 95 km all'arrivo. Dietro la Sky non ha interesse a tirare e così il vantaggio sale da 7' fino ai 12' finali. Negli ultimi 5 km si decide la corsa: Fédrigo allunga e Vande Velde gli si mette a ruota. Presi 200 metri su Voeckler e Sørensen i due non si faranno più recuperare.
Il Telegraaf, quotidiano olandese, rivela i nomi dei corridori (o ex corridori) che hanno testimoniato contro Lance Armstrong nel corso dell'inchiesta condotta dall'USADA, agenzia antidoping statunitense che avrebbe le prove per inchiodare Lance e altri 5 indagati (il team manager Bruyneel, i medici Ferrari, Celaya e García del Moral, e il preparatore Martí) all'accusa di doping di squadra dal 1999 al 2011. I 5 testimoni sarebbero Levi Leipheimer, Christian Vande Velde, George Hincapie, David Zabriskie e il team manager della Garmin Jonathan Vaughters.