Prima tappa impegnativa al Giro d'Italia, la Cherasco-Cervinia, che va al corridore del Costarica Andrey Amador. Vanno in fuga dopo 58 km otto uomini: Amador, Montaguti, De Marchi, De Negri, Kaisen, Maes, Oliveira e Barta. Vantaggio massimo di questi uomini 13'. Sulle prime rampe del Col de Joux se ne va Jan Barta, con quattro inseguitori (Montaguti, De Negri, Amador e Kaisen) a 22". Negli ultimi chilometri del Col de Joux scatta dal gruppo Rujano e Cunego lo segue a ruota. Schleck in difficoltà ed anche Cunego viene staccato da Rujano.
Alla fine della 12a tappa il basco Amets Txurruka, all'interno della fuga buona e settimo sul traguardo, commenta così la sua prestazione: «Sapevamo che poteva andare via la fuga, è stato difficile prenderla, peccato che sia finita così. Il Giro per me non è iniziato bene con la caduta nella cronosquadre. Pian piano sto rientrando in corsa. Adesso che arrivano le salite correremo tutti per Nieve».
Colpo di mano di Lars Bak nel finale della Seravezza-Sestri Levante. Il danese è riuscito a staccare i compagni di fuga ad un chilometro e mezzo dal traguardo ed è arrivato da solo sul rettilineo d'arrivo. Joaquim Rodríguez è arrivato in gruppo a poco più di 3'30" ed è riuscito a mantenere la maglia rosa per qualche decina di secondi.
Amets Txurruka, caduto nei primi giorni del Giro 2012, si accinge a vivere una seconda parte di corsa rosa molto più arrembante, secondo le sue abitudini: «Da qui in avanti proverò a entrare in qualche fuga, ogni giorno potrebbe essere quello buono, se si presenterà l'occasione ci penserò», anche se la Euskaltel pensa principalmente a Nieve: «Mikel sta bene, gli staremo vicini sulle grandi salite». Poi una notizia (o una speranza?) relativa alla sua squadra: «Non lo so ancora con precisione, ma non credo che la Euskaltel chiuderà a fine anno.