Tour, Majka a Pla d'Adet non dimentica i "padrini" italiani: «Ringrazio il mio vecchio ds Frediani e il procuratore Lombardi»
Versione stampabileSi era tanto arrabbiato dopo la convocazione al Tour de France, Rafal Majka, ma oggi, dopo la seconda vittoria di tappa, sul suo volto è stampato un sorriso a trentadue denti: «Sono molto contento per questo risultato e per quelli degli ultimi giorni. Voglio ringraziare innanzitutto la squadra che ha lavorato tanto per me, ma soprattutto Nico (Roche) che ha fatto un bel forcing per portarmi in testa sulla salita finale. Mi ha aiutato a staccare tutti, poi io li ho tenuti dietro. Non sono andato subito dietro a Rodríguez perché dall'ammiraglia mi hanno consigliato di aspettare ed è stata la tattica giusta. Non ero molto sicuro della gestione della tappa all'inizio ma poi Bjarne (Riis) mi ha detto di provare a vincere perché se l'avessi fatto avrei tenuto la maglia ed eccoci qua. Ora ho dimostrato di essere forte in salita. Quando inizio a vincere poi vinco molto». Una volta compreso di essere in diretta sulla tv italiana, al microfono di RaiSport, Rafal ha poi tenuto ad aggiungere un pensiero particolare: «Vorrei ringraziare Elso Frediani (ds della Firenze Petroli, la squadra dilettantistica in cui Majka ha militato prima di passare professionista), che ha sempre creduto in me, e il mio procuratore Giovanni Lombardi che mi ha permesso di passare professionista».