Prudhomme: «Solo 3 inviti al Tour in seguito all'allargamento a 19 del WT»
Prime conseguenze della decisione dell'UCI di allargare il World Tour a 19 squadre, in seguito all'accoglimento, da parte del TAS, del ricorso presentato dalla Katusha, la quale in un primo momento era stata esclusa dalla massima serie del ciclismo. Queste conseguenze riguardano il Tour de France, la corsa più importante dell'anno, che nella prossima edizione elargirà solo 3 inviti (e non 4, come d'abitudine degli ultimi anni) alle formazioni Professional. È lo stesso direttore generale della Grande Boucle, Christian Prudhomme, a confermare la cosa: «Il Tour vedrà la partecipazione di 22 squadre in totale, e non di 23». Sembrano quindi svanire le ipotesi di squadre da 8 corridori, così come non avrà luogo la richiesta di una deroga all'UCI per poter sforare il limite di 200 corridori al via (cosa che sarebbe avvenuta con 23 squadre da 9 atleti l'una). In concreto, vanno quasi a 0 le possibilità che una Professional di buon livello e non francese (IAM e NetApp, invitate l'una alla Parigi-Nizza e l'altra al Delfinato, ci avevano forse fatto un pensierino) ottenga la wild card, visto che storicamente il Tour tende a favorire la partecipazione delle formazioni di casa: in pole position quindi Europcar, Cofidis e Sojasun (che in questi giorni sta facendo bene alla Ruta del Sol), con la Bretagne che, già ignorata per la Parigi-Nizza (ma non per il Delfinato) sembra essere in una posizione più defilata.